Roma, 8 novembre 2023 – Il supporto vitale a Indi Gregory verrà interrotto domani alle 14 (le 15 italiane). Lo stabilisce una sentenza del giudice secondo quanto riportato dall’organizzazione cristiana britannica Christian Concern, che sostiene i genitori. Claire e Dean Gregory chiedono che la figlia di 8 mesi, affetta da un grave disturbo mitocondriale, giudicato incurabile, possa continuare i trattamenti che le consentono di rimanere in vita. Trattamenti che secondo l’opinione dei medici del Queen's Medical Center di Nottingham, accolta dai giudici inglesi, sarebbero inutili e anche dolorosi per la paziente.
La famiglia Gregory ha chiesto che Indi venga trasferita in Italia dove l’ospedale pediatrico vaticano Bambino Gesù si è reso disponibile ad assistere la piccola. Dopo che l’Alta corte britannica ha respinto l’istanza, il governo italiano ha concesso con un Cdm convocato d’urgenza la cittadinanza alla bambina, con la convinzione che questo possa aiutare i Gregory nella loro battaglia legale. Battaglia che continua in queste ore.
I genitori di Indi hanno infatti fatto ricorso contro la decisione del giudice di staccare le macchine domani. Nel frattempo giudice italiano – comunica l’ex senatore Pillon, che si è occupato della vicenda in prima persona – “ha emesso un provvedimento di urgenza, autorizzando il trasferimento di Indi a Roma. Ha nominato un curatore speciale per gestire le procedure. Il decreto è stato comunicato all'ospedale britannico al fine di favorire la auspicabile collaborazione”. Ma al momento non ci sono stati passi indietro né dei medici né dei giudici britannici.b
Anzi, “il giudice Robert Peel ha stabilito che il supporto vitale di Indi Gregory deve essere rimosso domani presso il Queen's Medical Center di Nottingham o in un hospice e non a casa, contrariamente alla volontà dei suoi genitori”, fa sapere Christian Concern.
"È vergognoso che l'ospedale e i tribunali del Regno Unito ignorino semplicemente l'offerta del Governo italiano – accusa Dean Gregory, dopo la nuova pronuncia del giudice –. Ho dovuto affrontare ripetute minacce da parte dell'ospedale hanno cercato di intimidirmi e di accelerare la morte di Indi, anche quando ci sono ordini del tribunale in sospeso. Non sembra esserci alcuna attenzione o compassione, solo crudeltà verso di noi come famiglia”. Gregory si appella al governo britannico affinché conceda il trasferimento di Indi a Roma “prima che sia troppo tardi”.
"Siamo preoccupati che non ci siano state notizie da parte delle autorità britanniche da quando a Indi è stata concessa la cittadinanza italiana e le sono state offerte cure specialistiche a Roma senza alcun costo per il servizio sanitario nazionale o per i contribuenti del Regno Unito – commenta Andrea Williams, Chief Executive del Christian Legal Centre –. Chiediamo un intervento urgente per consentire che si facciano le cose giuste in questo caso".