Sabato 27 Luglio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Raisi, il politologo iraniano: "Scossone per il regime teocratico. Ora si potrebbero scatenare rivolte"

Il professor Abdolmohammadi: “La Guida Suprema è fisicamente molto debole e il potere in crisi di consenso. Una rivoluzione democratica è possibile a Teheran e produrrebbe un effetto domino in un tutta l’area"

Roma, 20 maggio 2024 – “Tre aspetti vanno sottolineati. Il primo è che al momento non abbiamo la sicurezza che sia un incidente “normale“. Il secondo punto è che questo accade a seguito del rientro dell’elicottero da un incontro in Azerbaigian con il presidente di quel Paese. Gli elicotteri sono partiti dal suolo dello stato caucasico, di conseguenza ci dovranno essere delle serie indagini per capire se l’elicottero di Raisi non sia stato manomesso quando è atterrato in Azerbaigian. E comunque, terzo elemento, è chiaro che l’eventuale scomparsa del presidente della Repubblica islamica, nel momento in cui essa vive una situazione di crisi sia per lo scarso consenso nella popolazione sia perché siamo probabilmente alla vigilia di una transizione, visto che la Guida Suprema attuale è fisicamente molto debole, crea una situazione che rischia di dare uno scossone molto forte al sistema". Così il professor Pejman Abdolmohammadi, ricercatore di origine iraniana, associato Ispi e docente di Storia dei Paesi islamici all’Università di Trento.

Salta agli occhi il fatto che l’Azerbaigian ha buoni rapporti con Israele. Alla luce del conflitto ormai aperto tra Iran e Israele è giustificato il sospetto che l’elicottero sia precipitato per una manomissione fatta dai servizi israeliani?

L’elicottero con a bordo il presidente iraniano Ebrahim Raisi al momento del decollo dall’area di confine fra la teocrazia islamica e l’Azerbaijan
L’elicottero con a bordo il presidente iraniano Ebrahim Raisi al momento del decollo dall’area di confine fra la teocrazia islamica e l’Azerbaijan

"È una ipotesi che è sicuramente sul tavolo, ed è molto plausibile, sebbene non sia provata. Non a caso due settimane fa intervenendo a una trasmissione televisiva in Italia dissi che come la Repubblica islamica usa il territorio libanese per colpire Israele, così Israele oltre ad avere ottimi rapporti con l’Azerbiagian, ha una una sua presenza di sicurezza, in chiave antiraniana, in quel Paese. Quindi, può essere stato, ipoteticamente, un colpo israeliano al suo nemico storico, la Repubblica islamica iraniana. Non a caso, è stato un media israeliano, la tv Canale 12, il primo a dire che Raisi non è sopravvissuto".

Che significherebbe per la Repubblica islamica iraniana?

"Sarebbe un colpo importante perché la Repubblica ha una classe dirigente molto debole e scarsamente legittimata. Raisi non è politicamente forte, non ha la popolarità di un Rasfanjani o di un Rohani, è diventato presidente solo grazie ad una elezione fortemente sostenuta dalla Guida Suprema. Una sostituzione di Raisi, presidente non carismatico, è tuttavia complessa perché è uno dei pochi che aveva la fiducia della Guida Suprema, della quale era di fatto una marionetta. Per questo a Teheran tutti, a partire dalla Guida Suprema, hanno subito invitato a pregare per lui".

Che significa invece per l’opposizione?

"Per la popolazione iraniana è uno choc che potrebbe ridare fiato all’opposizione, largamente maggioritaria nel Paese, e che sui social ha subito reagito in maniera massiccia alle notizie dell’incidente. Dopo le grandi proteste del 2021 e del 2022, rischia di essere un elemento che può sparigliare i giochi. Teniamo presente che la repressione è tuttora pesante; la Repubblica islamica ha impiccato sette giovani negli ultimi due giorni, alcuni dei quali eroi della libertà e non criminali. Ma ogni giorno la rabbia verso un sistema teocratico e totalitario cresce e una ripresa delle proteste è solo una questione di tempo. Un Iran democratico produrrebbe un effetto a cascata in un Medio Oriente dominato da autoritarismi. E la popolazione più incline a farlo, in tutto il Medio Oriente, inclusa la Turchia, è proprio la popolazione iraniana".