Venerdì 3 Gennaio 2025
GIACOMO LIPPI
Esteri

Incidente aereo in Corea: cosa dicono le indagini sullo schianto del Boeing della Jeju Air

L’ipotesi più accreditata resta il 'bird strike', l’impatto con uno o più uccelli in volo. Dubbi sulla presenza della barriera di cemento alla fine della pista

Seul (Corea del Sud), 31 dicembre 2024 – Proseguono le indagini relative al tremendo incidente aereo dello scorso 29 dicembre avvenuto in Corea del Sud. Il velivolo, appartenente alla Jeju Air e proveniente dalla capitale thailandese Bangkok, si è schiantato sul suolo durante la fase di atterraggio, provocando la morte di 179 persone sulle 181 presenti a bordo. Le ultime riprese video mostrano come l'aereo sia uscito di pista prima di scontrarsi con una barriera di cemento e prendere immediatamente fuoco, nei pressi dell'aeroporto internazionale della città sud-occidentale di Muan. Tra le cause più accreditate dell'incidente, i vigili del fuoco segnalano un possibile impatto con uccelli in volo

Tecnici e agenti di polizia forense al lavoro tra i rottami dell'areo della Jeju Air caduto in Corea del Sud (Ansa)
Tecnici e agenti di polizia forense al lavoro tra i rottami dell'areo della Jeju Air caduto in Corea del Sud (Ansa)

La dinamica 

Il velivolo era un Boeing 737-800 della Jeju Air, una delle maggiori compagnie aeree low cost di tutta la Corea del Sud. La sede di controllo dell'aeroporto di Muan ha concesso l'atterraggio attorno alle 8:54 locali (le 23:54 italiane), appena tre minuti prima della segnalazione di presenza di uccelli in volo nella zona. Quasi 5 minuti dopo, alle 8:59, il pilota ha lanciato l'allarme: l'aereo ha colpito un volatile in direzione pista di atterraggio e, di conseguenza, viene richiesto il permesso dal personale di bordo di atterrare dalla parte opposta. A quel punto, la sede di controllo ha autorizzato l'atterraggio alle 9:01 e, soltanto un minuto dopo, il velivolo ha toccato terra più o meno a metà della pista di atterraggio lunga circa 3 km. In quel momento, purtroppo, è avvenuta la strage: l'aereo prima sbanda lungo la pista, poi si schianta contro la barriera di cemento di fine pista, dopo non essere riuscito a rallentare. I video mostrano un'enorme nube di fiamme che si alza in cielo subito dopo il tremendo impatto, mentre i testimoni sul posto parlano di "forte botto seguito da una serie di esplosioni". 

Il 'bird strike'

Il capo dei vigili del fuoco di Muan, Lee Jeong-Hyun, ha sottolineato, a seguito del briefing delle forze dell'ordine sul posto, come l'incidente possa essere stato causato dall'impatto con un uccello o dal maltempo, nonostante la reale dinamica sia ancora da accettare. Sulla prima delle due ipotesi è arrivata un'eventuale conferma poiché, secondo quanto riportato dai media locali, un passeggero del volo avrebbe mandato poco prima dello schianto un messaggio a un parente, dove parlava di un uccello rimasto incastrato nell'ala dell'aereo e che impediva quindi allo stesso di atterrare.

In attesa di ulteriori verifiche, il responsabile della Jeju Air ha affermato come l'incidente non sia stato invece causato sicuramente da problemi di manutenzione. Alcuni esperti di aviazione, tuttavia, non hanno perso l'occasione per sollevare dubbi sulla presenza dell'imponente muro di cemento a fine pista. "Purtroppo, quella cosa è stata la ragione per cui tutti sono morti, perché hanno letteralmente colpito una struttura di cemento – ha dichiarato all'agenzia di stampa Reuters il capitano Ross Aimer, amministratore delegato di Aero Consulting Experts –. Non avrebbe dovuto essere lì". Secondo l'esperto di sicurezza aerea David Learmount, che ha parlato al portale britannico BBC, "Se non ci fosse stato quell'ostacolo, l'aereo si sarebbe fermato con la maggior parte dei passeggeri, forse tutti, ancora vivi". Difendendosi dalle accuse, il ministero dei trasporti coreano ha confermato la presenza della barriera anche negli altri grandi aeroporti del paese, aprendo tuttavia all'utilizzo di materiali più leggeri per la loro ricostruzione in futuro.  

I provvedimenti 

Il presidente ad interim Choi Sang-mok ha imposto un'ispezione urgente di sicurezza su tutte le operazioni aeree che avvengono in Corea del Sud, che terminerà entro il 3 gennaio, e ha ordinato un lutto nazionale di sette giorni. Conseguentemente, i festeggiamenti di capodanno nel paese saranno limitati o annullati. Muan è stata dichiarata zona disastrata speciale, in modo da permettere i finanziamenti dal governo centrale alle vittime, mentre l'aeroporto della città rimarrà chiuso fino al 7 gennaio. Per quanto riguarda la Jeju Air, essa garantirà la totale copertura delle spese funerarie fornendo un risarcimento d'urgenza alle famiglie delle persone colpite.