Giovedì 12 Dicembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Esteri

Incendio Grecia, piromani killer: il sospetto sui 43 roghi

L'inchiesta sull'ecatombe in una Grecia piena di vacanzieri. Gli incendi, spinti da raffiche di vento a 100 chilometri orari, sono dolosi: "Troppi tutti insieme in sole ventiquattro ore". Mati rasa al suolo, mille edifici inceneriti. Il sindaco piange: "Il villaggio non esiste più"

Pompieri e volontari impegnati a domare l'incendio in Grecia (Ansa)

Pompieri e volontari impegnati a domare l'incendio in Grecia (Ansa)

Atene, 25 luglio 2018 - Sospetto piromani. La Grecia piange i 74 morti nel maxi incendio scoppiato nell’Attica orientale, a meno di un’ora di Atene, in un’area di seconde case a prevalente flusso turistico locale. Il premier Alexis Tsipras dichiara «tre giorni di lutto nazionale». E mentre vigili del fuoco, esercito, guardia costiera combattono le fiamme e l’emergenza che ha colpito la zona marittima tra Maratona e Rafina, il Paese si interroga sulle dinamiche della catastrofe, agevolata da venti fino a cento chilometri l’ora. "Il Paese sta vivendo una tragedia indescrivibile – sono le parole di Tsipras alla tv –. Decine di persone sono morte, è terribile, soprattutto per le famiglie che hanno perso i propri cari". Le autorità non escludono che i morti possano arrivare a cento. Secondo il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopoulos, i roghi in Attica orientale si sono sviluppati "da 15 punti in modo simultaneo su tre diversi fronti". Autorità e residenti descrivono un inferno non contrastabile, con la gente intrappolata nelle case o in auto. Per molti è stato impossibile raggiungere le spiagge, anche per la particolare conformazione dei villagi e della costa, ricca di vegetazione rapidamente preda delle fiamme. Solo chi è scattato in tempo – e ha avuto molta fortuna – ha trovato salvezza e soccorsi dal mare. Settecento persone, che hanno perso tutto, sono state prelevate da mezzi della Guardia costiera e da imbarcazioni private confluite sul fronte del fuoco.

Nel villaggio di Mati un’autentica strage. "Mati non esiste più", certifica il sindaco di Rafina, Evangélos Bournous, facendo il conteggio di "oltre mille edifici" distrutti. I fotoreporter arrivati sul posto documentano scene apocalittiche. Tutto bruciato, oltre mille gli edifici in fiamme. "Il calore era così intenso che abbiamo visto l’alluminio delle auto sciolto a terra". Tra gli ultimi focolai ancora accesi e le carcasse di auto carbonizzate, o vicino a case e ristoranti divorati dal fuoco, qualcuno cerca i propri cari. Morte e disperazione ovunque. Oltre 500 i feriti e gli ustionati. Negli ospedali si lavora senza sosta. Al pronto soccorso Kat, zona nord di Atene, decine di interventi: uomini, donne, bambini "neri di fuliggine e disperati", racconta il medico Andrea Piskopakis. Un’intera famiglia è stata intubata. Occupati tutti i posti in terapia intensiva.

Il bilancio delle vittime potrebbe putrtroppo peggiorare (sono tuttora numerosi i dispersi): quasi sicuramente il report conclusivo supererà i 77 morti dell’agosto 2007 tra Peloponneso e isola di Eubea. Ieri sera, in tutta la Grecia, erano 43 i focolai attivi, dall’Attica (anche occidentale), al Peleponneso, a Creta. La tragedia scatena un’ondata di solidarietà. Paneuropea e non solo. Persino la Turchia, rivale storica nelle acque dell’Egeo, offre assistenza. Palazzo Chigi invia due Canadair accompagnati dal messaggio di vicinanza del premier Giuseppe Conte: "L’Italia si stringe attorno alla popolazione greca".