Roma, 12 settembre 2024 – Dalla California al Brasile gli incendi estremi tengono in scacco i governi. In Brasile ad agosto sono andati in fumo 110.000 chilometri quadrati, l’equivalente di 9 Stati. Per trovare numeri peggiori bisogna tornare indietro al 2007 e al 2010.
Il Brasile – ha riferito l’Inpe, l’Istituto verde-oro di ricerca spaziale – concentra il 76% degli incendi di tutto il Sud America. Anche per questo il giudice della Corte Suprema Flávio Dino ha ordinato al governo di convocare con urgenza più vigili del fuoco militari per aiutare a spegnere gli incendi. “È stabilito l’obbligo di mantenere una lotta efficace e completa contro i fronti di fuoco, subito dopo la loro identificazione”, si legge nella sua decisione. Dino ha denunciato che il Brasile sta attraversando “una “pandemia di incendi” che deve essere affrontata come è stato fatto contro quella del Covid-19.
Nessuna tregua in California dove il caldo estremo prima e il vento e la siccità hanno innescato il ‘Line Fire’, che da giovedì brucia le zone di montagna vicino a Los Angeles. Seimila persone sono state costrette a lasciare la propria casa, le autorità hanno parlato di “un imminente rischio di morte”. Il problema ha riguardato soprattutto la zona di Big bear, nota meta sciistica molto amata dagli amanti della montagna. Altri 17.000 residenti attendono e potrebbero essere costretti a lasciare le proprie abitazioni. Tra case e negozi sono minacciate oltre 65.000 strutture. In alcune zone le autorità sono state costrette a interrompere la corrente. Incendi estremi si sono verificati anche in Idaho, Oregon e Nevada.