Un ostaggio liberato. Tre ancora prigioniere che in un video diffuso da Hamas accusano a muso duro il premier israeliano. Un’altra, la povera Shani Louk, trovata letteralmente massacrato. Ma Benjamin Netanyahu non molla: "Israele non cesserà il fuoco. Le richieste in tal senso sono funzionali alla resa d’Israele ad Hamas. Questo è il tempo della guerra. Israele non la voleva, ma la combatterà finché non sarà vinta. Siamo entrati nella terza fase dell’intervento con l’esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all’interno della Striscia".
Netanyahu e il ministro della difesa Gallant si fanno forti della liberazione – operazione di Shin Bet e Tsahal – della soldatessa diciannovenne Ori Magadish, che usano a riprova che la pressione delle incursioni in profondità e dei bombardamenti può dare risultati anche su questo fronte. "L’operazione di terra – sostiene Netanyahu – può creare la possibilità di liberare gli ostaggi". Tesi ardita. Per uno liberato, ce ne sono ancora 236 nella mani dei terroristi e non andrà sempre bene come per Ori.
Lo sanno bene le tre prigioniere – Yelena Trupanov, Danielle Aloni e Rimon Kirsht – mostrate in un video di Hamas che è un cazzotto alla bocca dello stomaco del premier, accusato duramente da Yelena, passaporto israeliano e russo, che il 7 ottobre ha perso il marito Vitali ed è stata rapita con il figlio Saha e la sua ragazza. Le sua parole sono come pietre. "Ci ritroviamo puniti – dice – dal tuo fallimento politico e militare, per colpa del disastro che hai combinato il 7 ottobre, quando nessuno ci ha protetti. Noi siamo cittadini semplici, cittadini che pagano le tasse e ci ritroviamo prigionieri. Sappiamo che doveva esserci un cessate il fuoco, ti eri impegnato a liberarci tutti. E invece non è stato così. Tu – ha concluso in crescendo – vuoi ucciderci tutti, usando l’esercito. Non hai massacrato abbastanza gente, non sono morti abbastanza israeliani? Liberaci liberando i loro prigionieri, facci tornare dalle nostre famiglie, adesso" conclude con un urlo disperato. Ma quell’urlo non smuove Netanyahu. Che dà mandato al Mossad di continuare i contatti via Qatar con Hamas ma senza togliere il piede dall’acceleratore dell’invasione.
"I Paesi abbiano coraggio, Biden ci aiuti" ha detto in serata il parente di uno ostaggio. "Il presidente Biden ha detto molto chiaramente a Israele che ci aspettiamo che operino nel rispetto del diritto internazionale e di lavorare per la liberazione degli ostaggi", dice il portavoce del Dipartimento di Stato, ma da Washington viene un sostanziale via libera ad un’incursione di terra ’ragionevole’. "Crediamo che un cessate il fuoco in questo momento avvantaggi Hamas", dice a sera Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby. Come dire, avanti con giudizio, Bibi.