Martedì 12 Novembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Ilaria Salis, l’ultimo affronto di Orban. Imbarazzo dell’Europa

Protesta contro l’Ungheria. Tajani alza la voce: “Diritti da rispettare”. Il capo della Farnesina convoca l’ambasciatore Bruxelles, in stallo l’iter contro Budapest per violazione dei valori Ue

Bruxelles, 29 gennaio 2024 – È stata fra le prime a innalzare i nuovi muri in Europa per respingere i migranti, pone il veto sugli aiuti all’Ucraina, è considerata l’agente della Russia nelle politiche dell’Ue. L’Ungheria di Viktor Orban per Bruxelles è un problema e proprio il caso di Ilaria Salis potrebbe fare saltare il banco, tanto più che sono coinvolti altri due cittadini europei, fra cui un tedesco, condannato a tre anni alla prima seduta solo perché si è dichiarato colpevole.

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Budapest è da tempo sotto la lente d’ingrandimento da parte delle istituzioni europee. Dal 2018 è sottoposta alla prima fase dell’articolo 7, detto anche ‘opzione nucleare’, utilizzato quando un Paese viene considerato a rischio di violazione dei valori dei Paesi Membri. Lo stato balcanico, entrato nel Club di Bruxelles nel 2004, ha tutti i motivi per essere ‘sorvegliato speciale’. Da quanto Orban ha preso il potere, nel 2010, l’Ungheria è stata accusata di arretramento con l’indebolimento dell’indipendenza della magistratura, di perpetuare il clientelismo, di diluire il pluralismo dei media, oltre all’abuso dei poteri di emergenza, l’approvazione di leggi anti-LGBT e ad ostacolare il diritto di asilo.

Il titolare della Farnesina Antonio Tajani è andato in pressing sul premier ungherese Viktor Orban
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Fino a questo momento, Bruxelles ha preso tempo. Proprio ieri, il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha reso noto che la Commissione europea ‘non può decidere adesso’ se andare avanti con l’applicazione dell’articolo 7 e passare alla seconda fase, che prevede il congelamento dei fondi. A pesare sulla decisione c’è sicuramente il voto europeo del prossimo giugno. Una possibile punizione dell’Ungheria potrebbe rivelarsi un boomerang e far convergere preferenze sul blocco sovranista di cui Orban è sicuramente il rappresentante più intransigente e di sicuro meno gestibile.

Ma c’è anche un altro motivo: perché si possa procedere, la Commissione o un terzo degli Stati membri deve inoltrare una proposta scritta. Solo a quel punto, dovrà essere votata all’unanimità dagli Stati membri, Ungheria esclusa ovviamente. Si tratterebbe della prima volta da quando l’Unione Europea è nata. Anche per questo motivo l’unanimità richiesta per procedere contro Orban non si trova. Al contrario, se si andasse al voto e la mozione non passasse, sarebbe un boomerang per una Commissione che a fine ottobre terminerà il suo mandato.

La questione di Ilaria Salis, però, potrebbe segnare un punto di svolta. La Farnesina ha convocato l’ambasciatore ungherese, lo stesso ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, si è fatto sentire sui social: "Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire – ha scritto su X –, affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio". Dal canto suo il Guardasigilli Carlo Nordio, in riferimento agli scatti della 39enne antifascista tradotta al guinzaglio e in catene in tribunale, ha parlato di "una fotografia molto dura" prima di sottolineare che "ci si può attivare, cosi come ci stiamo attivando, attraverso i canali diplomatici, facendo tutto il possibile per attenuare le condizioni rigorose in cui la Salis è detenuta". Fermo restando che "la magistratura ungherese è sovrana". Le immagini della giovane donna incatenata hanno fatto il giro del mondo. Nelle prossime ore arriveranno reazioni anche dalla Germania e la Commissione Ue non può non tenerne conto.

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