Mosca, 13 settembre 2023 – L’ordine globale cambia e il presidente russo, Vladimir Putin, si rivolge letteralmente all’altro mondo. Il numero uno del Cremlino ha partecipato al Forum dell’Estremo Oriente, che si sta svolgendo a Vladivostok, una delle maggiori città russe che si trovano di fronte al Giappone e, complici le dichiarazioni del G20, troppo blande nei confronti dell’Ucraina, ne ha approfittato per evidenziare non solo le posizioni della Russia nei confronti del conflitto, ma anche i nuovi assetti del gigante euroasiatico, ormai membro a pieno titolo di quella cordata capitanata dalla Cina che si erge come alternativa, se non addirittura in contrapposizione con l’Occidente.
Il numero uno di Mosca ha detto in modo fin troppo chiaro che i rapporti con la Cina e la Corea del Nord si intensificheranno, soprattutto per quanto riguarda la cooperazione militare.
Per far capire che non scherza, incontrerà questa settimana il leader nordcoreano, Kim Jong-un, che due giorni fa ha varcato il confine a bordo di un treno. Mezzo mondo si chiede dove e quando avverrà il vertice. Entrambi i leader hanno viaggiato su rotaia per motivi di sicurezza, segno che, con buona pace dei nemici esteri che attaccano puntualmente, devono guardarsi anche da quelli in casa propria. Un rischio che dovrebbe venire definitivamente scongiurato dalle nuove armi alle quali stanno lavorando e che, dice lo zar, "saranno basate su nuovi principi fisici, volti a garantire la sicurezza dei singoli Paesi nel prossimo futuro". Gli Usa temono che Pyongyang fornirà munizioni a Mosca per rimpolpare i suoi arsenali nel conflitto in Ucraina. La Corea del Nord punterebbe a svilupparsi come potenza militare in grado di influenzare gli equilibri dell’Asia-Pacifico. Ambizioni che emergerebbero anche dall’alto profilo militare-industriale della delegazione al seguito di Kim.