Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Il secondo Samp-T in arrivo a Kiev. Sarà operativo dalla prossima settimana

Una nuova batteria antiaerea italiana, il Samp-T, rinforza lo scudo antimissilistico delle truppe ucraine. Il sistema sostituisce quello distrutto dai soldati russi e si aggiunge ai missili già forniti dall'Italia a Kiev.

Il secondo Samp-T in arrivo a Kiev. Sarà operativo dalla prossima settimana

Una nuova batteria antiaerea italiana, il Samp-T, rinforza lo scudo antimissilistico delle truppe ucraine. Il sistema sostituisce quello distrutto dai soldati russi e si aggiunge ai missili già forniti dall'Italia a Kiev.

Una nuova batteria antiaerea proveniente dall’Italia è pronta a rinforzare lo scudo antimissilistico delle truppe di Kiev. Il Samp-T sta arrivando in Ucraina e potrà essere operativo già dalla prossima settimana: è il secondo invio di questo tipo, dato che lo stesso sistema d’armi terra-aria era stato già fornito lo scorso anno dal nostro Paese dopo l’inizio dell’invasione russa. Secondo quanto comunicato da Mosca, quella contraerea fornita in collaborazione con la Francia sarebbe stata però distrutta dai soldati russi. Il secondo Samp-T pronto a rimpiazzarlo è invece quello rientrato a giugno dal Kuwait, il cui invio sarebbe stato deciso nel nono pacchetto di aiuti, anche se questa fornitura non è stata facile: fino a poche settimane fa il sistema necessitava di pezzi di ricambio e aggiornamenti conclusi soltanto da poco. Tanto che il ministro Crosetto aveva puntato il dito contro i tempi di produzione delle industrie italiane della Difesa: "Dobbiamo consegnare la contraerea Samp-T all’Ucraina e l’azienda che deve sistemarlo ad agosto era chiusa per ferie, sabato e domenica non lavora e di sera non lavora", aveva spiegato piccato. Il Samp-T non è comunque l’unica fornitura importante. Lo scorso aprile l’Italia aveva già fornito a Kiev anche i missili da crociera Storm Shadow/Scalp che possono colpire ad una distanza di 500 chilometri, potenzialmente anche obiettivi in Russia dunque. Ma secondo il caveat, come più volte sottolineato dai ministri italiani, le armi cedute non possono essere usate sul suolo russo.