Venerdì 2 Agosto 2024
MARTA
Esteri

Il ritorno dei prigionieri americani. Trump attacca: "Pagato un riscatto". Beffa di Mosca sullo 007 liberato

Festa negli Stati Uniti per il giornalista Gershkovich, l’abbraccio con Biden e Harris. Schiaffo al tycoon . Krasikov è tra gli scarcerati di Washington: gli Usa non sapevano del suo ruolo nei servizi segreti nemici.

Il ritorno dei prigionieri americani. Trump attacca: "Pagato un riscatto". Beffa di Mosca sullo 007 liberato

Evan Gershkovich al suo ritorno negli Usa. Ad accoglierlo Joe Biden. e Kamala Harris

Ottaviani

Sorrisi e abbracci da una parte, protocolli militari dall’altra. Sono due facce della stessa medaglia che è rappresentata dallo scambio di prigionieri epocale di due giorni fa. Dove anche i curriculum vitae degli ormai ex prigionieri sono ai poli opposti. Vadim Krasikov, il nome più importante sulla lista di Mosca, è un agente dell’FSB – come ha svelato la Russia –, l’erede del KGB, il potente servizio segreto del regime sovietico. Lo stesso dove ha lavorato per anni anche il presidente Putin. Dev’essere per questo che il capo del Cremlino si è presentato alla scaletta dell’aereo con i più alti gradi dell’esercito e lo ha abbracciato fraternamente. Per lui, riportare a casa Krasikov, condannato in Germania per l’assassinio di un dissidente ceceno, era una vera e propria questione di principio.

Il capo della Casa Bianca, Joe Biden, ha dovuto insistere e non poco con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, costretto a cedere su una condizione irrinunciabile da parte di Mosca: senza Krasikov lo scambio non sarebbe mai avvenuto. E adesso ne sta pagando le conseguenze, considerando che i familiari della vittima hanno parlato di "dolore devastante" per aver visto l’omicida sottratto alle decisioni della giustizia. Un dispiacere solo in parte mitigato dalle immagini dei prigionieri che hanno riabbracciato le loro famiglie e che in alcuni casi, ossia quelli con il passaporto russo, saranno costretti a vivere un auto esilio. Erano convinti che sarebbero morti, ha spiegato ai giornalisti Scholz, dopo aver accolto l’aereo atterrato all’aeroporto di Colonia.

Ha avuto paura anche Vladimir Kara Murza, intellettuale finito in carcere per aver criticato la guerra in Ucraina e le cui prime parole sono state: "Ero convinto che sarei morto". La festa più grande, però, è stata dall’altra parte dell’oceano, anche perché l’importante risultato raggiunto è entrato a pieno titolo nella campagna elettorale per le presidenziali americane. Non a caso, alla scaletta dell’aereo ad accogliere il reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, c’era la candidata democratica, Kamala Harris.

Il presidente, Joe Biden, ha abbracciato il giornalista, condannato senza prove a 16 anni per spionaggio, solo in seconda battuta. Un piccolo sacrificio per capitalizzare al meglio uno scambio storico, in un momento dove la campagna elettorale per i democratici è in salita. L’innegabile successo dell’amministrazione è piaciuto poco al candidato repubblicano, Donald Trump, che, preoccupato per l’eco che ha avuto nel Paese, lo ha attaccato dicendo che è sfavorevole per gli Stati Uniti, insinuando che sarebbe anche stato pagato un riscatto e sottolineando che lui ha sempre riportato a casa tutti "senza pagare un dollaro".