Mercoledì 14 Agosto 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Il piano segreto di Putin. Lo scenario anti-Nato: "Pronto a colpire l’Europa con attacchi nucleari"

La rivelazione del Financial Times in caso di scontro con l’Alleanza atlantica. Kiev continua ad avanzare in Russia: "Ma non vogliamo occupare territori".

Il piano segreto di Putin. Lo scenario anti-Nato: "Pronto a colpire l’Europa con attacchi nucleari"

La rivelazione del Financial Times in caso di scontro con l’Alleanza atlantica. Kiev continua ad avanzare in Russia: "Ma non vogliamo occupare territori".

Kiev ha sparigliato e l’attacco nel Kursk sta avendo un successo insperato dato che gli ucraini controllano già 1.000 chilometri quadrati di territorio russo, costringendo 121mila persone a lasciare le loro case. Di contro la risposta militare di Mosca è caotica e per adesso inefficace, non volendo Putin distogliere i reparti che sono in Donbass. Anche ieri le forze ucraine sono penetrate in alcune zone di altri 2-3 chilometri, guadagnando ulteriori 40 chilometri quadrati.

Kiev comprensibilmente esulta. "Sono costantemente in contatto con il comandante in capo Oleksandr Syrsky – ha scritto su X Volodymyr Zelensky – e ricevo resoconti sulla situazione nella regione di Kursk. Nonostante le battaglie difficili e intense, le nostre forze continuano ad avanzare e il fondo di scambio del nostro Stato sta crescendo: già 74 comunità sono sotto il controllo ucraino". "A differenza della Russia – ha detto il portavoce del mistero degli esteri ucraino – l’Ucraina non cerca di conquistare territorio. Vogliamo solo proteggerci dagli attacchi transfrontalieri". "Questo – ha sottolineato Mihaylo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky – si può fare in due modi: con attacchi missilistici in profondità, che l’Occidente ci ha vietato di fare con i suoi missili o con la distruzione di infrastrutture belliche russe con incursioni come quella in corso".

Intanto ieri il Financial Times ha resa nota una seconda parte dei 29 documenti russi (acquisiti anni fa dai servizi occidentali e oggi declassificati) sull’uso delle armi nucleari in caso di guerra con la Nato, la cui prima parte era stata diffusa a fine febbraio. I documenti sono relativi al periodo 2008-2014 – quindi piena era Putin, giusto prima dell’invasione della Crimea del 2014 – e riflettono la dottrina nucleare di Mosca che prevedeva un ampio uso delle atomiche per "aprirsi la strada" in caso di scontro con l’Occidente. Nulla di nuovo rispetto a un rapporto sovietico del 1983 che rivelava come, per aprirsi un corridoio di invasione in Europa centrale (ragionevolmente in Germania), prevedeva il lancio di 300-400 atomiche (da far esplodere in aria per limitare il fallout radioattivo e non creare troppi problemi alle divisioni corazzate del patto di Varsavia che sarebbero poi dovute avanzare) su 100 target in un fronte di 250-400 chilometri.

Le mappe pubblicate dal Financial Times riguardano obiettivi in tutto il mondo, continente americano e Africa esclusi. Trentadue obiettivi sono in Europa (nessuno in Italia). Quelli della flotta russa nel Baltico sono in gran parte in Norvegia e Germania, quelli della flotta del Nord sin Gran Bretagna, Belgio e Francia, quelli della flotta del Mar Nero riguardano Romania, Bulgaria e Turchia. Ma altri target – flotte del Caspio e del Pacifico – sono in Paesi amici della Russia come Azerbajan, Iran, Nord Corea, Cina, oltre che tradizionali avversari come Giappone e Corea del Sud. Il che prova che più che di piani operativi parliamo di un documento che illustra il potenziale della flotta.

Da notare anche un altro particolare e cioè che si ipotizzi l’utilizzo dell’atomica per un lancio ’dimostrativo’ su aree deserte, in caso di crisi, per intimidire l’occidente. È un’eventualità che non sarebbe del tutto da scartare – ad esempio con il lancio di una piccola atomica tattica su una delle piattaforme ucraine nel Mar Nero, come la Kavryda – anche nel caso l’operazione ucraina nella regione di Kursk continuasse e la città di Kursk fosse a rischio. Perché Putin è furioso. E al Pentagono è già suonato qualche campanello d’allarme.