Roma, 21 febbraio 2025 – Lumini, messe, preghiere. La maggioranza della Chiesa è in ansia per la salute del Papa ricoverato al Gemelli. Anche personalità atee, agnostiche o di altre religioni non nascondono un certo trasporto per il destino di un Pontefice fuori dagli schemi, in grado di accorciare le distanze con il mondo postmoderno. Ma all’interno del popolo di Dio c’è chi a Bergoglio rimprovera continuamente le aperture sui divorziati risposati, ammessi all’Eucarestia caso per caso, sulle donne – ora presenti ai piani alti della Curia e del Vaticano, pur regnando l’incertezza sul diaconato –, e sugli omosessuali, benedetti anche in coppia, nonostante lo scivolone pontificio sulla “frociaggine”.

Si tratta di detrattori che non pregano per il Papa e la sua guarigione, ma contro, facendo circolare voci incontrollate su una sua repentina rinuncia al ministero petrino. "Non è rispettoso veicolare questi rumors – modula le parole il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo del Lussemburgo, tra i porporati scelti da Francesco per il C9 che assiste il Pontefice nel governo della Chiesa –. Sulla rinuncia dipenderà da come il Papa si riprenderà dalla malattia. Lui lo ha già detto che, qualora non fosse più nelle condizioni, lascerebbe. La decisione spetta solo a Francesco".
Qualora non rinunciasse, cambierà il suo modo di esercitare il ministero petrino?
"Vi sono due modalità d’interpretarlo: una piramidale, l’altra sinodale e ispirazionale. Credo che questo ultimo sia il modo giusto e profetico per la Chiesa. E Francesco, specie negli ultimi tempi, si è orientato verso questa forma che punta più sull’ascolto e la collegialità che sulla presenza".
Intanto, però, c’è chi prega perché Bergoglio faccia un passo indietro...
"Non si fermano neanche davanti alla malattia questi conservatori. Dimostrano di non aver capito nulla del magistero del Papa, sono dei religiosi secolarizzati. Lui non sta cambiando la dottrina, la sua è una svolta pastorale. È tutto in quel suo todos todos. Vuole una Chiesa accogliente per tutti".
Francesco come sta vivendo il suo ricovero?
"Gli sono molto vicino, perché penso al suo bisogno d’incontrare le persone. Non può farlo e ne soffre".
Lei è in Lussemburgo o è sceso a Roma?
"No, no, sono qui in Lussemburgo. Sono reduce da qualche giorno in Francia per la festa di Saint Claude e ho potuto constatare l’affetto di tante e tanti che pregano per il Papa malato. Verrò nella Capitale per l’apertura dell’anno giudiziale, non prima. Francesco ce la farà".
Quale è l’unicità di Bergoglio come Pontefice?
"Da non europeo ci ha portato fuori dal nostro eurocentrismo per farci camminare nelle periferie e stare a contatto con i poveri. È messo per iscritto nella sua Evangelii Gaudium e nella Dilexit nos. La gente si aspetta che il Papa sia come Gesù e lui sta cercando di seguirlo in maniera assoluta",
Totalizzante, fino a compromettere la sua salute?
"Ho fiducia che si riprenderà, è in buone mani. Tuttavia spero che, una volta dimesso, possa dedicare più tempo a se stesso. Si è trascurato. Abbiamo bisogno tutti di prenderci un po’ piú cura di noi".
La sinodalitá valorizzata da Bergoglio, al punto da farne il suo paradigma, è destinata a durare nel futuro della Chiesa?
"Si, non dobbiamo guardare solo a ciò che accade in Europa e in America. Anche in Asia si stanno adottando prassi sinodali. La sinodalitá è la via per cogliere il cuore del Vangelo".
Eppure le resistenze a questa e alle altre riforme non mancano, anche in queste ore drammatiche....
"Viviamo un’epoca di secolarismo in cui la gente è indifferente, non ascolta e non capisce più il messaggio di Dio. Ma anche nella Chiesa serpeggia un secolarismo religioso portato avanti da un certo conservatorismo che non coglie piú la sostanza della fede, non la comprende, coltiva solo la sua esteriorità. Cerchiamo di essere discepoli di Cristo e non secolaristi cristiani"
Lei ha fiducia negli altri cardinali del Sacro collegio?
"Ho fiducia nello Spirito Santo, che sa cambiare le persone. La Chiesa va avanti, non si torna indietro".