Che fine ha fatto il generale Kyrylo Budanov, 37 anni, gelido capo dei servizi militari ucraini e nemico pubblico numero due per Vladimir Putin? Secondo i social e i media russi sarebbe stato ferito gravemente in un attacco missilistico a Kiev, il 29 maggio, e, citando il rispettato settimanale tedesco Stern, è ricoverato a Berlino in gravi condizioni. Da allora Budanov non è comparso in pubblico o in video e questo sembrava avvalorare la loro tesi. Ma ieri Stern, che del ricovero in Germania sarebbe la presunta fonte, ha pubblicato una smentita a tutto tondo: "Mai pubblicata una notizia del genere". I russi se la sarebbero inventata.
Budanov torna a farsi vivo: “Morto o in coma? Abbiamo una squadra di comandanti immortali"
“I propagandisti russi sostengono, citando lo Stern, – scrive la rivista tedesca – che il capo dei servizi segreti ucraini è in coma in un ospedale di Berlino. Ma la notizia è fittizia. Gli 1,3 milioni di lettori del canale Telegram di Vladimir Solovyov, il propagandista di Putin più accanito, avranno gioito sabato mattina: “Budanov in coma secondo la rivista tedesca Stern” era scritto sopra una foto di Kyrylo Budanov. Una falsa citazione che si trova anche in altri canali Telegram russi molto letti. L’ultimo articolo sul capo dell’intelligence Budanov risale al 28 febbraio di quest’anno e riporta la sua valutazione sulla possibilità che la Cina fornisca o meno armi a Mosca".
A questo punto basterebbe un video di Budanov su Telegramper chiudere la vicenda, ma il video non arriva ancora. Per confutare la notizia nella tarda serata di venerdì è sceso in campo Zelensky in persona che ha mostrato le immagini del suo “consiglio di guerra“. "C’è stato un altro evento oggi – dice il presidente ucraino – , il Consiglio di Guerra. Con i nostri comandanti, i generali Syrsky, Tarnavsky, Zaluzhny, Shaptala. E con i nostri comandanti in direzioni specifiche di azioni attive: non dirò ancora i loro nomi, tutto a suo tempo. La nostra avanzata è la cosa più importante. E c’era Budanov...". Il video contiene una notizia, perché anche Zaluzhny era stato dato per morto dai russi e invece è vivo e vegeto, ma non mostra Budanov , lasciando un minimo margine di dubbio.
Budanov è da anni un target primario per Mosca – anche per una pura azione di disinformazione – perché è un falco nell’apparato militare di Kiev. Già il 4 aprile 2019 scampò a un attentato di Mosca. I servizi segreti russi cercarono di assassinarlo a Kiev. L’auto di Budanov saltò in aria. La bomba, però, esplose prima del tempo e un agente russo perse una mano. Gli attentatori furono catturati e lui volle interrogare personalmente il capo dei sicari.
Budanov, che guida l’intelligence militare dal 5 agosto 2020, dopo l’invasione è stato il regista delle azioni dei “partigiani russi“ nella madrepatria, sia per quanto riguarda le azioni miltari al confine russo-ucraino che per gli attacchi a centri commerciali, centrali elettriche, industrie, centri di ricerca militare e ferrovie. Secondo alcuni sarebbe anche responsbile dell’attentato al ponte di Kerch e dei droni sul Cremlino. E sarebbe anche il regista delle uccisoni di propagandisti putiniani in Russia: a maggio ha infine ammesso gli omicidi mirati di alcuni puntiniani (Dugina, Fomin, Prilepin?), pur non facendone i nomi. "Abbiamo già raggiunto molte persone, comprese figure pubbliche e dei media", ha detto in un’intervista al blogger ucraino Sergey Ivanov. Ora più che mai è target dei russi, che ne annunciano la fine, ma senza prove. Rilanciandone il mito.
Nel frattempo proseguono le azioni di ricognizione in forze degli ucraini nelle province di Zhaporizhia e Donetsk, con leggeri avazamenti territoriali e la distruzione con missili Storm Show di un grosso deposito di munizioni a Rykove, sulla ferrovia Crimea-Melitopol. Tutte attività preparatorie dell’attacco in forze atteso non prima della prossima settimana, o forse anche più in là, a luglio.