
Manifestanti sotto casa del premier. Gaza, Fatah contro Hamas
di Aldo Baquis
A un anno e mezzo dall’inizio della guerra, Israele torna a essere bersagliato da Gaza, dal Libano e dallo Yemen. La tregua nella Striscia è crollata e quella col Libano appare incrinarsi dopo che ieri sei razzi sono stati lanciati verso la località israeliana di confine di Metulla. Nel frattempo gli Houthi yemeniti – pur sottoposti ad attacchi Usa – hanno lanciato due missili balistici verso il centro di Israele, che sono stati intercettati in volo. La macchina da guerra israeliana peraltro non si concede soste: è tornata anche ieri a colpire obiettivi a Gaza (nella foto; in una settimana il bilancio delle vittime è salito a 634, secondo fonti locali). Israele ha inoltre attaccato in Libano, malgrado la nuova leadership di Beirut si sia mobilitata per impedire che il Paese sia di nuovo trascinato da forze radicali interne a un conflitto dannoso per gli sforzi di ricostruzione. Di fronte a questi sviluppi una voce nuova è giunta ieri da Gaza quando il portavoce di al-Fatah Munther al-Hayek ha lanciato un appello a Hamas affinche "lasci il potere" per garantire "la presenza dei palestinesi nella Striscia". "Hamas – secondo al-Hayek – deve mostrare compassione per Gaza, per i suoi bambini e per le sue donne". La realtà però è distante. Ieri, secondo la rivista di Hamas a-Risala, a Gaza è stato fucilato un uomo sospettato di "collaborazionismo" con Israele. Miliziani hanno anche percosso in pubblico persone "macchiatesi di mercato nero". Il movimento sembra deciso a mantenere un controllo ferreo sulla Striscia.
Nel frattempo, non si placano le proteste in Israele contro il governo di Benyamin Netanyahu che sta tentando di licenziare il capo del servizio segreto interno Ronen Bar e il procuratore generale Gali Baharav-Miara ed è sotto accusa per la sorte degli ostaggi: migliaia di persone hanno manifestato in piazza Habima a e centinaia di manifestanti ieri sera hanno marciato verso la casa del primo ministro a Gerusalemme. Sono stati dispersi con la forza dalla polizia.