Roma, 4 marzo 2024 – Olaf Scholz contro tutti in Europa. Non intende aiutare l’Ucraina rischiando di coinvolgere nella guerra la sua Germania. Il FriedensKanzler, il Cancelliere della pace, come lo chiamano a Berlino, dove non tutti sono con lui, ribadisce che non darà a Zelensky i missili Taurus, e mai un soldato tedesco andrà in Ucraina, al contrario di quanto dichiara il presidente francese Macron, disposto almeno a parole, ad inviare truppe a Kiev, come farebbe anche la Gran Bretagna.
Francesi e inglesi hanno già concesso i loro missili, ma hanno una portata di 250 chilometri. Il Taurus tedesco colpisce fino a 500, ma viene lanciato dai caccia, e potrebbe raggiungere Mosca. Il Cremlino è a circa 750 chilometri ma è sufficiente che un aereo ucraino violi lo spazio russo per una decina di minuti per colpire la capitale.
Inoltre, secondo Scholz, per l’impiego del Taurus è necessario l’intervento di tecnici militari tedeschi in Ucraina: la Germania sarebbe direttamente coinvolta nel conflitto. Il Taurus dovrebbe essere modificato per consentire agli ucraini di colpire solo la Crimea, ma Scholz non si fida delle promesse di Zelensky, che sarebbe disposto a tutto messo con le spalle al muro.
Il socialdemocratico Scholz, in privato, secondo le indiscrezioni della Frankfurter Allgemeine, ha spiegato che Francia e Gran Bretagna sono più sicure della Germania perché hanno armi nucleari, e la Russia non oserebbe colpirle. La Germania sarebbe senza difesa, esposta alla rappresaglia di Putin.
La situazione di Scholz si è complicata dopo la rivelazione da parte dei servizi segreti russi di una conversazione via Zoom di quattro alti ufficiali della Luftwaffe, che stavano preparando un dossier sui Taurus per il ministro della Difesa, Boris Pistorius. I militari criticavano il loro cancelliere, non esiste alcuna ragione per non dare i Taurus a Kiev, e facevano capire che anche Pistorius poteva essere convinto. Non è necessario l´intervento di tecnici tedeschi per l’uso dei Taurus, il no sarebbe solo politico.
Uno scandalo. Berlino non si protegge dalle spie. I militari hanno parlato con un sistema, per nulla sicuro, che viene usato perfino nelle riunioni del mio condominio a Berlino. Di solito, i servizi segreti non rivelano i loro successi. Mosca l’ha fatto per mettere Scholz con le spalle al muro: se ora cambiasse idea, dimostrerebbe di essere debole e lasciare le decisioni ai militari.
D’altra parte, il problema non è solo Scholz. Gerhard Schröder, cancelliere socialdemocratico dal 1998 al 2005, colleziona incarichi in Gazprom, il colosso russo dell’energia, è diventato amico di Putin e ha messo in imbarazzo il suo partito che due anni fa voleva cacciarlo. E che il tallone d’Achille sia il gas lo dimostra l’attivismo della governatrice Spd del Meclemburgo-Pomerania, Manuela Schwesig, a favore del gasdotto Nord Stream 2, la cui costruzione fu interrotta dopo l’invasione dell’Ucraina. Un mese fa il Senato polacco ha deciso di cancellare la visita di Schwesig, anche presidente del Bundesrat. I legami con Mosca non sono graditi.
Il pacifismo tedesco non dovrebbe sorprendere. Il cancelliere Kohl non volle partecipare alla prima guerra di Bush padre contro l’Iraq. Schröder, insieme al francese Chirac, disse no anche a Bush figlio deciso a eliminare Saddam Hussein. Angela Merkel non appoggiò nel marzo 2011 l´intervento contro la Siria di Assad, e oggi le rimproverano di aver accettato il gas a poco prezzo da Putin.
L’attentato contro il gasdotto del Baltico, il 26 settembre 2022, è stato un atto di guerra contro la Germania, e il silenzio di Berlino è eloquente.