La montagna ha partorito un topolino. Il discorso di Hassan Nasrallah, guida suprema di Hezbollah, il suo primo dal 7 ottobre, non ha annunciato, come si temeva, l’ingresso degli sciiti filoiraniani nella guerra di Gaza. L’allargamento del conflitto resta quindi solo una possibilità, e questa è davvero una buona notizia. "Alcuni si aspettavano – ha detto Nasrallah nel suo torrenziale discorso, durato un’ora e mezzo – che oggi annunciassi la guerra . Ma con Israele – ha detto con un esercizio retorico, dopo aver ricordato le 60 vittime partite da Hezbollah da inizio ottobre negli scontri di frontiera – siamo in guerra dall’8 ottobre, da quando abbiamo attirato un terzo delle forze armate israeliane, tra cui le unità di elite, alla nostra frontiera, abbiamo costretto gli israeliani a far evacuare 43 insediamenti e stiamo esercitando una altissima pressione militare, politica, economica".
Da qui a fare guerra aperta, ce ne corre, e infatti Nasrallah, rovesciando le attese, ha messo in guardia Tel Aviv: "Se ci attaccherete sarebbe un atto di stupidità e follia". Per mantenere alta la pressione, Nasrallah non ha comunque escluso un intervento. "Nel nostro fronte – ha detto – tutte le opzioni sono aperte. Una eventuale escalation dipende da due cose: lo sviluppo della guerra a Gaza e il comportamento del nemico sionista nel Libano: avverto Israele a non andare oltre e gli prometto per gli attacchi in Libano, un civile per un civile". E a stretto giro è giunta la controreplica di Benjamin Netanyahu: "Hezbollah non ci metta alla prova o la pagherà cara. Qualsiasi loro errore gli costerebbe perdite inimmaginabili".
Significativamente, Nasrallah ha definito la battaglia di Hamas "pienamente legittima" ma ha escluso che Hezbollah (e l’Iran...) sapesse dell’attacco deciso da Hamas, prendendo le distanze dal massacro. magari non è vero, ma è significativo che Hezbollah prenda formalmente le distanze da un coinvolgimento diretto. "L’operazione sacra e grande del 7 ottobre – ha detto – è stata frutto di una decisione presa al 100% da Hamas per la causa della Palestina e non per altre cause e non è stata condivisa con le altre fazioni della resistenza islamica". Per galvanizzare i suoi, Nasrallah ha condito il discorso di attacchi agli Stati Uniti: "Le vostre minacce non servono a nulla. Siete i primi responsabili dei crimini israeliani nella striscia. State molto attenti. La nostra è una guerra lunga che sarà vinta ai punti. Ci vorrà tempo prima che riusciremo ad assestare il colpo di grazia ". Il messaggio è: non ora, non qui. A Gaza, Hamas dovrà fare da sola.
Nella Striscia,il conto delle vittime è salito, secondo Hamas, a 9.227, l’offensiva di Idf va avanti. Le vittime israeliane nell’incursione di terra solo salite a 25 e l’esercito ha fatto sapere che "sono stati distrutti numerosi tunnel". Ieri Il valico di Rafah è rimasto aperto per il terzo giorno consecutivo per consentire l’uscita da Gaza dei cittadini stranieri. Altri 550 cittadini stranieri o con doppia nazionalità (dei 7 mila presenti) sono stati autorizzati a lasciare Gaza. Dei 550, 320 sono effettivamente usciti. Tra di loro anche per un terzo gruppo di italiani: 10 persone, tra cittadini con doppia cittadinanza e familiari palestinesi.