Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Il capo dell’Onu alla corte di Putin: "In Ucraina serve una pace giusta"

Il segretario generale delle Nazioni Unite partecipa al vertice dei Brics e stringe la mano allo zar. Critiche da Kiev, Lettonia e Lituania: "Così danneggia la reputazione della sua organizzazione" .

Il capo dell’Onu alla corte di Putin: "In Ucraina serve una pace giusta"

Vladimir Putin (di spalle) stringe la mano ad Antonio Guterres (Onu) a Kazan

di Marta

Ottaviani

In molti lo hanno criticato per la sua scelta, ma la lettura forse più corretta è che la decisione di Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, di partecipare al vertice dei Brics di Kazan, ospite di Vladimir Putin, è stata inutile dal punto di vista politico e deleteria per la reputazione delle Nazioni Unite. Per più motivi. La prima ragione è che la foto di Guterres che stringe la mano al numero uno del Cremlino, particolarmente sorridente, ha fatto il giro del mondo. E se si considera la guerra di invasione russa in Ucraina e il fatto che Mosca bombarda i civili ogni giorno, viene facile pensare che il numero uno delle Nazioni Unite sia stato quanto meno inopportuno.

Va aggiunto che sulla testa di Vladimir Putin pende un mandato di cattura spiccato dalla Corte Penale internazionale dell’Aia per la faccenda dei bambini ucraini sottratti alle loro famiglie e portati in Russia. Kiev non glielo ha mandato a dire e ha diffuso una dichiarazione dove lo sdegno è più che percepibile e l’accusa è pesante. "È una scelta sbagliata che non fa avanzare la causa della pace. Danneggia solo la reputazione dell’Onu". Sulla posizione ucraina anche Lettonia e Lituania che, si sa, sono grandi alleati della repubblica invasa e che con Mosca hanno un conto aperto.

In secondo luogo, con la sua visita, Guterres sostanzia le ambizioni di Russia e Cina di rappresentare un ordine mondiale diverso, contrapposto a quello degli Stati Uniti e quindi dello stesso Onu. In terzo luogo, poi, se il capo delle Nazioni Unite cercava dialogo e mediazione, non ha raggiunto risultati. Nel suo breve intervento, il numero uno delle Nazioni Unite è tornato a ribadire quello che dice da mesi, ossia la necessità di una "pace giusta in Ucraina, nel rispetto delle normative internazionali e delle risoluzioni Onu". Sul Medio Oriente, Guterres ha ribadito l’invito affinché le ostilità cessino al più presto, con un cessate il fuoco a Gaza e il ritiro delle truppe di Israele dal Libano.

La risposta di Putin, almeno a livello di interventi ufficiali è stata che pensare alla Russia come sconfitta in guerra è una "illusione" e che in Medio Oriente il rischio di conflitto mondiale è altissimo. Viene davvero da chiedersi il senso della visita di Guterres a Kazan, alla luce anche del fatto che l’Onu e lui stesso in questo periodo sono nell’occhio del ciclone. La guerra in Ucraina, ma soprattutto quella in Medio Oriente, hanno certificato il fallimento totale dell’organizzazione internazionale. Le risoluzioni Onu non vengono rispettate e anche i meccanismi sanzionatori, come quelli della Corte Penale Internazionale, sono ampiamente inefficaci. Antonio Guterres, poi, nelle scorse settimane, è stato dichiarato da Israele "persona non grata" per la reticenza con la quale, secondo Tel Aviv, ha condannato il bombardamento dell’Iran su Israele. La Repubblica Islamica, però, non si è mostrata molto riconoscente. Nel suo intervento, Masoud Pezeshkian, ha accusato l’Onu di non avere "l’efficienza necessaria" per risolvere il conflitto.