Berlino, 17 luglio 2021 - I tedeschi assistono sgomenti al disastro. I telegiornali trasmettono sequenze di morte, di disperazione. E di impotenza. Reportage che di solito giungono da Paesi lontani, dal Terzo Mondo. Anche dagli Stati Uniti colpiti dal tifone. Si sa, le strutture americane sono fragili, case di compensato. Oppure il dopo terremoto in Italia. Ma questa è la Germania. Non riescono ancora a crederci, restano attoniti. Come è possibile? Eppure da tempo erano presi dal dubbio di non essere più perfetti come nel passato e cominciano a dubitare anche dei ricordi. Mancano ancora commenti e spiegazioni sul perché.
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I tedeschi hanno due complessi, in contrraddizione tra loro. Sono convinti di essere i migliori al mondo, in tutto, dalla meccanica di precisione allo sport, tranne per cose in fondo di scarsa importanza, dove ci lasciano primeggiare: la cucina, l´eleganza, il saper parlare con le donne. Allo stesso tempo si sentono inadeguati. Il paragone con gli altri non li consola. Da sé pretendono la perfezione. Al contrario di noi non cercano alibi. Ogni errore li sprofonda nell’Angst, termine intraducibile: non è angoscia e neppure semplice paura. Hanno scritto decine di saggi sull’Angst, sindrome tipicamente tedesca, senza trovare neppure loro una risposta. Sono inquieti, insoddisfatti e smarriti.
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Il primo partito verde è nato in Germania ed è stato il primo a giungere al potere, sia pure in coabitazione. Anzi, benché non amino ricordalo, la prima legge per la tutela dell´ambiente fu promulgata nel 1935 dai nazisti. Anche Hitler amava gli animali e gli alberi: meno gli uomini. Eppure la pioggia torrenziale in estate ha provocato inondazioni, le dighe minacciano di cedere, i morti sono oltre cento, migliaia i dispersi Non si era fatto nulla per la sicurezza? O la natura non si lascia controllare neanche dai tedeschi, perfetti o quasi?
Era avvenuta già un’altra Katastrophe des Jahrunderts, una catastrofe del secolo, nel Ferragosto del 2002, ma lungo l´Elba al confine con la Polonia. Non ci furono vittime, ma i danni furono enormi: in fondo quelle zone nella ex Ddr, a poco più d´un decennio dalla riunificazione, non erano ancora state perfezionate, non del tutto. Il dubbio che hanno è questo: tutto è cominciato a cambiare dopo l´unità, la Germania non ha retto allo sforzo enorme di ricostruire un Paese? Ma sanno anche loro che non è vero. Un tempo si leggeva spesso di Italiänische Verhältinisse, situazioni tipicamente italiane, corruzione, instabilità, scioperi, mafia. Ora non osano più.
Nel 2002 avvenne il più grave disastro ferroviario nella storia della Repubbica federale: si ruppe una ruota di un Ice, il treno superveloce, che deragliò a 200 chilometri all’ora finendo contro un ponte. I morti furono 102. Fatalità? Ma il controllo delle ruote ogni notte invece che ai raggi x, per risparmiare, era stato affidato a un ferroviere che picchiava con un marteletto per saggiare il metallo. All’italiana?
Corruzione in tedesco si chiama Schmiergeld, denaro per ungere, serve a far funzionare la macchina, si ammette con cinismo, Purché non si esageri. Quattro deputati hanno lucrato sulle mascherine. Tutto lecito moralmente, inaccettabile mentre la gente muore. Si sono dimessi.
In questo sono luterani, i peccati sono per sempre, ti perdona solo Dio. Si dimise Karl Theodor zu Guttenbrg, ministro della Difesa, sorpreso a copiare la tesi di dottorato. Avvenne una decina d´anni fa, ma da allora altri cinque colleghi hanno peccato di plagio. Addio carriera. Ha copiato il suo libro anche Annalena Baerbock, leader verde candidata alla Cancelleria. È in crisi e perde punti: forse non sarà lei a salvare il clima. Non si dovrebbe ricordare l´aeroporto di Berlino, inaugurato con dieci anni di ritardo, e costato quattro volte più del previsto. Un sintomo che non si sa più costruire come una volta strade, ponti dighe, che non resistono alla pioggia?
Anche la mitica stabilità teutonica appartiene al passato. Al Bundestag c´erano tre partiti, oggi il doppio. Quattro anni fa hanno impiegato cento giorni per formare il muovo governo, ancora una Große Koalition, che è un compromesso. E la pandemia ha fatto scricchiolare un’altra certezza, un pilastro: siamo uno Stato federale, ma fedeli al centro, a Berlino. Invece i sedici ministri regionali si sono ribellati alla cancelliera. Ognuno ha fatto alla sua maniera.
Aveva ragione Frau Merkel, e alla fine a denti stretti devono ammettere che per i vaccini Roma funziona meglio di Berlino. L´alluvione sarà colpa del clima che cambia, ma ora hanno Angst, il sottile timore di essere, a loro insaputa, diventati un po´simili a noi.