Mercoledì 2 Ottobre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

I fronti di Israele . Raid su Beirut e pensa all’Iran. Teheran chiude spazi aerei

Circondata la cittadina di Jabalya, a nord della Striscia: 26 morti, 9 sono minori. Pioggia di missili anche sul Libano. Strage a Jaffa, un italiano tra le 7 vittime.

I fronti di Israele . Raid su Beirut e pensa all’Iran. Teheran chiude spazi aerei

Circondata la cittadina di Jabalya, a nord della Striscia: 26 morti, 9 sono minori. Pioggia di missili anche sul Libano. Strage a Jaffa, un italiano tra le 7 vittime.

Bombeisraeliane sul Libano e su Gaza, con decine di morti. Lanci di razzi su Israele. Attacco terroristico a Beersheba dove un israeliano di etnia beduina uccide una poliziotta diciannovenne e ferisce altre 10 persone. Un attacco nello stile di quello di Jaffa del primo ottobre che fece sette vittime tra le quali, lo ha annunciato l’ambasciata italiana in Israele, anche un cittadino italiano, Victor Green, 33 anni, di origini milanesi.

Non c’è giornata che non porti dolore e morte in Libano, Israele e nella Striscia. E la vigilia dell’attacco del 7 ottobre non fa alcuna eccezione. I jet israeliani hanno colpito duramente nella notte tra sabato e domenica sia i villaggi vicino alla frontiera che Beirut e, ieri notte, si sono contati altri due raid nel sud della città. Nella capitale libanese hanno compiuto oltre 25 raid, preannunciati da allerta telefonici alla popolazione, nelle aree di Al-Mreijeh, Burj Al-Barajneh, Airport Road e Haret Hreik nella parte sud di Beirut.

È stata ’la notte dell’inferno’, come l’hanno definita i residenti della capitale libanese. "I nostri jet – ha ammesso Idf – hanno compiuto una serie di attacchi mirati contro diversi depositi di munizioni, piazzati da Hezbollah sotto edifici residenziali". Non è noto il numero delle vittime. Si sa invece quello dei raid compiuti nei villaggi del sud: 23 morti e 93 feriti.

Israele ha colpito duramente anche nella Striscia, a Jabalya. L’esercito israeliano (Idf) ha confermato di avere effettuato nella notte "un attacco aereo mirato" contro una "struttura che in precedenza fungeva da moschea Shuhada al-Aqsa nell’area di Deir al Balah", nella Striscia di Gaza centrale. Nella struttura, si legge in un comunicato, si trovava "un centro di comando e controllo all’interno del quale operavano i terroristi di Hamas". Opposta la lettura dei palestinesi che parlano di bombardamento di una moschea e di una scuola. "Il bilancio dopo i colpi contro gli sfollati nella scuola Ibn Rushd e la moschea dei martiri di al-Aqsa nella regione di Deir el-Balah è di 26 martiri e 93 feriti", ha detto il ministero della Sanità palestinese. "Tra di loro – ha aggiunto il portavoce dell’agenzia di protezione civile palestinese, Mahmud Bassal – ci sono nove bambini". L’esercito israeliano ha poi circondato Jabalya e opera nell’area.

Morti ci sono anche tra gli israeliani. Un cittadino israeliano di etnia palestinese, Ahmad al Ukbi, è sceso da un autobus alla stazione centrale dei bus a Beersheba e con una pistola ha iniziato a sparare contro i passanti e la gente seduta a un McDonald. Prima di essere ucciso da alcuni soldati, ha ferito mortalmente Shira Haya Suslik, un sottufficiale della guardia di frontiera di 19 anni che è morta dopo dopo e ha colpito altre undici persone. Akmat al Ukbi sarebbe parente Muhammad al Ukbi che nel 2015 effettuò contro la stessa stazione degli autobus un attacco costato la vita a quattro israeliani.

Ieri si è saputo che nell’attetentato a Jaffa il primo ottobre uno dei sette morti era un cittadino italiano, Victor Shimson Green, 33 anni. La conferma è arrivata dall’ambasciata italiana a Tel Aviv. L’unità di crisi della Farnesina ha informato i familiari più stretti della vittima in Italia. Green, di origini milanesi, viveva in un rifugio di senzatetto.

E ovviamente non è finita perché tutti si attendono i raid di Israele contro l’Iran, l’annunciata ritorsione contro l’attacco missilistico iraniano. La Repubblica islamica da ieri sera ha sospeso tutti i voli – m ali ha ripaerti nella notete –, avvertendo: "Se Israele agisce, ci sarà un contrattacco iraniano". Ora più che mai la spirale di violenza rischia di avvitarsi su se stessa.