Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Hunter Biden, nel mirino gli affari in Italia: “Ha chiesto aiuto all’ambasciata Usa per un progetto energetico ucraino in Toscana”

Tornano a galla il giro d’affari e gli interessi del ‘first son’ a Kiev. Gli avvocati: “Non si è materializzato nulla, ma richieste appropriate”. La Casa Bianca: “L’allora vicepresidente Joe Biden non ne sapeva nulla”

USA BIDEN WHITE HOUSE

Hunter Biden con il padre alla Casa Bianca (Ansa)

Washington, 14 agosto 2024 – Si torna a parlare di Hunter Biden, secondogenito del presidente americano: secondo il New York Times, avrebbe chiesto aiuto al dipartimento degli Esteri degli Stati Uniti per realizzare un progetto energetico in Italia per conto della compagnia ucraina Burisma. Ne è stato infatti membro del suo consiglio d’amministrazione per ben cinque anni, incarico che gli ha fruttato circa 2 milioni di dollari. 

Secondo i documenti analizzati dal quotidiano, Biden avrebbe scritto una lettera in merito all’allora ambasciatore in Italia, John R. Phillips. La richiesta avrebbe creato disagio ai funzionari statunitensi. In una risposta di un responsabile del dipartimento del Commercio si legge: “Voglio stare attento a non promettere troppo”

“Hunter ha chiesto a varie persone, incluso l'allora ambasciatore Usa in Italia, John R. Phillips, se potessero organizzare un incontro tra Burisma e il presidente della Regione Toscana, dove la società ucraina voleva portare avanti un progetto geotermico – hanno commentato gli avvocati di Biden – Non si è verificato alcun incontro, nessun progetto si è materializzato e la richiesta era  totalmente appropriata”. Un portavoce della Casa Bianca ha poi sottolineato che, all’epoca dei fatti, l’allora vicepresidente Joe Biden non era a conoscenza delle richieste di suo figlio all’ambasciata statunitense in Italia.

Sebbene il Times confermi che l’iniziativa non è andata in porto, non è certa se l’ambasciata abbia effettivamente aiutato Biden o meno. 

Da anni negli Stati Uniti si parla dei presunti interessi di Hunter Biden in Ucraina e in Cina, temi che hanno sollevato dubbi su eventuali episodi di corruzione. Nel pratico, nonostante le numerose accuse dei repubblicani, non è stato avviata alcuna azione legale a carico del first son. Lo scorso giugno, Biden è stato dichiarato colpevole per possesso illegale di arma da fuoco alla luce della sua passata dipendenza da cocaina e crack. Il prossimo mese è invece previsto l’inizio del processo che lo vede accusato per frode fiscale.