Lunedì 15 Luglio 2024
FRUSZINA SZIKSZAI
Esteri

Perché gli Houthi stanno attaccando le navi nel Mar Rosso: cosa vogliono davvero i ribelli dello Yemen

Sono visti come una delle poche forze regionali disposte a sfidare lo Stato ebraico, non solo a parole

Roma, 20 dicembre 2023 – Sparando missili verso Israele e attaccando navi commerciali nel Mar Rosso, la milizia Houthi dello Yemen sta guadagnando popolarità in tutto il Medio Oriente. La guerra a Gaza ha suscitato rabbia nella popolazione della zona nei confronti di Israele e degli Stati Uniti, e gli Houthi sono visti come una delle poche forze regionali disposte a sfidare lo Stato ebraico con qualcosa di più che parole dure. Ma chi sono e cosa c’entrano con il conflitto Israele-Hamas?

Un post tratto dal profilo X di Mohammed al-Bukhaiti, leader degli Houthi
Un post tratto dal profilo X di Mohammed al-Bukhaiti, leader degli Houthi

Gli Houthi, da più parti definiti ‘ribelli’ perché sostenuti dall’Iran, da dieci anni costituiscono la principale forza militare e istituzionale dello Yemen. Dal 2014 controllano la capitale Sanaa con tutti i ministeri e la Banca centrale, oltre a vaste regioni del centro e del nord. Queste forze agiscono in contrapposizione alle forze yemenite filo-saudite e a quelle sostenute dagli Emirati Arabi Uniti che si spartiscono con aspre rivalità il centro-sud del Paese, incluso lo strategico porto di Aden. Secondo Elonora Ardemagni, ricercatrice dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), gli Houthi utilizzerebbero la guerra Israele-Hamas per “tenere sotto scacco soprattutto l’Arabia Saudita”, mettendo Riyadh in una posizione “scomoda” nel mezzo delle trattative per il cessate il fuoco in Yemen. 

Il 10 ottobre scorso il leader Houthi ha annunciato l'entrata del suo governo nel conflitto contro Israele a fianco di Hamas e del cosiddetto 'asse della resistenza' guidato dall'Iran. Gli Houthi hanno descritto i loro recenti attacchi come una campagna di solidarietà con i 2,2 milioni di palestinesi che vivono sotto l’assedio e i bombardamenti di Israele su Gaza. Questa campagna ha trasformato il gruppo sciita zaidita da una forza locale in una con un impatto globale, ha affermato Yoel Guzansky, ricercatore senior presso l’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale dell’Università di Tel Aviv, citato dal New York Times. Lo slogan del gruppo è “Morte all’America, morte a Israele”.Il 9 dicembre gli Houthi hanno intensificato le loro minacce, dichiarando che avrebbero preso di mira tutte le navi dirette in Israele, indipendentemente dalla loro nazionalità. “Se Gaza non riceverà il cibo e le medicine di cui ha bisogno, tutte le navi nel Mar Rosso dirette verso i porti israeliani diventeranno un obiettivo per le nostre forze armate”, ha dichiarato il portavoce della milizia yemenita. Da allora quasi ogni giorno le forze yemenite hanno sparato contro numerose navi cargo e petroliere dirette verso Israele, fatto per cui diverse compagnie hanno deciso di sospendere le proprie operazioni nel Mar Rosso. In risposta agli attacchi, Washington ha annunciato il lancio di una coalizione di 10 paesi (tra cui l’Italia) con l’obiettivo di fermare le aggressioni contro le navi commerciali. I miliziani dello Yemen, tuttavia, hanno fatto sapere che non si lasceranno intimorire dalla nuova task force internazionale. “La coalizione formata dagli americani vuole proteggere Israele e militarizzare il mare senza alcuna giustificazione, ma non impedirà allo Yemen di continuare le sue legittime operazioni a sostegno di Gaza”, ha dichiarato sui social Mohammed Abdel-Salam, portavoce degli Houthi. I ‘ribelli’ sono convinti che né la colazione a guida Usa, nell’anno in cui si tengono le elezioni negli Stati Uniti, né i sauditi reagiranno davvero ai loro attacchi.