Roma, 5 marzo 2024 – Gli Houthi hanno colpito un’altra nave nel Mar Rosso, è la portacontainer M/V Msc Sky II, mercantile svizzero attaccato nel Golfo di Aden: fuoco a bordo e danni. Il Centcom ha riferito che nella notte sono stati lanciati due missili antinave. Mentre resta il giallo dei cavi sottomarini danneggiati.
In questo clima di grande tensione oggi la Camera ha dato il via libera alla missione Aspides (contrari solo i deputati di Avs), che ha l'obiettivo di ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo Persico.
Attacco Houthi a portacontainer Msc: cosa sappiamo
“Le notizie iniziali indicano che non ci sono feriti, la nave non ha richiesto assistenza e ha continuato la navigazione”, ha riferito il Comando centrale americano, secondo cui uno dei due missili ha colpito la nave battente bandiera liberiana della compagnia di navigazione svizzera, mentre l’altro ha mancato l’obiettivo.
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Che cosa vogliono gli Houthi
La risposta degli Houthi è arrivata dal ministro delle Telecomunicazioni, Misfer Al-Numair. Le navi, ha detto, dovranno ottenere un permesso dall’Autorità per gli affari marittimi dello Yemen, controllata dagli Houthi, prima di entrare nelle acque yemenite.
I militanti Houthi hanno lanciato ripetutamente droni e missili contro le navi commerciali internazionali nel Golfo di Aden da metà novembre, affermando di agire in solidarietà con i palestinesi contro l’offensiva israeliana a Gaza.
Il giallo dei cavi sottomarini
Resta il mistero del sabotaggio ai cavi sottomarini, dai quali passano le comunicazioni globali. Maurizio Mensi, professore di Diritto dell’economia alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione, osserva: “Occorre intensificare la sorveglianza, rafforzare la cooperazione internazionale e concentrarsi sull’identificazione e l’intercettazione di navi e sottomarini in grado di interferire con la rete dei cavi, la cui manomissione peraltro non richiede tecnologie sofisticate, come evidenziato nel rapporto NATO del 23 aprile 2019 “Evolving security in the North Atlantic”. Indicazioni che, sottolinea l’esperto, “sono peraltro in linea con quelle della recentissima Raccomandazione della Commissione europea del 26 febbraio.
Le parole di Tajani sui cavi sottomarini
“Quattro sistemi di cavi che passano attraverso il Mar Rosso sono stati recentemente danneggiati’’, ha reso noto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani riferendo in Senato, sottolineando che “gli esperti calcolano che un quarto del traffico dati tra Asia ed Europa passa da quei cavi’’. Tajani ha ricordato che ‘’attraverso il Mar Rosso passano 16 sistemi di cavi sottomarini che collegano l’Europa all’Asia’’. E quindi, rispetto agli attacchi sferrati dagli Houthi, vi è anche “un problema legato alla trasmissione dei dati e all’infrastruttura globale di Internet”.
Le parole di Tajani su Aspides
Tajani è intervenuto anche sulla missione Aspides. “Il nostro Paese è stato quello che più di ogni altro l’ha voluta”, ha commentato il vicepremier. Aspides, ha precisato il ministro, opererà “nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nel Golfo Persico”, “con lo scopo di proteggere i nostri traffici, contenendo i rischi di escalation regionale”.