Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

I ribelli Houthi attaccano Israele: “Missili contro Eilat”. Nel mirino anche una petroliera Usa

I miliziani filo iraniani hanno rivendicato un lancio di razzi contro la città israeliana, e un attacco contro la petroliera “Mado”. Centcom: “Attacchi respinti, colpiti depositi di armi in Yemen”. Tajani: “Blinken apprezza il lavoro dei nostri soldati nel Mar Rosso”. Meloni: “Minacce Houthi parte di un disegno più vasto”

Roma, 19 marzo 2024 - I ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato un attacco missilistico contro Eilat in Israele e contro una nave americana. "Abbiamo preso di mira Umm al-Rashrash (Eilat) con dei missili. Abbiamo preso di mira la petroliera americana "Mado" nel Mar Rosso con missili navali", ha annunciato Yahya Saree, portavoce dei miliziani filo iraniani.

Yahya Sarea, portavoce dei ribelli Houthi
Yahya Sarea, portavoce dei ribelli Houthi

Israele: Abbiamo controllato il bersaglio sospetto

Non è chiaro se si tratti dello stesso episodio, ma ieri l'esercito israeliano ha confermato la presenza nei cieli di Israele un "bersaglio aereo sospetto", entrato nello spazio aereo israeliano provenendo dalla direzione del Mar Rosso. Il missile ha colpito un'area aperta a nord di Eilat, senza causare danni o feriti. L'Air Force israeliana lo ha seguito fino allo schianto. 

Centcom: colpiti depositi di armi aeree in Yemen

Il Centcom, il Comando centrale degli Stati Uniti, invece ha rivendicato l'abbattimento di sette missili antinave, tre veicoli aerei senza pilota e tre depositi di stoccaggio di armi in aree dello Yemen in mano agli Houthi. "Queste armi rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi della marina americana nella regione. Queste azioni sono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi mercantili", si legge nel post del Centcom.

Iran nega appoggio ai ribelli yemeniti

Intanto all'Onu l'Iran si difende dalle accuse di sostenere i ribelli Houthi negli attacchi nel Mar Rosso. L'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite all'Onu, Saeed Iravani, ha respinto le accuse di Usa e Gb definendole "prive di fondamento". Il diplomatico ha scritto una lettera al presidente del Consiglio di Sicurezza per rispondere a Washington e Londra: "Teheran considera queste accuse come una scusa che Washington e Londra usano per portare avanti la loro miope agenda politica, nonché per giustificare e legittimare le loro azioni illegali e l'aggressione militare contro lo Yemen".

Tajani: "Blinken apprezza il lavoro dei nostri militari"

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato durante l'esame della Relazione analitica sulle missioni internazionali italiane in corso ha commentato: "Siamo orgogliosi del lavoro che stanno facendo i nostri militari in Aspides, il segretario di Stato americano Antony Blinken, che ieri ha partecipato da remoto al Cae, ha apprezzato il ruolo dell'Italia e ha auspicato che possano aderire altri Paesi". Tajani ha aggiunto: "Gli houthi minacciano sicurezza e libertà di navigazione con un impatto negativo sul commercio e quindi sul nostro export. Si aggiunge il rischio di emulazione di altri attori non statuali, da qui l'importanza di un'azione coordinata".

Meloni: "Minacce Houthi parte di un disegno più vasto"

La premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo ha affermato: "Tutti noi sappiamo quanto le minacce e le operazioni degli Houthi facciano parte di un disegno più vasto che vede purtroppo l'Iran impegnato in prima linea nel sostenere non soltanto gli Houthi ma anche Hamas e Hezbollah, nonché a rifornire di droni le operazioni russe in Ucraina".