Giovedì 27 Giugno 2024

Himalaya, troppa poca neve. “Rischio siccità per un miliardo di persone”. Cosa dice lo studio

È l’allarme lanciato dal rapporto annuale sulle nevi dell’International Centre for Integrated Mountain Development, ente intergovernativo con sede in Nepal

Una foto della catena montuosa dell'Himalaya

Una foto della catena montuosa dell'Himalaya

Roma, 17 giugno, 2024 – Un quarto della popolazione mondiale rischia quest’anno una gravissima carenza di acqua a causa di un significativo calo delle precipitazioni nevose sull’Himalaya. Questo è quanto emerge dal rapporto annuale sulle nevi condotto dal Centre for Integrated Mountain Development, un ente intergovernativo attivo nella regione dell’Hindukush e dell’Himalaya.

Il calo delle precipitazioni nevose 

Il rapporto, che lancia un vero e proprio allarme, ha misurato la durata della permanenza della neve al suolo. Quest'anno, i livelli sono scesi di circa un quinto rispetto al normale nella catena montuosa dell'Hindu Kush in Pakistan, Afghanistan e India, nell'Himalaya. Secondo l’ICMI, che monitora le nevicate nella regione da oltre venti anni, il 2024 è stato un anno particolarmente insolito e negativo: “La persistenza della neve di quest'anno (18,5% sotto la norma) è la seconda più bassa degli ultimi 22 anni, subito dopo il record del 19% stabilito nel 2018”.

Secondo gli scienziati lo scioglimento delle nevi dell’Himalaya contribuisce ad alimentare circa un quarto del flusso totale di 12 grandi bacini fluviali: l’Amu Darya, il Brahmaputra, il Gange, l’Helmand, l’Indo, l’Irrawaddy, il Mekong, il Saluen, lo Yangtze, il Fiume Giallo, il Tarim e nell’altopiano del Tibet. La riduzione dell’accumulo di neve e la diminuzione dei livelli della stessa sulle montagne aumentano significativamente il rischio di scarsità d'acqua nelle regioni attraversate da questi grandi fiumi. Per quanto riguarda la permanenza delle nevi nei bacini dei fiumi “il bacino del Gange ha la più bassa persistenza mai registrata, l’Helmand ha registrato il secondo livello più basso di sempre e l’Indo è sceso del 23% rispetto alla norma”. I dati sono similmente allarmanti per tutti gli altri bacini studiati dall’ente.

L’allarme degli scienziati

Le nevi e il ghiaccio dell' Himalaya sono una fonte d'acqua essenziale per i 240 milioni di persone che vivono nelle regioni montuose e per gli 1,65 miliardi di persone che abitano nei bacini dei dodici fiumi citati dallo studio. "Questo deve essere un campanello d'allarme per i ricercatori, i politici e le comunità: il minore accumulo di neve e il livello fluttuante delle nevi rappresentano un rischio molto serio di scarsità d'acqua, in particolare quest'anno. Invitiamo le agenzie competenti ad adottare misure per affrontare eventuali situazioni di siccità, soprattutto all'inizio dell'estate”, si legge nel comunicato rilasciato dall’agenzia.