Domenica 17 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Hawaii a fuoco, città rase al suolo "Il paradiso è diventato un inferno"

Trentasei morti, Biden dichiara lo stato di emergenza. Lahaina, ex capitale del Regno, non esiste più

Hawaii a fuoco, città rase al suolo  "Il paradiso è diventato un inferno"

Hawaii a fuoco, città rase al suolo "Il paradiso è diventato un inferno"

di Alessandro Farruggia

Paradiso, addio. Vista dagli elicotteri di soccorso, la storica cittadina di Lahaina, 12 mila abitanti, che per 50 anni fu storica capitale delle Hawaii prima dell’annessione agli Stati Uniti, sembra sia stata bombardata con il napalm. Le fiamme di uno dei tre grandi roghi che stanno devastando l’isola di Maui l’hanno presa in pieno grazie ai venti dell’uragano Dora, che sta transitando ben a sud delle isole Hawaii, ma genera forti venti anche a centinaia di chilometri di distanza. È bruciato tutto, il palazzo di re Kamehameha, gli hotel Pioneer inn e Plantation inn, un grande complesso di case vacanza e 271 abitazioni.

È bruciato anche il grande banyan tree, un albero monumentale che fu piantato nel 1873 dallo sceriffo William Owen Smith ed è stato per 150 anni esatti il simbolo della città. I morti nella sola Lahaini sono sei e in tutta Maui le autorità parlano di 36 vittime e trenta tra intossicati e ustionati. Ma i numeri sono solo delle vittime recuperate, si teme che il conto finale sarà più alto.

Le autorità locali sono state completamente spiazzate dalla portata e dalla dinamica del disastro. "Ci aspettavamo la pioggia, ci aspettavamo inondazioni – ha ammesso la vice governatrice Sylva Luke – non potevamo aspettarci che un uragano che non si è abbattuto sulle nostre isole potesse causare questo tipo di incendi". Una sottovalutazione grave, dato che nel 2018 c’erano stati incendi simili come dinamica, anche se meno gravi. Oltretutto a Maui operano solo un centinaio di pompieri con quattro elicotteri antincendio (che nelle ore decisive non hanno potuto volare a causa dei forti venti) e ora sono giunti ance tre elicotteri per l’evacuazione e il soccorso. Non abbastanza. Molti turisti sono fuggiti inseguiti dalle fiamme e si sono buttati in mare. "Abbiamo recuperato più di 50 persone che si erano gettare in acqua", ha detto il capitano Aja Kiksey, portavoce della Guardia Costiera. Molti altri, alcune centinaia, sono saliti sulle barche che stazionavano nel piccolo porto turistico e hanno lasciato l’isola: appena in tempo perché le fiamme l’hanno poi completamente distrutto.

Nonostante il caos agli aeroporti locali, secondo le autorità locali tra martedì e mercoledì sono riusciti a partire già 11.000 visitatori. "Grazie ai voli straordinari allestiti dalle compagnie aeree che volano alle Hawaii – ha detto il capo del Dipartimento dei Trasporti dello Stato delle Hawaii, Ed Sniffen – contiamo di portarne via altre 1500 nelle prossime ore". Tra gli evacuati c’è anche la sindaca di San Francisco, London Breed. Altre 10-11 mila persone sono rimasti al buio senza corrente.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato lo stato di calamità naturale per le Hawaii. "L’azione del presidente rende disponibili i fondi federali per le persone colpite nella contea di Maui", ha spiegato la Casa Bianca in un comunicato. Joe Biden ha dichiarato che invierà "tutti gli aiuti che abbiamo disponibili" e di aver avuto "una lunga conversazione" con il governatore delle Hawaii per "garantire che riceva tutti gli aiuti di cui ha bisogno". Anche l’ex presidente Barack Obama, che alle Hawaii è nato, è stato molto colpito: "È duro – ha scritto in un messaggio annunciando l’apertura di una sottoscrizione – assistere ad alcune delle immagini che arrivano dalle Hawaii, un luogo così speciale per molti di noi. Michelle e io pensiamo a tutti coloro che hanno perso una persona cara o la cui vita è stata sconvolta". Ma le parole del presidente e dell’ex presidente non cambiano l’entità del disastro e il fatto che la gente delle Hawaii avrà un po’ di aiuti, che serviranno soprattutto per le infrastrutture, ma dovrà risollevarsi sostanzialmente da sola.