Domenica 22 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Israele, Batacchi: “Hamas pianificava da mesi. Da Israele ci sarà una risposta durissima”. Ecco cosa può succedere

Il direttore della Rivista italiana di Difesa: “L’aviazione israeliana è già intervenuta, ma è difficile che l’esercito entri a Gaza”

Roma, 7 ottobre 2023 – Israele sotto attacco di Hamas da Gaza: dalla Striscia si è riversata a sorpresa una pioggia di almeno 5mila razzi verso il sud e il centro del Paese (Tel Aviv e Gerusalemme comprese).

Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana di Difesa, come è possibile che Israele, il suo servizio di sicurezza in particolare, sia stata colta così di sorpresa? 

“Hamas evidentemente pianificava questa operazione da mesi e ha deciso di farla nel Shabbat, contando sul fatto che nel giorno festivo ci sarebbe stata meno vigilanza. Ma una operazione di questa portata deve aver mandato dei segnali, dopotutto lo Shin Bet è uno dei migliori servizi segreti del mondo, però i segnali non sono evidentemente stati colti. Non è la prima volta che accade in Israele, ma è comunque molto grave. Forse la consapevolezza della propria forza, della propria capacità di ‘secondo colpo’, di poter rispondere efficacemente a un eventuale attacco, ha evidentemente portato a sottostimale la minaccia e i segnali che ritengo non possono non esserci stati. È stato un chiaro errore di valutazione”.

Ashkelon: alcune auto distrutte dai missili lanciati da Hamas (Ansa)
Ashkelon: alcune auto distrutte dai missili lanciati da Hamas (Ansa)

Perché un attacco così massiccio?

"Hamas ha salvato risorse per molto tempo, evitando attacchi di scarsa portata per portare un colpo significativo, ben sapendo che questo avrebbe provocato una reazione. La scelta è politica, cinica: far passare Israele come massacratore di palestinesi, una volta che gli attacchi su Gaza faranno molti morti civili, e così provocare una reazione internazionale contro Israele”.  

Intanto Netanyahu ha promesso guerra. Come risponderà militarmente Israele a questo attacco?

"Io credo che, vista l’entità dell’azione palestinese e i danni che questa ha provocato, la reazione sarà molto dura e duratura, una azione che non sarà commisurata, perché in tal modo non si creerebbe un deterrente, ma sproporzionata in spazio e tempo”.

L’aviazione israeliana ha già colpito una serie di obiettivi nella Striscia di Gaza, ma l’impressione è che Israele non si fermerà a questo. Si arriverà fino ad una incursione di terra dentro Gaza?

"Ho qualche dubbio che entrino in Gaza, anche se non possiamo esserne certi visto che l’attacco di oggi è senza precedenti. C’è sempre stata una certa ritrosia israeliana a entrare dentro Gaza. Ho l’impressione che uno degli obiettivi di Hamas sia proprio quello di portare gli israeliani dentro Gaza, coinvolgendoli in un combattimento urbano, casa per casa, qualcosa che gli israeliani non hanno mai voluto fare. Una battaglia in un’area così sovrappopolata e urbanizzata avrebbe pesanti costi anche per gli israeliani, oltre che per Hamas e la popolazione civile. L’aviazione israeliana è già intervenuta, ma con l’aviazione otteni risultati fino a un certo punto, specialmente in una zona urbanizzata come Gaza, che non puoi radere al suolo. Potrebbe esserci una iniziativa di terra per creare una sorta di corridoio attorno a Gaza e lavoreranno i droni, l’aviazione e l’artiglieria, cercando di colpire un serie di obiettivi dentro la Striscia. Ovviamente, non nascondiamoci dietro un dito, ci sarà una punizione di Hamas, ma nulla sarà risolutivo e tra due anni saremo daccapo visto che le cause del conflitto israelo-palestinese sono tuttora irrisolte”.

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Cos’è la Striscia di Gaza e la guerra tra Israele e Hamas

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C’è la possibilità di un allargamento ad Hezbollah, nel caso ci fosse una incursione israeliana dentro Gaza?

“Hezbollah ha dato segnali di attenzione. Loro sono molto impegnati nella guerra in Siria, dove hanno un contingente militare e un impiego che è molto costoso in tutti i sensi, si parla di oltre 2 mila morti nella guerra civile siriana. Vista anche la situazione in Libano dunque, non credo che Hezbollah abbia tanta voglia di impegnarsi a fianco di Hamas. Ma tutto può essere, dipenderà anche dalla scala dell’eventuale intervento israeliano a Gaza e degli effetti che provocherebbe. Se ci fossero molte vittime civili, Hezbollah potrebbe decidersi a entrare in gioco”.

E la Cisgiordania? Che farà l’Autorità palestinese?

"È un rischio reale. L’autorità nazionale palestinese pesa sempre meno, controlla sempre meno la Cisgiordania. Ci sono infiltrazioni di realtà radicali più o meno vicini ad Hezbollah e che potrebbero attivarsi in una circostanza come questa, specialmente in caso di azione israeliana su larga scala”.

Dobbiamo attendersi una crisi lampo o che si dispiegherà nell’ordine delle settimane, se non dei mesi?

"La fase acuta durerà diversi giorni, la stretta militare su Gaza potrebbe essere molto più lunga. Dal punto di vista israeliano l’azione di Hamas ha fatto male e richiederà una risposta che come ho detto mi attendo sproporzionata, molto dura, in modo da costituire un deterrente”.