Tel Aviv, 14 dicembre 2023 – Agivano nel nome di Hamas: arresti tra Germania, Danimarca e Paesi Bassi.
Il Mossad israeliano ha ringraziato con questa analisi: “Hamas cerca di estendere le proprie capacità operative nel mondo e in Europa in particolare, nell’intento di colpire obiettivi israeliani, ebraici e occidentali”.
Gli arresti in Germania
La procura generale federale tedesca accusa quattro sospettati di aver cercato di localizzare un deposito di armi dell’organizzazione terroristica palestinese per tenerlo pronto per attacchi contro istituzioni ebraiche in Europa. A Berlino la polizia ha arrestato il cittadino egiziano Mohamed B. e due uomini di origine libanesi, Abdelhamid Al A. e Ibrahim El-R. Il cittadino olandese Nazih R. è stato invece fermato dalla polizia olandese a Rotterdam. Il gruppo sarebbe stato in stretti legami con la leadership del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam.
Gli arresti in Danimarca
Anche l’operazione anti-terrorismo in Danimarca si è rivolta contro una rete ritenuta pronta a colpire, portando ad almeno 3 arresti. Copenaghen ha parlato di un’operazione con legami internazionali e con il crimine organizzato, ma non ha direttamente citato una specifica organizzazione terroristica.
Le congratulazioni del Mossad
Il Mossad si è tuttavia congratulato proprio con la Danimarca per l’arresto di persone “legate all’organizzazione terroristica Hamas". In merito agli uomini fermati in Germania, secondo la procura tedesca, nel 2023 i leader di Hamas in Libano hanno incaricato uno di loro, Abdelhamid Al A., di localizzare un “deposito di armi in Europa, che l’organizzazione aveva allestito segretamente in passato”.
Le armi dovevano essere poi portate a Berlino e tenute pronte in vista di potenziali attacchi. I tre uomini residenti a Berlino avrebbero quindi viaggiato più volte alla ricerca delle armi. Come riporta Dpa, le loro azioni non sarebbero state in diretto collegamento con l’attacco di Hamas contro Israele dello scorso 7 ottobre. Il gruppo sarebbe stato già notato dalle autorità quest’estate.
Secondo quanto riporta Ard, in occasione degli arresti a Berlino sarebbero state perquisite anche cinque abitazioni e un ristorante della capitale. “Il mio ringraziamento va a tutte le persone coinvolte, che con questa indagine di successo hanno contribuito a garantire che gli ebrei in Europa possano continuare a vivere in sicurezza”, ha dichiarato il ministro tedesco della Giustizia, Marco Buschmann, aggiungendo che “dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che gli ebrei nel nostro Paese non debbano di nuovo temere per la loro sicurezza”.
Le parole di Noemi Di Segni
"E’ evidente che ciò è frutto di un innalzamento di tutti i livelli di intelligence e attenzione. Non dobbiamo assolutamente sottovalutare nessun segnale”. Lo afferma all’Adnkronos la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni. “Ringrazio ancora una volta ciò che si sta facendo a livello italiano e non è competenza di una sola specializzazione ma di una rete”, continua Di Segni aggiungendo: “Tutti abbiamo innalzato i livelli di sicurezza ma ciò deve preoccupare la società italiana nel suo insieme. Ci sono Israele, gli ebrei e poi altri obiettivi che rappresentano questi concetti di libertà e presenza”.
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