Seoul, 30 ottobre 2022 - Seoul e il mondo sono sotto choc per la strage di Halloween, una delle peggiori degli ultimi anni. Centinaia di morti, almeno 153, con 80 feriti comunicati dai bollettini ufficiali. La maggior parte sono in condizioni critiche. Il bilancio delle vittime della calca nella capitale della Corea del Sud è ancora provvisorio: il dato più inquietante, lungi dall'essere definitivo o delineato, è quello dei dispersi. Centinaia, 355 il numero diffuso nella notte italiana. Ma il governo ha fatto sapere di star gestendo oltre 2600 richieste di persone scomparse e per le quali si teme il peggio.
Sommario
Cosa è successo
In centomila si erano riversati per le strade di Seul, dove si festeggiava Halloween. Un evento speciale per la popolazione, la prima volta senza restrizioni anti Covid all'aperto. Si è trasformata in un'ecatombe di giovani. Siamo a Itaewon, il quartiere dei locali epicentro della vita notturna della capitale sudcoreana. Improvvisamente si forma un assembramento monstre in uno stretto vicolo in discesa vicino all'Hamilton Hotel. È il punto considerato come fulcro della movida. "Le persone sono cadute come un domino e l'una sull'altra", ha raccontato un sopravvissuto.
Non è ancora stata fornita una versione ufficiale sull'origine della calca. Alcuni media locali, come l'emittente all news Ytn, sostengono che il caos è scoppiato dopo che tra i giovani si è sparsa la voce della presenza di un personaggio famoso in un bar del quartiere. Ma non ci sono conferme da parte delle autorità coreane. La certezza è che da quel momento è solo caos e morte. Le immagini e i video scioccanti del panico a Seoul e dei cadaveri distesi per strada, coperti da un telo giallo, hanno fatto il giro del mondo in poche ore. La musica ad alto volume ha soffocato le urla delle vittime. I morti "erano uno sull'altro come in una tomba", ha aggiunto un altro testimone. Le prime chiamate di emergenza sono arrivate ai vigili del fuoco intorno alle 22:15. Alcuni sopravvissuti hanno raccontato che la tragedia ha causato così tanti morti perché i bar e i club lunga la strada non facevano entrare più nessuno.
Le vittime
Tra i morti ci sono anche cittadini stranieri, una ventina circa. Persone arrivate da Iran, Norvegia, Cina e Uzbekistan. Deceduto anche un cittadino francese. la Russia ha fatto sapere di avere quattro persone che hanno perso la vita, tra cui due ragazze. Vladimir Putin ha espresso le condoglianze al suo omologo sudcoreano Yoon Suk-yeol per la tragedia. "Vi chiedo di trasmettere le parole di sincera solidarietà e sostegno a familiari e amici delle vittime, nonché gli auguri per un pronta guarigione a tutti i feriti", si legge nel telegramma inviato dallo zar.
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In Corea del Sud è stato dichiarato il lutto nazionale che durerà fino al 5 novembre. Yoon Suk-yeol è apparso visibilmente provato rivolgendosi alla nazione dall'ufficio presidenziale: ha detto di avere "il cuore a pezzi" e di "far fatica a far fronte al dolore. Mai piu'", ha aggiunto. "È davvero orribile, la tragedia e il disastro di sabato non sarebbero mai dovuti accadere", e ha promesso indagini. Il sindaco di Seoul, Oh Se-hoon, vuole interrompere il suo viaggio in Europa dopo l'incidente e tornare in Corea. È la peggiore tragedia della Corea del Sud dal 2014, quando affondò il traghetto Sewol, portando a picco 304 persone, la maggior parte bambini in età scolare. Il disastro del Sewol e la risposta del governo furono considerate inadeguate e scatenarono proteste che poi sfociarono nella deposizione dell'allora presidente Park Geun-hye.
Il cordoglio di Giorgia Meloni
"I nostri pensieri sono con le vittime del tragico dramma accaduto a Seoul e con le loro famiglie", ha scritto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "L'Italia è vicina al popolo coreano in questo momento di grande dolore e di profonda tristezza".
Anche Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio. "Preghiamo il Signore Risorto anche per quanti, soprattutto giovani, sono morti questa notte a Seoul, per le tragiche conseguenze di un'improvvisa calca della folla", le parole del Santo Padre durante l'Angelus a Piazza San Pietro.