Domenica 23 Febbraio 2025
Pierfrancesco De Robertis
Esteri

Gumpel: “Afd può arrivare al 25%. Rischio catastrofe per l’Europa"

Il giornalista: "Sono elezioni decisive. E non solo per la Germania: possono cambiare la storia del continente"

Udo Gümpel

Udo Gümpel

Roma, 23 febbraio 2025 – Udo Gümpel, lei è tedesco ma vive da anni nel nostro paese. In questi giorni molti in Italia le chiederanno un parere sulle elezioni tedesche.

"Moltissimi".

E lei che cosa risponde?

"Che sono elezioni decisive non solo per la Germania ma anche per l’Europa. Il risultato può cambiare la storia dell’Unione Europea".

Perché?

"Un risultato positivo, cioé l’affermazione dei partiti democratici ed europeisti, potrebbe fermare la follia di Trump che tratta l’Europa come un nemico e tratta un paese sotto aggressione con uno stile mafioso".

Addirittura.

"Quando Trump dice a Zelensky ’non vi difendo se non mi date le terre rare’ in Italia si chiama mafia. Pizzo".

La Germania lo farà?

"Il paese che guida la terza economia del mondo, il più ricco della Ue deve finalmente riassumersi il ruolo che le compete".

Scholz si era perso.

"Scholz ha fatto il primo passo giusto, dichiarando la “Zeitenwende”, ovvero “cambio epocale”: mettendo 100 miliardi di Euro extra nella Bundeswehr, ha reso la Germania indipendente dal gas russo. Ma poi si è fermato".

Come potrà la Germania esercitare questo compito?

"Solo tramite l’esempio. Nella Ue non si comanda. Semmai si fanno compromessi, come faceva la Merkel".

Da queste elezioni uscirà una maggioranza parlamentare forte?

"Ci sono molte incognite".

Ce ne racconti qualcuna.

"Il sistema tedesco è puramente proporzionale, a parte uno sbarramento al 5 per cento. Entreranno sicuramente democristiani, socialisti, verdi e i neonazisti di AfD. L’incognita sono gli altri".

Perché?

"Ci sono altre formazioni che ballano intorno al 5, e quindi il loro risultato influenzerà molto la ripartizione dei seggi".

Chi potrebbe entrare?

"Dovrebbe farcela la sinistra della Die Linke, che è in forte risalita".

Si andrebbe incontro a una grande coalizione.

"Ci sarà sicuramente una coalizione. O a due, o a tre. La speranza è che il nuovo cancelliere non sia costretto a dar vita a un governo di minoranza che fatalmente dipenderebbe di volta in volta dai voti dell’Afd. E ciò sarebbe una catastrofe per la Germania e per l’Europa".

Quanto quota la Afd?

"Potrebbero arrivare al 25 per cento dei seggi, e così avrebbero la forza di bloccare il sistema".

E in termini percentuali?

"Diciamo che sono quotati intorno al 20/21 per cento".

Se un partito neonazista è al venti per cento viene da pensare che a suo tempo il nazismo intercettò qualche tipo di sensibilità che comunque c’era.

"L’idea della superiorità razziale c’era a suo tempo ed è una cose che adesso l’AfD ricalca con la lotta indiscriminata all’immigrazione clandestina. Ma non è solo quello".

Avanti.

"L’Afd è molto forte nell’ex Ddr, dove arrivano anche al 35 per cento: laddove non ci sono i migranti, per assurdità, votano contro i migranti. Gli anni del comunismo hanno inculcato il culto dell’uomo forte, il rifiuto dell’America, dell’Ovest, del capitalismo pur mitigato ‘renano’.Dal 1933 l 1989 sono stati sessanta anni senza votare".

Tre generazioni non hanno conosciuto la democrazia.

"Non solo. Hanno covato odio verso l’Occidente verso i suoi valori, la libertà che gli fa paura".

Eppure molti sono filoputiniani.

"L’uomo forte, il capo".

Musk?

"Ha avuto un grande impatto mediatico, se ne è parlato molto".

Ha spostato voti?

"Non credo. Ne ha portato qualcuno, forse, ma ne ha sottratti altri".