Roma, 2 dicembre 2024 – Bagno di sangue per una partita di calcio in Guinea. La finale di un torneo dedicato al generale Mamadi Doumbouya, capo della giunta militare attualmente al potere nel Paese, ha innescato un movimento di folla sfociato in scontri. Il bilancio diffuso dal governo, ancora provvisorio, parla di almeno 56 tifosi morti. Un’ecatombe. L’opposizione ha accusato l’esecutivo di essere “direttamente responsabile” dell’immane tragedia. Teatro degli scontri N'Ze're'kore’, dove la follia sarebbe stata innescata dall’espulsione di un giocatore al termine del match tra il club del Labè e la squadra locale. Subito dopo il cartellino rosso, alcuni tifosi, o presunti tali, hanno attaccato la tribuna ufficiale, provocando l'intervento delle forze di sicurezza. "I servizi ospedalieri riferiscono di un bilancio provvisorio di 56 morti e diversi feriti", aggiunge un comunicato governativo, letto alla televisione nazionale, parlando di "un evento tragico". Le autorità assicurano le cure dei feriti. "Garantiscono" e "si impegnano a sostenere le famiglie in lutto", oltre a promettere lo svolgimento di indagini per accertare le responsabilità legate "a questo increscioso evento". Che ha avviato una spirale di tensioni: nella notte alcuni giovani hanno dato fuoco nella notte a una stazione di polizia. "Il governo segue l'evolversi della situazione e ribadisce il suo appello alla calma", conclude il comunicato ufficiale.
Il torneo
Il torneo al centro delle violenze era dedicato al capo della giunta militare, che nel settembre 2021 ha rovesciato con la forza il presidente civile Alpha Condè. Da diverse settimane si organizzano gare di calcio, lo sport numero uno in Guinea, e altri raduni popolari o pubblici. Un modo per promuovere la candidatura di Doumbouya alle future elezioni presidenziali.
Il Fronte nazionale per la difesa della Costituzione (Fndc), una delle ultime voci dissidenti ancora in grado di farsi sentire in Guinea, ha espresso in un comunicato stampa la sua "indignazione" dopo la tragedia. L'Fndc parla di "campagna di propaganda", pertanto "ritiene Mamadi Doumbouya e il suo governo direttamente responsabili di questo disastro che e' costato la vita a cittadini innocenti, tra cui molti bambini".
"Ciò dimostra uno sfruttamento cinico dello sport da parte della giunta, che utilizza queste immagini di mobilitazione per fini politici", aggiunge l'Fndc. Invita i guineani "a mobilitarsi, con calma, con determinazione", per chiedere la fine di questo regime a partire dal 31 dicembre 2024.
La giunta si era inizialmente impegnata, sotto la pressione internazionale, a cedere il passo ai civili eletti entro la fine del 2024. Da allora ha fatto sapere che non sarebbe riuscita a mantenere il suo impegno e diversi sostenitori di Doumbouya si sono recentemente detti favorevoli alla sua candidatura presidenziale.