Giovedì 15 Agosto 2024

Guida auto senza velo, la polizia spara: mamma di due bambini paralizzata in Iran

Secondo alcune Ong la donna potrebbe essere stata notata nei giorni precedenti e per questo diramato un avviso sulla sua targa

Arezoo Badri, prima e dopo essere stata paralizzata da un proiettile (Instagram)

Arezoo Badri, prima e dopo essere stata paralizzata da un proiettile (Instagram)

Roma, 14 agosto 2024 – Stava rientrando a casa assieme alla sorella quando la polizia iraniana ha tentato di fermarla, dopo che la sua auto era stata segnalata. Gli agenti avrebbero sparato addosso a Arezoo Badri, 31 anni, mamma di due bambini, perforandole un polmone e danneggiando gravemente il midollo spinale, tanto che ora la donna rischia di restare paralizzata per sempre. La sua colpa? Guidare senza rispettare le regole sul corretto uso del velo. È successo il 22 luglio nella città settentrionale di Noor, ma la notizia è stata resa nota ora dal Guardian, che cita gruppi per i diritti umani e fonti interne all'Iran.

In particolare una Ong ha affermato di ritenere che Badri, possa essere stata vista o filmata mentre guidava senza hijab nei giorni precedenti e che sia stato diramato un avviso sulla sua targa. Secondo la ricostruzione del Guardian, quando la polizia ha tentato di fermare la sua auto, Badri non avrebbe rispettato gli ordini e gli agenti avrebbero quindi aperto il fuoco sul veicolo in movimento. Un comandante della polizia di Noor ha confermato ai media locali che un conducente era stato colpito da colpi di arma da fuoco per non aver rispettato l'ordine di accostare l’auto, ma non ha fatto il nome di Badri.

L’anno scorso, nell’ambito di un giro di vite contro le donne che sfidano il codice di abbigliamento obbligatorio in Iran, le autorità hanno dichiarato che avrebbero utilizzato un sistema di sorveglianza attraverso le telecamere intelligenti CCTV per identificare le donne guidatrici che non si coprono i capelli e confiscare i loro veicoli. Dopo la morte di Mahsa Amini nel 2022, che ha scatenato disordini a livello nazionale, il regime ha rafforzato le misure di sicurezza nei confronti delle donne che non indossano il velo.