Roma, 5 marzo 2025 – Il presidente ucraino non sta facendo alcun inchino a Trump, al contrario, sta negoziando il miglior accordo possibile per salvare il suo Paese. Nona Mikhelidze, senior fellow all’Istituto Affari Internazionali, spiega perché in realtà le parole del numero uno di Kiev costringeranno il numero uno della Casa Bianca a mostrare che non riesce a ricomporre il conflitto come sperava.

Mikhelidze, sembrerebbe che il presidente Volodymyr Zelensky sia pronto ad accettare le condizioni di Trump sui minerali strategici e che il presidente Usa abbia ottenuto quello che voleva.
“Io non concordo con questa lettura. Se si leggono le dichiarazioni di Zelensky, si nota che parla espressamente non solo dei minerali strategici, ma anche della sicurezza dell’Ucraina. Io ritengo che si sia trattata di una mossa molto abile per ributtare la palla nell’altro campo. Zelensky vuole la garanzia che dopo un giorno, tre mesi e un anno l’Ucraina non sarà nuovamente attaccata dai russi. Per questo, chiede un cessate il fuoco graduale a iniziare da quello via aria e via terra. Questo sarebbe un primo test, che aiuterebbe anche a vedere se la Russia sia davvero intenzionata a rispettarlo del tutto”.

Trump cosa risponderà ora?
“Trump ha capito perfettamente che non può fare finire la guerra in 24 ore come ha annunciato più volte durante la sua campagna elettorale. E ha bisogno di un colpevole per giustificare il suo fallimento. Zelensky rappresenta il candidato perfetto. E, a monte, ha commesso un errore. Pensava che l’Ucraina fosse la parte più debole e malleabile rispetto alla Russia, quella a cui sottoporre le condizioni più stringenti. Ma si sbagliava”.
Quindi mi pare di capire che, secondo lei, l’apertura di Zelensky non avrà alcun impatto sulle decisioni di Trump.
“A questa domanda non è facile rispondere perché, anche in presenza di dichiarazioni positive, non possiamo essere certi del fatto che Trump non cambi idea dopo poche ore, come ci ha abituato a osservare. La mia sensazione è che la Casa Bianca abbia ricevuto dai russi clausole ancora più stringenti di quelle che aveva previsto. Tipo che Mosca chiede il controllo totale delle quattro regioni di cui ha conquistato il territorio solo fra il 60 e il 70%. In più, hanno fatto capire agli americani che non vogliono fornire alcuna garanzia sulla sicurezza dell’Ucraina in futuro. La posizione più difficile è quella di Washington”.
Ursula von der Leyen ha annunciato 800 miliardi di euro per rafforzare la difesa comune. Zelensky si fida di noi? E ce la possiamo fare senza gli aiuti americani?
“Zelensky ha piena fiducia nell’Unione Europea e nel formato ‘allargato’ con anche altri Paesi extra-Ue. Bisogna poi vedere quali categorie di armi verranno incluse nel congelamento degli aiuti, perché alcune sono state regolarmente acquistate da Kiev. Se vogliamo trovare un lato positivo in quello che è successo alla Casa Bianca, ora è chiaro chi ha bullizzato e chi è stato bullizzato. L’Europa ce la può fare, ma sarà durissima e dobbiamo tenere a mente una cosa importante: nel mirino della Russia non c’è solo l’Ucraina, ci siamo anche noi”.