
Roma, 19 marzo 2025 – Telefono bollente alla Casa Bianca in vista dei negoziati per una tregua in Ucraina che inizieranno lunedì in Arabia. Dopo il colloquio di ieri con Putin, oggi Trump ha chiamato Zelensky. Nell’ “ottima” conversazione, durata un’ora, il presidente Usa avrebbe informato il premier ucraino di quanto detto con l’omologo russo. “Siamo sulla buona strada”, è il bilancio conclusivo di Trump mentre l’inviato Witkoff azzarda la previsione di una tregua “entro due settimane”. Di telefonata “positiva” parla anche Zelensky che evoca la possibilità di una “pace duratura” entro l’anno. Kiev accetterebbe il cessate il fuoco parziale, limitatamente alle infrastrutture energetiche, e una tregua incondizionata al confine. Secondo il portavoce della Casa Bianca Trump avrebbe ventilato anche l’ipotesi che le centrali ucraine passino sotto il controllo degli Stati Uniti. A Gedda sarà un bilaterale Usa-Russia (senza delegati di Kiev): non è escluso anche un faccia a faccia Putin-Trump. Intanto le sirene d’allarme in Ucraina non smettono di suonare. Nella notte Mosca ha lanciato un massiccio raid sul Paese: colpito il sistema elettrico delle ferrovie di Dnipropetrovsk.
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Il colloquio con il presidente Usa Donald Trump è stato "positivo, molto sostanziale e franco". L'ha detto il leader ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che Kiev accetta il cessate il fuoco parziale - limitato cioè alle le infrastrutture energetiche - e anche la proposta Usa di un cessate il fuoco incondizionato lungo il confine. Ha inoltre suggerito che, "con il presidente Trump e sotto la guida americana, la pace duratura possa essere raggiunta già quest'anno". Nel comunicato, Zelensky ha affermato di aver "avuto una conversazione positiva, molto sostanziale e franca con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump" e di aver "concordato che Ucraina e Stati uniti devono continuare a lavorare insieme per ottenere una vera fine del conflitto e una pace duratura". Ha aggiunto: "Crediamo che, insieme all'America, con il Presidente Trump e sotto la guida americana, la pace duratura possa essere raggiunta già quest'anno". Trump ha condiviso con Zelensky "i dettagli della sua conversazione con Putin (di ieri) e i temi principali discussi". Uno dei primi passi verso la cessazione completa della guerra potrebbe essere "la fine degli attacchi alle infrastrutture energetiche e civili", ha detto ancora Zelensky precisando di aver "espresso il mio sostegno a questa misura, e l`Ucraina ha confermato la propria disponibilità a implementarla".
Quella tra il presidente Donald Trump ed il leader ucraino Volodymyr Zelensky è stata una "fantastica" conversazione telefonica. E' quanto si legge in una nota firmata dal segretario di Stato, Marco Rubio, e dal consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz, al termine della telefonata tra i due presidenti. Stando alla nota, Trump ha informato in modo "esaustivo" Zelensky sulla conversazione avuta con il presidente russo, Vladimir Putin, e sulle questioni principali che sono state discusse. I due presidenti hanno anche concordato un cessate il fuoco "parziale" contro le infrastrutture energetiche. "I team tecnici dei due Paesi si incontreranno in Arabia Saudita nei prossimi giorni per discutere di come estendere il cessate il fuoco al Mar Nero sulla strada verso un cessate il fuoco completo - prosegue la nota - Hanno concordato che questo potrebbe essere il primo passo verso la fine completa della guerra e le garanzia di sicurezza" per Kiev.
Donald Trump ha ventilato a Volodymyr Zelensky la possibilità che gli Stati Uniti posseggano le centrali elettriche ucraine. Lo ha detto la Casa Bianca.
Donald Trump aiuterà Volodmyr Zelensky a ottenere più difesa aerea dall'Europa. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt leggendo una nota sulla telefonata tra i due leader.
Dopo aver parlato telefonicamente con Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reso noto di aver discusso un "cessate il fuoco incondizionato sul fronte", una "proposta della parte americana" che l'Ucraina "ha accettato", e su cui le due parti "continueranno a lavorare per metterla in pratica". Zelensky ha parlato di una conversazione "franca" e "positiva" con il tycoon. "Riteniamo che questi passi siano necessari per creare la possibilità di preparare un accordo di pace globale durante il cessate il fuoco", ha scritto su X. "Uno dei primi passi verso la completa conclusione della guerra potrebbe essere la fine degli attacchi infrastrutture dell'energia e civili", ha aggiunto, ribadendo di aver sostenuto questo passo e "l'Ucraina ha confermato che siamo pronti ad attuarlo".
Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ha affermato al Guardian che i colloqui programmati per domenica in Arabia Saudita dovrebbero essere bilaterali tra Stati Uniti e Russia e che non è prevista la partecipazione dell'Ucraina. Quanto alla telefonata tra Trump e il presidente ucraino, Podolyak afferma che "la cosa principale è capire come Trump vede i risultati della sua chiamata con Putin e trarne delle conclusioni".
Cessate il fuoco tra Ucraina e Russia "entro un paio di settimane". E' la previsione fatta dall'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, secondo cui i negoziati tecnici fra americani e russi inizieranno lunedì in Arabia Saudita. "Credo che lunedì i team tecnici andranno nel Regno", ha dichiarato Witkoff a Bloomberg Television, ricordando che nella telefonata di ieri Vladimir Putin e Donald Trump "hanno concordato un percorso verso alcune condizioni di cessate il fuoco... e verso un cessate il fuoco completo che sarà negoziato nei prossimi giorni. Penso che in un paio di settimane ci arriveremo".
"Ho appena finito un'ottima telefonata con il presidente Zelensky che è durata circa un'ora". Lo scrive su Truth Donald Trump precisando che il colloquio ha riguardato "per la maggior parte la chiamata di ieri con il presidente Putin per allineare sia la Russia che l'Ucraina in termini di richieste e necessità. Siamo sulla buona strada e chiederò al Segretario di Stato Marco Rubio e al Consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz di fornire una descrizione accurata dei punti discussi. Tale dichiarazione verrà pubblicata a breve", ha aggiunto Trump.
L'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente Usa Donald Trump sarà in Arabia Saudita. Lo rende noto il Cremlino, come riporta la Tass. Il portavoce Dmitry Peskov ha riferito a Interfax che l'incontro non è stato affrontato nella telefonata di ieri tra i due leader.
Il presidente ucraino si è detto disponibile a inviare una squadra di "tecnici" nel caso di possibili negoziati in Arabia Saudita su un cessate il fuoco parziale. Questa squadra includerebbe "personale militare, specialisti del settore energetico" e "infrastrutture civili", ha spiegato Zelensky, in conferenza stampa a Helsinki congiunta con il presidente finlandese Alexander Stubb. Zelensky, tuttavia, non ha precisato se l'Ucraina è stata invitata ai colloqui annunciati domenica 23 marzo a Gedda, in Arabia Saudita, dall'inviato americano Steve Witkoff, che non ha fornito dettagli sui partecipanti.
"Indipendenza e sovranità, anche i territori che sono temporaneamente occupati, sono temporaneamente occupati. Non diventeranno mai russi", ha sottolineato Zelensky. "Il prossimo incontro con l'Arabia Saudita significa che se si parla di cessate il fuoco parziale, ad esempio in termini di infrastrutture, energia, etc, si discuterà anche di sicurezza della navigazione. In altre parole, sarà un team tecnico competente. Dalla nostra parte ci sarà sicuramente personale militare, specialisti dell'energia e persone che hanno molta familiarità con le infrastrutture portuali e altre infrastrutture civili. Cioè, è un livello tecnico. Questo non è proprio l'incontro diplomatico che si è già tenuto".

Donald Trump è nello studio Ovale in colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky. Lo scrive su X il suo assistente Dan Scavino.
Le autorità russe e quelle ucraine si sono scambiate 175 prigionieri ciascuno come concordato nel colloquio di ieri tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump. Lo riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti.
Il presidente Vladimir Putin non ha dato l'ordine ai militari di riprendere gli attacchi contro le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, la pausa russa resta. Lo ha riferito il portavoce del capo dello Stato, Dmitry Peskov, sottolineando che la volontà del presidente russo è di non rispondere, dopo gli attacchi dell'esercito ucraino contro le installazioni energetiche nella regione di Kuban, che il Cremlino considera un sabotaggio degli accordi. "Certamente", ha detto Peskov, rispondendo alla domanda se gli attacchi contro le infrastrutture energetiche russe siano considerati un sabotaggio e un tentativo di violare gli accordi raggiunti tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Il regime di Kiev non ha fatto nulla per annullarli. Pertanto, tali azioni sono decisamente contrarie a questi sforzi comuni", ha sottolineato Peskov.
Il consigliere per la sicurezza nazionale americana Mike Waltz ha detto di aver parlato oggi con la sua controparte russa e di avere in programma stamane una chiamata con funzionari ucraini. "La diplomazia delle due sponde è dura, ma stiamo procedendo e spingendo entrambe le parti verso un cessate il fuoco e la fine di questa guerra", ha dichiarato il funzionario ai giornalisti alla Casa Bianca
"Ho tenuto una posizione che mi pare essere stata chiara, sia sulle proposte che alcuni nostri colleghi portano avanti, a mio avviso poco efficaci, sia su quella che porta avanti l'Italia, ossia estendere una struttura che ricalchi l'articolo 5 della Nato anche all'Ucraina: è più semplice, più efficace delle altre anche perché aiuterebbe a svelare un bluff: se la Russia non ha in mente di invadere nuovamente i suoi vicini, non si capisce perché non dovrebbe accettare garanzie di sicurezza difensive". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera, in sede di replica dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue.
"Ieri c'è stata una lunga conversazione" tra Trump e Putin, "da quello che apprendiamo finora c'è una ipotesi di cessate il fuoco parziale limitato a infrastrutture strategiche, è un primissimo spiraglio nel senso di quanto concordato a monte tra Trump e Zelensky". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le repliche alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 20-21 marzo.

"Non sono stata un oppositore facile, ma rimane alla storia che quando c'è stata l'invasione russa dell'Ucraina la prima cosa che ho fatto è stata chiamare l'allora presidente del Consiglio Mario Draghi per assicurare il sostegno di Fratelli d'Italia. E Mario Draghi poté andare al Consiglio europeo con una posizione chiara dell'Italia grazie alla risoluzione che aveva presentato Fratelli d'Italia, c'era stata molta difficoltà per la maggioranza a mettere insieme le posizioni". Lo ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella sua replica alla Camera sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Kiev vuole essere "trasparente" nel negoziato sula cessazione del conflitto, "in modo che il presidente Trump e il suo team, e soprattutto il popolo americano, possano realmente vedere e possano realmente sapere che è importante per noi porre fine a questa guerra il più rapidamente possibile". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky da Helsinki.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha precisato oggi, in una conferenza stampa congiunta con l'omologo finlandese Alex Stubb a Helsinki, che la linea rossa dell'Ucraina per un accordo di pace con Mosca è il riconoscimento dei territori ucraini occupati come russi. "Non accetteremo questo", ha sottolineato.
Zelensky ha spiegato che le aree dell'Ucraina occupate dai russi "sono temporaneamente occupate e non saranno mai russe". Quindi ha sottolineato: "la cosa fondamentale è non perdere l'indipendenza, la sovranità del nostro Stato e che la Russia non abbia mai, mai un impatto sull'indipendenza degli ucraini". Secondo il presidente ucraino, questioni come il ruolo e le dimensioni dell'esercito di Kiev non sono qualcosa di cui discutere, così come le garanzie economiche.
Da parte sua, Stubb ha sostenuto che "è solo l'Ucraina a definire le sue linee rosse e la sua posizione negoziale", mentre ha sottolineato che Kiev "dovrebbe avere il diritto di scegliere il proprio futuro, il proprio destino", incluso se vuole entrare nell'Unione europea e nella Nato. Quanto a Trump, ha spiegato Stubb, è "un negoziatore esperto" che cerca di "fermare le uccisioni, stabilire un cessate il fuoco", per aprire lo spazio per ulteriori colloqui di pace. "Penso che la chiave di tutto questo sia che la Russia non dovrebbe mai più essere in grado di farlo. E questa è una linea rossa... sulla sicurezza europea", ha commentato.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di non fare "concessioni" alla Russia, che chiede la fine degli aiuti occidentali all'Ucraina prima di un cessate il fuoco completo. "Non credo che dovremmo accettare la minima concessione in termini di aiuti all'Ucraina, ma al contrario dovremmo rafforzare gli aiuti all'Ucraina", ha detto Zelensky in una conferenza stampa a Helsinki.
Gli Stati Uniti dovrebbero supervisionare il rispetto del cessate il fuoco di trenta giorni sugli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine da parte della Russia. È l'appello rivolto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una conferenza stampa a Helsinki. "Gli Stati Uniti dovrebbero essere la principale entità di controllo", ha affermato Zelensky commentando l'ok di Vladimir Putin al cessate il fuoco parziale durante il colloquio di ieri con il presidente americano Donald Trump.
"Oggi contatterò il presidente Trump e discuteremo i prossimi passi", ha detto Zelensky, sottolineando che non dovrebbe esserci alcuna "concessione" alla Russia, che chiede la fine degli aiuti occidentali a Kiev prima di un cessate il fuoco. "Non credo che dovremmo fare concessioni (alla Russia, ndr) in termini di aiuti all'Ucraina, ma al contrario dovremmo aumentarli", ha affermato Zelensky durante la conferenza stampa a Helsinki. Il capo di Stato ucraino ha inoltre sottolineato che gli Stati Uniti dovrebbero supervisionare il cessate il fuoco di 30 giorni sulle infrastrutture energetiche del Paese concordato ieri tra i presidenti russo e statunitense. "Gli Stati Uniti devono essere il principale ente di monitoraggio" di questa tregua parziale, ha detto Zelensky.
Un uomo di 29 anni è stato ucciso e altre tre persone sono rimaste ferite in un attacco lanciato ieri dalle forze russe nella regione di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale: lo hanno reso noto l'amministrazione militare regionale e la Procura generale, come riporta Ukrainska Pravda. "Il 18 marzo, a seguito del bombardamento russo del villaggio di Ugroidy, comunità territoriale di Krasnopil, una persona è stata uccisa e tre sono rimaste ferite", si legge in un comunicato stampa dell'amministrazione militare. La Procura, da parte sua, ha aggiunto che nell'attacco è stato colpito un condominio di due piani ed è stata danneggiata una conduttura del gas. Questa mattina, il capo dell'ufficio del presidente ucraino ha annunciato che un drone russo ha colpito un ospedale nella città di Sumy.
Diverse agenzie di sicurezza nazionale degli Stati Uniti hanno interrotto i lavori su uno sforzo coordinato per contrastare il sabotaggio, la disinformazione e gli attacchi informatici russi, allentando la pressione su Mosca mentre l'amministrazione Trump spinge la Russia a porre fine alla sua guerra in Ucraina: lo riporta in esclusiva la Reuters. L'anno scorso, ricorda l'agenzia di stampa, l'allora presidente Joe Biden aveva ordinato al suo team di sicurezza nazionale di istituire gruppi di lavoro per monitorare la questione, dopo gli avvertimenti dell'intelligence Usa secondo cui la Russia stava intensificando una guerra ombra contro le nazioni occidentali.
"Non può essere accettata" la richiesta formulata ieri dal leader del Cremlino Vladmir Putin in un colloquio con il presidente americano Donald Trump di interrompere gli aiuti militari esteri all'esercito dell'Ucraina. Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea Kaja Kallas. Il colloquio tra Putin e Trump dimostra che la Russia non è interessata a fare ''concessioni'' all'Ucraina, ha aggiunto Kallas. "Se si leggono i due passaggi chiave della conversazione telefonica, è chiaro che la Russia non vuole realmente fare alcun tipo di concessione", ha affermato il capo della politica estera della Ue.
"Se si leggono i due resoconti della telefonata, è chiaro che la Russia non vuole fare concessioni. Mi risulta che la Russia abbia detto che ci sono stati colloqui sugli aiuti militari all'Ucraina, mentre Trump dice di no, che questo non è stato discusso". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, parlando ad un gruppo di agenzie internazionali. "Ciò dimostra anche che della Russia non ci si può fidare, forse ora lo vedono anche gli americani. Ora è lecito chiedersi cosa succederà", ha aggiunto.
Trattative che hanno l'obiettivo di porre fine al conflitto armato tra Russia e Ucraina cominceranno domenica a Gedda, in Arabia Saudita: lo ha detto l'inviato speciale americano Steve Witkoff, in un'intervista con l'emittente Fox News. Secondo il dirigente, a rappresentare Washington saranno anche il segretario di Stato, Marco Rubio, e il consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz. Nell'intervista, rispetto alla trattativa, Witkoff ha detto che "il diavolo è nei dettagli". L'inviato non ha specificato se a partecipare, oltre agli americani, saranno una delegazione russa, una ucraina o entrambe.

La Russia ha lanciato un attacco con droni sul sistema elettrico che alimenta le ferrovie nella regione ucraina di Dnipropetrovsk (centro), ha annunciato la compagnia ferroviaria statale Ukrzaliznytsya, come riporta la Bbc. Parti della ferrovia sono rimaste senza elettricità, ma il traffico non è stato interrotto. Dopo l'arrivo dei soccorritori, Mosca ha lanciato un altro attacco, noto come "doppio tocco", afferma Ukrzaliznytsya, aggiungendo che non ci sono vittime. L'attacco giunge poche ore dopo che il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato a sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per 30 giorni.

"Smettere di aiutare l'Ucraina finché lui (Putin ndr) non smette di bombardarla mi pare una richiesta assurda in questo momento. Il giorno in cui lui smette di bombardare può chiedere anche che dall'altra parte si smetta di aiutare l'Ucraina e si inizi a ricostruirla". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervistato a Mattino 5. Riguardo gli esiti del colloqui di ieri fra Putin e Trump, ha detto Crosetto, "Giudico i fatti - ha detto il ministro - dai frutti lo riconosceremo. Se ci sarà la tregua, se smetterà di attaccare allora saremo tutti contenti".
Le autorità russe hanno riferito stamattina che è scoppiato un incendio in un deposito di petrolio nella regione di Krasnodar, a est del confine con l'Ucraina, in seguito a un attacco con droni da parte di Kiev. "Un incendio è scoppiato nei pressi del villaggio dopo la caduta di detriti" dai droni abbattuti dalle difese antiaeree, ha affermato l'ufficio di coordinamento dei servizi di emergenza russo aggiungendo che sono stati dispiegati 105 soccorritori e che al momento non sono state segnalate vittime.
Berlino ha accusato oggi il presidente russo Vladimir Putin di "giocare", dopo che Kiev ha segnalato attacchi russi alle infrastrutture civili ucraine poche ore dopo che Mosca aveva accettato di sospendere temporaneamente i raid aerei alle strutture energetiche del Paese. "Abbiamo visto che gli attacchi alle infrastrutture civili non si sono affatto attenuati nella prima notte dopo questa telefonata presumibilmente rivoluzionaria e grandiosa" tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un'intervista tv.
Dopo la telefonata tra Putin e Trump "c'è un po' più di acqua nel bicchiere rispetto al giorno precedente: accontentiamoci di questo". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato a Mattino 5. "Il punto di arrivo è il bicchiere pieno, questo è un piccolissimo passo avanti. Almeno le infrastrutture energetiche - ha aggiunto il ministro - non dovrebbero più colpirle, anche se nella notte le hanno colpite. Ma noi dovremmo arrivare al giorno in cui non cadrà più una bomba in nessuna parte dell'Ucraina, anche in quelle civili, non solo quelle energetiche".
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con due missili balistici Iskander-M, quattro missili antiaerei S-300 e 145 droni di vario tipo, inclusi gli Shahed kamikaze. Lo rende noto l'esercito di Kiev, spiegando che 45 droni hanno colpito Kiev. Le difese aeree ucraine hanno abbattuto 72 droni d'attacco, mentre 56 droni-esca sono caduti in zone aperte, ha aggiunto l'Aeronautica. I velivoli senza pilota distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy, Chernihiv, Cherkasy, Kiev, Zhytomyr, Vinnytsia, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Odessa. Gli attacchi russi hanno colpito le regioni di Sumy, Odessa, Poltava, Dnipropetrovsk, Kiev e Cernigov.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha smentito le dichiarazioni del Cremlino secondo cui Vladimir Putin avrebbe chiesto la cessazione completa degli aiuti militari e delle forniture di intelligence a Kiev durante la loro telefonata di ieri. "No, (Putin) non ha chiesto nulla, non abbiamo parlato di aiuti. Abbiamo parlato di molte cose, ma non di aiuti", ha risposto Trump a Fox News che gli chiedeva conferma delle informazioni arrivate da Mosca. Putin ha accettato martedì di interrompere temporaneamente gli attacchi alle strutture energetiche ucraine, ma ha rifiutato di sostenere un cessate il fuoco completo di 30 giorni che Trump sperava sarebbe stato il primo passo verso un accordo di pace permanente.
