
Parigi, 3 marzo 2025 – Tre giorni dopo lo scontro in conferenza stampa a Washington, Trump torna ad attaccare Zelensky: “Non vuole la pace – insiste –; non durerà a lungo se non farà un accordo”. E poi “dovrebbe essere più grato agli Usa”. Il presidente degli Stati Uniti sostiene di non aver ancora parlato di interrompere gli aiuti a Kiev, visto che l’intesa sui minerali “non è morta”. Intanto però, stando a fonti dell’agenzia Reuters, starebbe preparando un piano per allentare le sanzioni alla Russia.
Nel frattempo continua il dibattito tra le diplomazie europee in attesa del nuovo summit di giovedì. Al termine del vertice di Londra, il premier britannico Starmer ha evocato un piano per "una pace duratura e giusta", indicando gli Usa come partner "indispensabile". Poi ha confermato lo sforzo per continuare a sostenere militarmente Kiev. Il suo ministro della Difesa oggi smentisce che Francia e Regno Unito stiano lavorando a un cessate il fuoco di un mese. Giorgia Meloni dall’Italia torna a ribadire il no all’invio di truppe italiane. “La proposta avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell'efficacia, è la ragione per la quale abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina”. Dal campo: missili russi su centro di addestramento hanno provocato decine di morti, afferma Kiev. Sarebbe stato utilizzato un Iskander con bombe a grappolo.

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Gli Stati Uniti stanno elaborando un piano per allentare le sanzioni contro la Russia. Lo hanno detto alla Reuters un funzionario americano e un'altra persona informata. Secondo le fonti, la Casa Bianca ha chiesto ai dipartimenti di Stato e del Tesoro di redigere un elenco di misure da discutere con rappresentanti di Mosca nei prossimi giorni, nell'ambito di più ampi colloqui dell'amministrazione per il miglioramento delle relazioni diplomatiche ed economiche. I dipartimenti stanno elaborando una proposta per la revoca delle sanzioni contro entità e individui selezionati, tra cui alcuni oligarchi russi.
Donald Trump dice di non aver "ancora parlato" di interrompere gli aiuti all'Ucraina.
Volodymyr Zelensky "dovrebbe mostrare più gratitudine" agli Stati Uniti. Lo ha detto Donald Trump, che venerdì si è scontrato verbalmente con il suo omologo ucraino, sottolineando tuttavia che l'accordo sulle terre rare offerto a Kiev a compensazione degli aiuti militari ricevuti può ancora essere concluso. "Penso solo che dovrebbe essere più grato, perché questo Paese gli è stato accanto nella buona e nella cattiva sorte", ha detto Trump durante una cerimonia alla Casa Bianca.
"La Russia vuole un accordo, gli ucraini vogliono un accordo. Se non lo fa, non durerà a lungo". Lo ha detto Donald Trump riferendosi a Voldymyr Zelensky. Così il presidente ha risposto ad una domanda sull'allineamento tra le posizioni di Mosca e Washington come sostenuto dal Cremlino.
"Non credo che l'accordo sui minerali sia morto, ne parlerò domani", al discorso sullo Stato dell'Unione. Lo ha dichiarato Donald Trump alla Casa Bianca. "Per noi è un ottimo accordo", ha detto.
"Non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere. Non ha aiutato". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite di XXI Secolo, in onda questa sera su Rai1 a proposito dello scontro tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di venerdì scorso nello Studio Ovale alla Casa Bianca che si è svolto in diretta tv. (ANSA).
"Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, l'obiettivo è un obiettivo condiviso, alla fine tutti condividono lo stesso obiettivo" che è quello di "portare pace in Ucraina, portare in Ucraina una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, io direi definitiva". Lo dice Giorgia Meloni a XXI secolo, in onda in seconda serata su Rai 1. "Quindi la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l'Ucraina" e "fare in modo che non possa tornare la guerra e questo serve a tutti, serve all'Ucraina, serve ai paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia e serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare".
"La questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l'Ucraina da fare in modo che non possa tornare la guerra e questo serve a tutti perché serve all'Ucraina, serve ai paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia e serve a Donald Trump, che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare. Il dibattito è su questo" anche "al vertice di ieri di Londra. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo a XXI Secolo, su Rai1.
"Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia e dalla Gran Bretagna, l'Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è una cosa molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell'efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina". Lo dice Giorgia Meloni, ospite di XXI secolo su Rai uno, in onda in seconda serata. "Sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione", assicura.
Donald Trump torna ad attaccare l'Europa accusandola, in un post su Truth, di "aver speso più soldi per acquistare petrolio e gas russi di quanti ne ha spesi per difendere l'Ucraina, di gran lunga!".
"È molto importante che cerchiamo di rendere la nostra diplomazia davvero concreta per porre fine a questa guerra il prima possibile. Abbiamo bisogno di vera pace e gli ucraini la desiderano più di tutti perché la guerra rovina le nostre città e i nostri paesi. Perdiamo la nostra gente. Dobbiamo fermare la guerra e garantire la sicurezza. Stiamo lavorando insieme all'America e ai nostri partner europei e speriamo molto nel sostegno degli Stati Uniti nel cammino verso la pace. La pace è necessaria il prima possibile". Lo scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X.
Keir Starmer sottolinea che l'accordo sullo sfruttamento dei minerali in Ucraina, che comunque Donald Trump e Volodymir Zelensky non hanno firmato, non è da solo sufficiente per offrire a Kiev le garanzie di sicurezza di cui ha bisogno, in risposta a un intervento del leader di Reform Uk Nigel Farage, secondo cui migliaia di americani in Ucraina a lavorare sono più che sufficienti a garantire la sicurezza del Paese. "Posso solo ricordale che la Russia è l'aggressore, Zelensky il leader di un Paese in guerra che è stato invaso e che tutti dobbiamo sostenerlo", ha affermato il Premier.
"Questa è la peggiore dichiarazione che Zelensky avrebbe potuto fare e l'America non lo tollererà a lungo", scrive su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Turmp commentando le parole del presidente ucraino secondo cui la pace con la Russia è "molto, molto lontana". "E' quello che intendevo dire" continua Trump "finché ha il sostegno degli Stati Uniti, questo tizio non vorrà che ci sia la pace". "Inoltre" ha continuato "l'Europa, nell'incontro che ha avuto con Zelensky, ha affermato chiaramente che non può portare avanti la cosa senza gli Usa". "Probabilmente" ha concluso "non una grande dichiarazione fatta per mostrarsi forti contro la Russia".
"Un cessate il fuoco può aver luogo solo come parte di un accordo di pace globale". E' quanto si legge nella bozza delle conclusioni - di cui l'Agi ha preso visione - del vertice straordinario dell'Ue di giovedì. I Ventisette - che saranno raggiunti anche dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky - indicano altri tre principi: non possono esserci negoziati sull'Ucraina senza l'Ucraina; non possono esserci negoziati che influiscano sulla sicurezza europea senza il coinvolgimento dell'Europa. La sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa sono interconnesse; e, infine, qualsiasi accordo di pace deve essere accompagnato da solide e credibili garanzie di sicurezza per l'Ucraina.

"Zelensky avrebbe potuto andarsene con una garanzia economica che avrebbe portato benefici all'Ucraina e, penso, al mondo, per una generazione. E' davvero incomprensibile il motivo per cui abbiamo ricevuto una tale ostilità". Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana Mike Waltz a proposito della mancata firma dell'accordo sui minerali dopo lo scontro tra il presidente ucraino e Donald Trump nello Studio Ovale.
La Cina "non ha creato la crisi in Ucraina, né è parte della crisi". Così il portavoce del ministro degli Esteri Lin Jian, ha replicato a una domanda se Pechino invierà forze di peacekeeping in Ucraina. "Sosteniamo tutti gli sforzi favorevoli a una risoluzione pacifica della crisi e ci aspettiamo che le parti interessate trovino una soluzione sostenibile e duratura che affronti le preoccupazioni reciproche", ha aggiunto Lin nel briefing quotidiano, secondo i media statali cinesi.
"L'unico presidente che non ha ceduto alcun territorio dell'Ucraina alla Russia di Putin è il presidente Donald Trump. Ricordatelo quando i democratici deboli e inefficaci criticano e i media di fake news pubblicano volentieri tutto ciò che dicono!". Lo scrive il presidente americano Donald Trump su Truth.

"L'unico presidente che non ha ceduto alcun territorio dell'Ucraina alla Russia di Putin è il presidente Donald Trump. Ricordatelo quando i democratici deboli e inefficaci criticano e i media di fake news pubblicano volentieri tutto ciò che dicono!". Lo scrive il presidente americano Donald Trump su Truth.

L'esercito russo ha attaccato il campo di addestramento delle forze terrestri delle forze armate dell'Ucraina, nella regione di Dnipropetrovsk, con un missile balistico Iskander-M dotato di armi a grappolo. Lo afferma il comandante in capo Oleksandr Syrsky, come riporta Rbc Ukraina. Syrsky ha affermato che sul posto sta lavorando una commissione per stabilire tutte le circostanze e il capo del centro di addestramento dell'unità e il comandante dell'unità militare sono stati rimossi dai loro incarichi per la durata delle indagini in attesa della verifica del rispetto dei protocolli di sicurezza.
"Sto preparando intensamente il Consiglio europeo insieme al presidente Costa, e domani informerò gli Stati membri con una lettera sul piano per il riarmo dell'Europa. Senza alcun dubbio, abbiamo bisogno di un massiccio aumento della difesa". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa. "Vogliamo una pace duratura, ma una pace duratura puo' essere costruita solo sulla forza. E la forza inizia con il rafforzamento di noi stessi. Questo è lo scopo del piano che presenterò domani agli Stati membri", ha concluso.
Impennata in Europa dei titoli della Difesa che accumulano, secondo i calcoli di Bloomberg, circa 30 miliardi di dollari di valore di mercato, dopo che i leader politici della regione hanno offerto il loro sostegno all'Ucraina e si sono impegnati a incrementare la spesa per la difesa. L'indice Stoxx Europe 600 sale dello 0,5% puntando su Rheinmetall (+5,8%), Bae (+14%), Saab (+9,9%), Dassault Aviation (+12,4%), Leonardo (+10,3%) e Iveco (+8,2%). "Si percepisce un ampio consenso sul fatto che l'Europa prenda il suo futuro nelle proprie mani e che la spesa militare aumenterà" commenta un analista di Jp Morgan, con la banca d'affari che aumenta i target price del settore in media del 25 per cento.
Il presidente ucraino "non vuole la pace" qualcuno deve "costringerlo" a volerla, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti. "L'Occidente collettivo ha iniziato in parte a perdere la sua collettività, è iniziata la frammentazione dell'Occidente collettivo e c'è una sfumatura nelle posizioni di numerosi paesi e gruppi di stati", sulla guerra in Ucraina. "Ci sono ancora paesi in Occidente che si dichiarano pronti a continuare a sostenere l'Ucraina", ha continuato Peskov. Quanto è accaduto nello Studio Ovale la settimana scorsa durante l'incontro tra Zelensky e Trump e il suo vice JD Vance, "è senza precedenti". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov secondo cui Zelensky "ha dimostrato una totale mancanza di capacita' diplomatiche. Per usare un eufemismo".
Le forze russe hanno colpito sabato scorso un campo di addestramento ucraino, provocando morti e feriti: lo ha annunciato il comandante delle forze terrestri di Kiev, il maggiore generale Mykhailo Drapaty, come riferiscono i media nazionali. Il generale non ha fornito il numero delle vittime o dei feriti, ma secondo Ukrainska Pravda - che cita due fonti del ministero della Difesa ucraino - ci sono "diverse decine di morti e fino a un centinaio di feriti". Ieri erano circolate voci di un attacco contro la 157ma brigata meccanizzata separata nel poligono di addestramento di Novomoskovskiy, nella regione di Dnipropetrovsk.
Francia e Gran Bretagna non hanno concordato un piano di tregua parziale per l'Ucraina. Lo ha affermato il ministro della Difesa britannico, Luke Pollard a Times Radio, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che era stato proposto dalle due nazioni. "Non è stato raggiunto alcun accordo su come dovrebbe essere una tregua", ha detto Pollard. Un funzionario del governo del Regno Unito ha anche detto all'Afp che "non è stata concordata una tregua di un mese".

"L'aumento dei finanziamenti europei per l'Ucraina è necessario non per un piano di pace, ma per la continuazione delle operazioni militari". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov commentando l'esito del vertice di Londra. Al summit dei leader europei "ci sono state dichiarazioni sulla necessità di fornire urgentemente un livello di finanziamento più elevato per l'Ucraina. Questo non è chiaramente per un piano di pace, ma probabilmente per la continuazione delle operazioni militari", ha detto Peskov secondo Ria Novosti. "Tutto il resto dipenderà da quali piani di pace saranno elaborati e quali piani di pace saranno sottoposti a discussione", ha detto Peskov.
Kiev "non vuole la pace, in questa situazione gli sforzi di Washington e la prontezza di Mosca chiaramente non saranno sufficienti". Lo dice il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov parlando con i giornalisti, secondo quanto riportano le agenzie russe.
Mi dimetterei in cambio dell'ingresso dell'Ucraina nella Nato". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai giornalisti prima della partenza da Londra, aggiungendo che "andarsene in cambio dell'adesione all'Alleanza, significherebbe che ho adempiuto alla mia missione". Ma, ha aggiunto: "Sostituirmi non sarebbe facile, perché non basta semplicemente tenere le elezioni. Bisognerebbe impedirmi di partecipare. E sarebbe un po' più difficile". Zelensky ha detto ancora che "la strada da percorrere" per giungere alla fine della guerra con la Russia "è ancora lunga" e che un accordo per porre fine al conflitto deve essere "onesto", "equo" e "stabile". "Devono inoltre esserci garanzie di sicurezza molto specifiche". L'Ucraina, ha sottolineato, "non sta parlando" di alcuna concessione oggi, perché sarebbe "sbagliato" e sta "ascoltando segnali da vari partner".

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 83 droni di vario tipo, inclusi gli Shahed kamikaze, 46 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina, aggiungendo che 31 droni-esca sono caduti in zone aperte. I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy, Kiev, Chernihiv, Cherkasy e Dnipropetrovsk.
C'è "molta strada da fare" per giungere alla fine della guerra con la Russia: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai giornalisti all'aeroporto di Stansted, riporta Sky News. Il capo di Stato ha ribadito che un accordo dovrà essere "onesto", "equo" e "stabile", con "garanzie di sicurezza molto specifiche". Oggi l'Ucraina "non sta parlando" di alcuna concessione, ha aggiunto, perché sarebbe "sbagliato" e sta "ascoltando segnali da vari partner". Kiev, ha sottolineato, "non riconoscerà mai i territori occupati dalla Russia come territorio russo. Per noi, queste saranno occupazioni temporanee".
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha dichiarato che "la linea del fronte è sempre più vicina a noi", in riferimento alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenze sull'Europa. In un suo intervento all'emittente radiofonica France Inter, il capo della diplomazia francese ha sottolineato che "mai il rischio di guerra sul continente europeo, nell'Unione europea, è stato così alto, perché da quasi quindici anni la minaccia si avvicina sempre di più a noi, la linea del fronte si avvicina sempre di più a noi". In merito a questo rischio, all'indomani del vertice di Londra, Barrot sostiene che i Paesi europei ne sono ormai pienamente consapevoli.
Attualmente, l'accordo sulle terre rare con l'Ucraina non è sul tavolo: lo ha detto ieri il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, in un'intervista al programma 'Face the Nation' della CBS News. "Tutto ciò che il presidente Zelensky doveva fare era entrare e firmare questo accordo economico, e ancora una volta non mostrare alcuna divergenza - nessuna divergenza - tra il popolo ucraino e il popolo americano, e ha scelto di far saltare tutto", ha detto Bessent. Il Segretario al Tesoro Usa ha sottolineato che è "impossibile avere un accordo economico senza un accordo di pace".