Bruxelles, 17 gennaio 2024 – La guerra in Ucraina si allarga e apre nuovi scenari, che vanno dai Baltici alla Polonia. "Quello che sta succedendo in Lettonia e nelle altre repubbliche baltiche, dove i cittadini russi vengono espulsi, ci preoccupa: è una questione relativa alla nostra sicurezza nazionale”. Sono parole dello stesso Vladimir Putin, che arrivano alcuni giorni dopo l'espulsione dal Paese baltico di Boris Katkov, un ex militare dell'Armata rossa di 82 anni residente in Lettonia accusato di attività propagandistica filorussa e incluso nella lista delle persone indesiderate del ministero dell'Interno di Riga.
E da Mosca arriva un altro avvertimento, che riguarda il consenso della Polonia allo schieramento di truppe tedesche sul suo territorio che “non rimarrà senza risposta da parte russa”.
Secondo l’ex presidente russo Medvedev, i territori ucraini fanno parte della Russia e l'esistenza stessa dell'Ucraina come Stato indipendente provocherà nuovi conflitti, forse tra dieci o quindici anni, anche se quello attuale arriverà a una conclusione.
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L'Ucraina ha alcune munizioni immagazzinate per i prossimi due mesi, mentre altre non sono disponibili in questa durata: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
Londra sosterrà Kiev ''per tutto il tempo necessario''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Cameron all'omologo ucraino Dmytro Kuleba durante un incontro a margine del World Economic Forum di Davos. ''Il Regno Unito è determinato a mobilitare maggiore sostegno per l'Ucraina mentre continua a combattere l'aggressione russa'', ha detto Cameron, come ha spiegato lui stesso in un tweet.
Il governo della Svizzera ha denunciato di essere vittima di hacker filorussi dopo la visita del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al World Economic Forum di Davos.
"Oltre 60 mercenari stranieri", di cui molti "francesi", sono stati uccisi in un bombardamento compiuto dalle forze russe a Kharkiv, in Ucraina. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca. "La sera del 16 gennaio le forze armate russe hanno compiuto un bombardamento di precisione su un punto di raccolta provvisoria di combattenti stranieri nella città di Kharkiv, la maggior parte dei quali erano mercenari francesi", afferma il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti, aggiungendo che l'edificio è stato "completamente distrutto", così come 60 militari, mentre "oltre 20 sono stati portati struttre mediche".
Il governo di Putin "crollerà e si sbriciolerà" e "per ora non dobbiamo arrenderci ma restare fedeli alle nostre convinzioni": a scriverlo è l'oppositore russo Alexey Navalny in un post pubblicato nel terzo anniversario del suo ritorno in Russia e quindi del suo arresto per motivi politici. "Di certo non mi piace stare in carcere. Ma non rinuncerò né alle mie idee né alla mia patria", ha scritto Navalny nel post spiegando la sua decisione di tornare in Russia dalla Germania, pur sapendo di rischiare il carcere.
Un morto e cinque feriti è il bilancio dell'attacco russo sferrato sull'oblast di Kherson, nel sud dell'Ucraina, dove sono stati colpiti diversi insediamenti. Lo hanno riferito le autorità regionali di Kherson citate dal Kyiv Independent.
"Non abbiamo mai fornito alla Russia missili o droni da utilizzare contro l'Ucraina". Lo ha assicurato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, nel suo intervento al Forum di Davos. "L'Ucraina non ha mostrato all'Iran alcuna prova che la Federazione Russa stia presumibilmente utilizzando armi iraniane durante l'operazione speciale", ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran.
Due persone sono rimaste ferite a causa di un'esplosione che ha provocato un incendio in una fabbrica di materie plastiche a Šachty, nel sud della Russia, vicino al confine con l'Ucraina. Su Telegram il governatore della regione di Rostov, Vasily Golubev, ha fatto sapere che al momento non si registrano vittime e smentito le notizie secondo cui si sarebbe trattato di un raid di un drone.
"Siamo vicini a un accordo di pace fra Russia e Ucraina? "In questo momento non lo vedo". Così ha risposto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, intervenendo al World Economic Forum. "Putin non è riuscito a ottenere la vittoria, ma è ancora pronto a sacrificare giovani concittadini per perseguire le sue ambizioni", ha aggiunto Blinken.
"Quello che sta succedendo in Lettonia e nelle altre repubbliche baltiche, dove i cittadini russi vengono espulsi, ci preoccupa: è una questione relativa alla nostra sicurezza nazionale". Lo ha affermato oggi il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, durante un incontro con i rappresentanti delle amministrazioni locali della Russia. La dichiarazione di Putin arriva alcuni giorni dopo l'espulsione dal Paese baltico di Boris Katkov, un ex militare dell'Armata rossa di 82 anni residente in Lettonia accusato di attività propagandistica filorussa e incluso nella lista delle persone indesiderate del ministero dell'Interno di Riga. Il caso era stato ampiamente coperto dai mezzi di comunicazione russi.
Il consenso della Polonia allo schieramento di truppe tedesche sul suo territorio "non rimarrà senza risposta" da parte russa. L'avvertimento è arrivato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, come riporta Ria Novosti. L'iniziativa, ha aggiunto la portavoce, "è un tentativo di aumentare il grado di tensione in Europa".
"Abbiamo proposto di garantire all'Ucraina un finanziamento stabile e consistente per i prossimi quattro anni. E tutto questo richiede un bilancio Ue aggiornato. Non si tratta solo dell'Ucraina. Si tratta di competitività. Si tratta di migrazione. Si tratta del nostro sostegno ai Balcani occidentali. Si tratta solidarietà quando si verificano disastri naturali. Sono priorità che condividiamo collettivamente. E sono fiduciosa che una soluzione a 27 sia possibile". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando all'Eurocamera.
I territori ucraini fanno parte della Russia e l'esistenza stessa dell'Ucraina come Stato indipendente provocherà nuovi conflitti, forse tra dieci o quindici anni, anche se quello attuale arriverà a una conclusione. È quanto afferma l'ex presidente russo Dmitry Medvedev. "La presenza di uno Stato indipendente sui territori storici russi sarà una ragione costante per la ripresa delle ostilità", scrive sul suo canale Telegram Medvedev, attualmente vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale.
Secondo Medvedev, "indipendentemente da chi è al potere nella formazione cancerosa che va sotto il nome di Ucraina", le probabilità di una nuova guerra saranno "del 100%, non importa quali accordi di sicurezza l'Occidente firmerà con il regime fantoccio di Kiev". "Né l'associazione dell'Ucraina con la Ue, e nemmeno l'entrata di questo Paese artificiale nella Nato lo impedirà, e ciò potrà avvenire tra dieci o quindici anni", conclude l'ex presidente russo.