Roma, 6 gennaio 2025 – Dopo una battaglia durata tre mesi, Mosca afferma di aver preso il completo controllo di Kurakhove, una città mineraria nell’est dell’Ucraina, dicendosi convinta che ciò consentirà di “aumentare il ritmo” dell’avanzata delle truppe russe per conquistare l’intera regione di Donetsk. Contemporaneamente la Russia dice di aver fermato una nuova controffensiva ucraina nella regione di Kursk. L’intensificarsi degli attacchi sul terreno appaiono come tentativi di rafforzare le rispettive posizioni in vista del 20 gennaio, data dell’insediamento alla Casa Bianca del presidente Donald Trump, con la sua promessa iniziativa negoziale per mettere fine in breve tempo al conflitto.
Ma Emmanuel Macron mette in guardia dai facili entusiasmi, dicendosi convinto che in Ucraina non ci sarà una soluzione “rapida”. Le truppe russe “hanno liberato completamente la città di Kurakhovo, il più grande insediamento nella parte sud-occidentale del Donbass”, annuncia in un comunicato il Ministero della Difesa di Mosca, utilizzando il nome russo di questa città nella regione di Donetsk che prima del conflitto contava oltre 20.000 abitanti. Secondo i russi, durante la battaglia le truppe di Kiev hanno perso 12.000 dei 15.000 uomini che avevano ammassato per difendere “questo importante hub logistico”.
Sul piano diplomatico, Zelensky ha detto di avere “fiducia” sul fatto che Trump “possa mettere fine a questa guerra”. E il segretario di Stato Usa, Antony Blinken afferma: “La posizione dell’esercito di Kiev nel Kursk è importante per eventuali negoziati di pace”.