"Ho espresso la più ferma condanna dell'Italia per i referendum farsa" condotti dalla Russia "per annettere" territori dell'Ucraina. Referendum di cui l'Italia "non riconosce e non ne riconoscerà l'esito". Lo ha detto il segretario generale della Farnesina, Ettore Francesco Sequi, dopo la convocazione al ministero degli Esteri dell'ambasciatore russo in Italia, Sergei Razov. "Ho esortato le autorità russe a revocare questi atti illeciti (i referendum) e a ritirare le forze russe dal territorio ucraino senza condizioni, completamente e immediatamente. L'Italia sarà pienamente allineata con i Paesi partner nel valutare ulteriori misure restrittive contro le azioni illegali della Russia". Il segretario generale delle Farnesina ha poi aggiunto: "Siamo per la forza del diritto e non il diritto della forza".
L'annessione
Il presidente russo, Vladimir Putin ha firmato il 30 settembre scorso l'annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, in una cerimonia nella sontuosa sala San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino, a cui hanno partecipato anche i leader filo-russi dei territori separatisti. Secondo Mosca, i referendum hanno sancito la “volonta’ di autodeterminazione” delle popolazioni locali. Secondo i risultati diffusi dalle autorita’ filo-russe al termine dello spoglio, tra l’87,05 e il 99,23% degli elettori nei territori parzialmente controllati dalle forze russe nell’Ucraina orientale e meridionale ha sostenuto l’annessione alla Russia. I referendum però sono stati bollati come una ‘"farsa" dal mondo occidentale.