Roma, 4 settembre 2024 – Il Governo Zelensky continua a tremare. Dopo le tre dimissioni di ieri, oggi il premier perde un altro: Dmytro Kuleba (esteri). Uno scossone arrivato a poche ore dall’incontro ai vertici per il rimpasto dell’esecutivo, una manovra con cui il presidente cerca di rafforzare la fiducia. “Più del 50% dei membri del governo saranno sostituiti”, fa sapere David Arakhamia, leader dei parlamentari del partito di Zelensky.
Droni e bombardieri su Kiev e Leopoli, stanotte l’allarme è scattato in tutta l’Ucraina. “Edifici residenziali in fiamme nella zona della stazione”, annuncia il sindaco di Lepoli. Sette morti, tra cui tre bambini, e una trentina di feriti (ma il bilancio è ancora provvisorio). Leopoli è senza corrente, sospesi alcuni dei trasporti. Chiuse per oggi le scuole.
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È salito a sette morti il bilancio dell'attacco russo a Leopoli, nell'Ucraina occidentale. Lo ha riferito il ministero degli Esteri ucraino, sottolineando che tra le vittime ci sono "due bambini" e oltre 40 feriti. Il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, ha reso noto che quattro delle vittime nell'attacco russo erano membri della stessa famiglia. Si tratta di una donna con le sue tre giovani figlie, tra cui Yaryna di 21 anni, che lavorava nell'ufficio del sindaco. Lo riferisce con un post sui social in cui pubblica anche la foto della famiglia colpita dalla tragedia. "Dopo l'attacco di oggi, l'unica persona in questa foto che è sopravvissuta è l'uomo. - scrive - La madre Yevheniya e le sue tre figlie, Yaryna, Daryna ed Emiliya, sono state uccise. In piedi sullo sfondo c'è Yaryna Bazylevych. Aveva 21 anni. Yaryna lavorava nel nostro ufficio per 'Youth Capital 2025".
I bombardamenti ucraini su un villaggio russo di confine nella regione di Belgorod hanno ucciso tre persone, ha dichiarato il governatore russo. "Il villaggio di Novaya Tavolzhanka è stato ripetutamente bombardato dalle forze armate ucraine. La cosa peggiore è che tre civili sono stati uccisi", ha dichiarato il governatore di Belgorod Vyacheslav Gladkov in un post su Telegram.
Il governo ha bisogno di "nuova energia". Così Volodymyr Zelensky ha spiegato le ragioni dei rimpasto annunciato oggi, che ha coinvolto anche il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. "Abbiamo bisogno di nuova energia - ha detto il presidente ucraino - Tutti questi passi sono collegati a rafforzare il nostro stato in varie aree. Sono grato ai ministri ed all'intero team di governo che per quattro anni e mezzo ha lavorato per l'Ucraina e per il bene degli ucraini".
Le autorità insediate nella regione filorussa della Transnistria, inclusa entro i confini della Moldova, hanno bandito l'uso del termine, sostituito d'ora in avanti con Repubblica moldava della Pridnestrovia, già introdotto nel 1990, quando aveva per la prima volta dichiarato la sua indipendenza. Il provvedimento, presentato dal 'presidente' Vadim Krasnoselski, è stato approvato all'unanimità dai deputati della regione. Transnistria, si sottolinea, non è altro che una traduzione in rumeno di ''Pridnestrovia'' ''oltre il Dniester'' in russo. Transnistria ''deve essere considerato come fascista'' . E' necessario imporre un divieto per ripristinare la ''verità storica'', spiegano le autorità a Tiraspol, secondo quanto riporta il quotidiano ''Novosti Pridnestrovye''. ''È un passo importante verso il riconoscimento della Repubblica moldava di Pridnestrovia'', si conclude.
Tre persone sono rimaste uccise e cinque ferite in un bombardamento ucraino su un mercato nella città di Donetsk, secondo quanto riferisce il capo dell'omonima repubblica autoproclamata filorussa, Denis Pushilin. Proiettili di artiglieria si sono abbattuti sul mercato Sokol nel distretto di Kirovsky, ha precisato Pushilin sul suo canale Telegram. Gli uccisi sono due uomini e una donna.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha avvertito oggi gli Stati uniti contro la possibile fornitura di missili a lungo raggio all'Ucraina, ammonendoli di non prendersi gioco delle "linee rosse" poste da Mosca. "Gli Stati uniti hanno già superato la soglia che avevano stabilito per se stessi. Vengono incitati e Zelensky, naturalmente, lo vede e lo sfrutta. Non ci si deve prendere gioco delle nostre linee rosse. Loro sanno perfettamente quali sono", ha detto Lavrov, secondo i media russi.
È di 53 morti e quasi 300 feriti l'ultimo bilancio della strage di ieri nella città ucraina di Poltava, colpita da un attacco russo. Lo rende noto il Servizio statale per le emergenze, come riporta Ukrinform, precisando che “271 persone sono rimaste ferite, 25 sono state tratte in salvo” e cinque persone potrebbero essere ancora intrappolate sotto le macerie.
Il ministero della Difesa ucraino ha smentito che l'attacco sia stato lanciato in occasione di cerimonie o altri eventi in corso nell'Istituto militare di comunicazione. Poltava è una città che conta circa 300.000 abitanti, situata nel centro dell'Ucraina, a circa 120 chilometri dal confine con la Russia e a 230 chilometri dal fronte orientale.
La Russia sta aggiornando la sua dottrina nucleare, ha confermato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo un primo annuncio da pare del vice ministro degli esteri, Sergei Ryabkov, precisando che tale revisione è alle prime fasi e che arriva in risposta ad azioni dell'Occidente. Le tensioni in corso – ha aggiunto – saranno analizzate con cura e quindi costituiranno la base per gli emendamenti proposti.
“La decisione di rivedere il testo si è resa necessaria – ha aggiunto Peskov – in relazione alla situazione attuale emersa come risultato delle azioni dell'Occidente”. Fra le azioni ritenute minacciose da Mosca, “il respingere il dialogo, il perseguire politiche in violazione degli interessi e della sicurezza della Russia, e soffiare sul fuoco del conflitto in Ucraina”.
Vale a dire, ha poi aggiunto il portavoce, a causa di “sfide e minacce innescate dai Paesi occidentali”. La dottrina nucleare russa, un decreto di sei pagine varato da Vladimir Putin nel giugno del 2020, stabilisce che Mosca “si riserva il diritto di usare armi nucleari in risposta all'uso di armi nucleari e armi di distruzione di massa di altro tipo contro la Russia e (o) suoi alleati, così come nell'evento di una aggressione contro la Russia con armi convenzionali nel caso in cui l'esistenza stessa del Paese sia minacciata”. Dall'inizio della guerra in Ucraina, alcune voci in Russia, incluso lo stesso Putin, hanno più volte lasciato intendere, con sfumature diverse di ambiguità, il possibile ricorso ad armi nucleari.
Un possibile rimpasto nel governo ucraino non avrò alcuna influenza sulle prospettive di ripresa dei negoziati con Kiev. "Non ci sarà assolutamente alcuna influenza. Questo non ha nulla a che fare con le prospettive del processo di negoziazione", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “La nostra agenda è stata piena negli ultimi giorni e non siamo stati in grado di seguire le imminenti dimissioni nel governo ucraino, anche se, naturalmente, stiamo registrando attentamente tutte le informazioni in arrivo", ha aggiunto.Un possibile rimpasto nel governo ucraino non avrò alcuna influenza sulle prospettive di ripresa dei negoziati con Kiev. "Non ci sarà assolutamente alcuna influenza. Questo non ha nulla a che fare con le prospettive del processo di negoziazione", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “La nostra agenda è stata piena negli ultimi giorni e non siamo stati in grado di seguire le imminenti dimissioni nel governo ucraino, anche se, naturalmente, stiamo registrando attentamente tutte le informazioni in arrivo", ha aggiunto.
“Ciascuno dei nostri partner nel mondo che aiutano l'Ucraina nella difesa aerea è un vero difensore della vita. E tutti coloro che convincono i partner a dare all'Ucraina più spazio per rispondere equamente al terrorismo, stanno lavorando per prevenire proprio questi attacchi terroristici russi contro le città ucraine. Il terrorismo deve essere fermato”. È quanto scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram dopo gli attacchi di oggi a Leopoli con 7 vittime e di nuovo nella sua città natale Kryvyi Rih.
Sale a sette morti, tra cui tre bambini, il bilancio dell'attacco russo avvenuto nella notte a Leopoli. Lo riferiscono fonti ministeriali di Kiev.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha presentato la lettera di dimissioni. Lo ha riferito oggi il presidente del parlamento, Ruslan Stefanchuk, citato dal Kiev Independent. Come anticipato ieri da David Arakhamia, esponente di spicco del partito del presidente Volodymyr Zelensky, Kiev si prepara a un rimpasto di governo che interesserà più della metà dei ministri. Ieri avevano presentato le proprie dimissioni i ministri della Giustizia, dell'Ambiente e delle Industrie Strategiche.
Secondo Ukrayinska Pravda il suo posto potrebbe essere preso dal primo vice ministro degli Esteri Andrei Sibiga. Fonti citate dal quotidiano dicono che il governo sta preparando altri licenziamenti, ma che il primo ministro Denis Shmygal rimane in carica. Almeno sei politici ucraini, compresi alcuni ministri, avevano rimesso le loro deleghe dopo il licenziamento di un consigliere presidenziale nel più importante rimpasto di governo in due anni e mezzo di guerra. “Come promesso, questa settimana è previsto un importante rimpasto di governo. Più del 50% dei membri del governo saranno sostituiti”, ha scritto su Telegram David Arakhamia, leader dei parlamentari del partito di Zelensky.
Il presidente cerca così di rafforzare la fiducia nella sua squadra, in un momento in cui il Paese si trova ad affrontare numerose sfide, tra cui i quotidiani bombardamenti russi. Tra i ministri che ieri hanno presentato le loro dimissioni ci sono quelli chiave delle Industrie strategiche e della Giustizia e quello dell'Ambiente. Un decreto presidenziale ha inoltre annunciato che il vice capo del gabinetto del presidente Zelensky, Rostyslav Shurma, uno dei suoi principali consiglieri, è stato licenziato. Il presidente ha compiuto diversi rimpasti dall'inizio della guerra, licenziando ad esempio il ministro della Difesa a settembre dopo gli scandali di corruzione e sostituendo il capo di stato maggiore dell'esercito dopo le battute d'arresto subite dall'Ucraina sul campo di battaglia. Il suo primo mandato presidenziale, iniziato nel 2019, è scaduto a maggio, ma è rimasto in carica in forza della legge marziale in vigore dall'invasione russa.
“La Russia deve perdere e deve rispondere dei crimini di guerra. Per farlo, occorre che l’Ucraina rafforzi il sistema antimissile e possa distruggere i bombardieri strategici e le loro basi nel profondo della Russia”. Lo ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, ribadendo la richiesta agli alleati di "armi a lungo raggio”.
Commentando in un'intervista al Corriere della Sera l'attacco russo di ieri nella città ucraina di Poltava, costato la vita a decine di persone, Podolyak ha dichiarato che "l’unica reazione possibile resta aumentare fortemente il programma antimissilistico ucraino", ma "sono necessari nuovi investimenti nelle nostre capacità produttive belliche e abbiamo urgente bisogno di ricevere massicce forniture militari dagli alleati".
Commentando le divisioni in Europa sull'utilizzo dei missili in territorio russo, il consigliere di Zelensky ha detto di "non avere alternative, occorrono armi a lungo raggio, e questo per il fatto che la dittatura di Putin oggi capisce soltanto il linguaggio della forza".
"Con i signori del Cremlino non funzionano ragionamenti sottili e neppure gli appelli a rispettare il diritto umanitario - ha proseguito - l’unica risposta possibile restano i sistemi antimissile, e le nostre operazioni mirate a colpire in profondità sul territorio russo contro le basi dell'aviazione". Interpellato sull'incursione lanciata da Kiev a inizio agosto nella regione russa di Kursk, Podolyak ha risposto: "A Kursk la nostra controffensiva continua e si espande. E sta già dando risultati politici e militari di qualità".
Due persone sono morte e 17 sono rimaste ferite negli attacchi lanciati dalle forze russe durante durante la notte contro la città di Leopoli, nell'Ucraina occidentale: lo ha reso noto il governatore dell'omonima regione.
L'attacco missilistico russo avvenuto stanotte a Leopoli ha provocato il ferimento di 17 persone: di queste, due sono minori di 10 e 15 anni e 5 sono in gravi
condizioni. Lo si legge sulla stampa ucraina che cita il sindaco Andriy Sadovy. Secondo quanto riferito, gli edifici residenziali nella zona della stazione centrale hanno preso fuoco a seguito dell'attacco, che ha provocato anche l'interruzione della corrente elettrica e di alcuni dei trasporti.
"Gli edifici residenziali sono in fiamme nella zona della stazione ferroviaria principale" di Leopoli: lo scrive su Telegram il sindaco della città attaccata nella notte dalle forze russe con missili ipersonici. "Due scuole non inizieranno le lezioni oggi: gli studenti di Arnika restano a casa", aggiunge il primo cittadino, sottolineando che "molte finestre sono andate in frantumi nella zona delle vie Konovalets, Braty Mikhnovski e Melnyk". Non ci
sono ancora notizie di eventuali feriti o vittime.
Le forze russe hanno lanciato nella notte un attacco contro la città di Leopoli, nell'ovest del Paese, con missili ipersonici Kinzhal: lo ha reso noto su Telegram il sindaco, Andriy Sadovy, come riporta Ukrinform. Diverse forti esplosioni sono state udite nella città durante un allarme aereo. "Missili Kinzhal sopra Leopoli", ha scritto il sindaco sul social media. "La difesa aerea è in azione. Non fate video! Rimanete al riparo!", ha aggiunto.
Attacco di droni e aerei bombardieri dalla Russia, stanotte l'allarme antiaereo è scattato in tutta l'Ucraina. Secondo quanto riferiscono i media locali, l'operazione ha provocato esplosioni che si sono udite in diverse città, fra le quali anche Kiev e Leopoli.