Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Raid Usa in Siria e Iraq, Biden: “La nostra risposta è iniziata oggi”. Gaza, 800 funzionari Usa e Ue accusano Israele: “Rischio pulizia etnica e genocidio”

La risposta dopo la morte dei tre soldati americani in Giordania. La Casa Bianca ha fatto sapere che sono state colpite 3 strutture in Iraq e 4 in Siria. Il governo iracheno ha definito i raid americani  “una violazione della sovranità”

Roma, 2 febbraio 2024 – Gli Stati Uniti hanno iniziato a sferrare attacchi di rappresaglia contro bersagli in Iraq e Siria. A riferirne i media Usa, in un balletto di smentite e conferme. Poi la notizia è stata confermata dal Pentagono. La Casa Bianca ha fatto sapere che sono state colpite 3 strutture in Iraq e 4 in Siria. Il governo iracheno ha definito i raid americani  “una violazione della sovranità”.

Sei giorni fa, un attacco con droni aveva ucciso tre soldati americani in una base in Giordania. Gli Stati Uniti hanno incolpato dell’attacco le milizie sostenute dall’Iran in Iraq. E intanto è durissima presa di posizione di oltre 800 tra diplomatici e funzionari americani ed europei che hanno sottoscritto un documento “transatlantico” in cui accusano Israele di “gravi violazioni del diritto internazionale” nell'ambito della risposta militare contro la Striscia di Gaza all'attacco di Hamas del 7 ottobre e chiedono ai rispettivi governi una reazione più decisa.

Intanto gli Stati Uniti fanno sapere che sono pronti ad avere un ruolo militare attivo nella guerra in Medio Oriente. Ieri il governo Usa ha dato il via libera ai piani per una serie di attacchi della durata di diversi giorni contro obiettivi, tra cui personale e strutture iraniane, in Iraq e Siria. 

Parlando in serata al Pentagono, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha detto che non saranno tollerati attacchi contro le truppe americane. "Questo è un momento pericoloso in Medio Oriente", ha detto Austin, sottolineando che nella regione si stanno verificando anche la guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza e gli attacchi dei ribelli Houthi nello Yemen alle navi commerciali nel Mar Rosso.

Uomini trasportano legna per accendere il fuoco a Gaza (Ansa)
Uomini trasportano legna per accendere il fuoco a Gaza (Ansa)

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Le ultime notizie

23:32
Casa Bianca: il governo iracheno informato prima degli attacchi

Gli Stati Uniti hanno informato il governo iracheno prima di effettuare gli attacchi contro obiettivi legati all’Iran. Lo ha detto la Casa Bianca, dopo che Baghdad ha condannato i raid aerei come una violazione della sua sovranità. “Abbiamo informato il governo iracheno” in anticipo, ha detto ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby. 

23:29
Biden: "Se ci attaccano, rispondiamo"

“Questo pomeriggio, su mia indicazione, le forze militari statunitensi hanno colpito obiettivi in strutture in Iraq e Siria che l’IRGC e le milizie affiliate utilizzano per attaccare le forze statunitensi. La nostra risposta è iniziata oggi. Continuerà nei tempi e nei luoghi che noi sceglieremo”. Lo afferma il presidente americano Joe Biden in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca. “Gli Stati Uniti non cercano il conflitto in Medio Oriente o in qualsiasi altra parte del mondo. Ma tutti coloro che potrebbero cercare di farci del male sappiano questo: se fai del male a un americano, risponderemo”, conclude Biden. 

 

23:16
Casa Bianca: "Colpite con successo 3 strutture in Iraq e 4 in Siria"

Gli attacchi Usa hanno colpito "con successo tre strutture in Iraq e quattro in Siria". Lo riferisce la Casa Bianca precisando che i raid sono durati 30 minuti. I 
raid americani sono "una violazione della sovranità" dell’Iraq: lo ha detto il governo iracheno. 

 

22:08
Usa: raid in Siria e Iraq contro 85 obiettivi. Usati anche bombardieri a lungo raggio

"Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno condotto attacchi aerei in Iraq e Siria contro la Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (Irgc, i Pasdaran) e gruppi di milizie affiliate. Le forze militari statunitensi hanno colpito più di 85 obiettivi, con numerosi aerei tra cui bombardieri a lungo raggio volati dagli Stati Uniti". Lo scrive Centcom su X. "Gli attacchi aerei hanno impiegato più di 125 bombe e missili di precisione. Le strutture colpite includevano centri di comando e controllo, centrali di intelligence, razzi e missili, depositi di veicoli aerei senza pilota e strutture logistiche e della catena di approvvigionamento di munizioni di gruppi di milizie e dei loro sponsor dell’Irgc che hanno facilitato gli attacchi contro le forze statunitensi e della coalizione", aggiungono le forze Usa.

21:58
Pentagono: colpite unità iraniane d'elite e milizie alleate di Teheran

Gli Stati Uniti hanno colpito unità iraniane d’elite e milizie alleate di Teheran in raid effettuati in Siria e Iraq: lo ha confermato il Pentagono. Almeno 13 miliziani filo-iraniani sono stati uccisi nei raid americani solo in Siria: lo afferma l’ong Osservatorio per i diritti umani in Siria.

21:42
Media: raid Usa in Siria e Iraq, colpiti 8 obiettivi. Ci sono 6 vittime

I gruppi filoiraniani in Siria e Iraq nel mirino degli Usa: i raid promessi da Joe Biden dopo l’uccisione di tre militari statunitensi al confine tra Giordania e Siria sono scattati in serata. Secondo Fox News, che cita alte fonti del Pentagono, gli obiettivi colpiti sono in tutto otto. Ci sarebbero sei vittime, notizia riportata sia dalla televisione americana che dall’ong Osservatorio sui diritti umani in Siria, precisando che alcuni di loro non sarebbero siriani. 

21:30
Media: raid aerei americani sulla Siria

Dopo aver smentito la notizia che gli Usa avevano iniziato i raid in Siria, Fox new ha rettificato affermando che attacchi americani sono in corso non solo nel Paese ma anche in Iraq. La all news ha citato alti funzionari del Pentagono, precisando inoltre che gli obiettivi colpiti sono otto e non sei.

17:08
Tre morti per attacco a edificio della Mezzaluna Rossa

Tre persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite per i colpi di arma da fuoco esplosi dall'esercito israeliano contro l'edificio della Mezzaluna Rossa Palestinese a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa.  Sul proprio account X, la Mezzaluna rossa ha annunciato la morte di una propria dipendente, "Hidaya Hamad, direttrice del dipartimento dei giovani e dei volontari a Gaza".  L'edificio ospita numerosi sfollati. Secondo quanto riportato da Wafa, "i cecchini israeliani continuano a sparare contro l`edificio", impedendo così il trasferimento dei feriti al vicino ospedale Al-Amal. 

16:09
Israele: intercettato missile diretto a Eilat

Le Forze armate israeliane dichiarano di aver intercettato un missile diretto verso Israele sull'area del Mar Rosso, secondo quanto scrive il Times of Israel. Il missile balistico, apparentemente lanciato dagli Houthi contro la città più meridionale di Eilat, in Israele, è stato abbattuto utilizzando il sistema di difesa aerea a lungo raggio Arrow, dice l'IDF. Gli Houthi hanno lanciato diversi missili balistici e droni su Eilat durante la guerra in corso nella Striscia di Gaza, ma tutti sono stati intercettati o hanno mancato il bersaglio. Anche un gruppo siriano sostenuto dall'Iran ha lanciato droni a Eilat, colpendo una scuola a novembre.

15:15
Hamas: accordo deve includere anche il rilascio di Barghouti

Osama Hamdan, un alto funzionario di Hamas a Beirut, ha affermato che un eventuale accordo dovrà includere un cessate il fuoco permanente. Senza un cessate il fuoco permanente "non è possibile che ciò sia accettabile per la resistenza", ha sottolineato Hamdan alla televisione libanese LBC, riferendosi alla proposta di successive pause nei combattimenti. Hamdan ha anche affermato che il gruppo chiede il rilascio di migliaia di prigionieri palestinesi detenuti per atti legati al conflitto con Israele, compresi quelli che scontano l'ergastolo. Ne ha menzionati due per nome, tra cui Marwan Barghouti, un popolare leader della rivolta palestinese.​​​​​​

Un palestinese dipinge un murale di Marwan Barghouti nella Striscia di Gaza (Ansa)
Un palestinese dipinge un murale di Marwan Barghouti nella Striscia di Gaza (Ansa)
12:36
Oltre 800 funzionari denunciano Israele

Oltre 800 tra diplomatici e funzionari americani ed europei hanno sottoscritto un documento "transatlantico" in cui accusano Israele di "gravi violazioni del diritto internazionale" nell'ambito della risposta militare contro la Striscia di Gaza all'attacco di Hamas del 7 ottobre e chiedono ai rispettivi governi una reazione più decisa. Altrimenti, scrivono in un testo visionato fra gli altri dalla Bbc, c'è "il rischio di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo": fino, potenzialmente, a scenari di "pulizia etnica e genocidio". Il documento è firmato da funzionari in servizio per conto del governo Usa e di quelli di 11 Paesi europei fra cui la Bbc cita il Regno Unito, la Germania o la Francia. Esso è stato illustrato in copia all'emittente britannica da un funzionario americano con "oltre 25 anni di esperienza" nei ranghi dei servizi di sicurezza nazionale, il quale - protetto dall'anonimato - ha denunciato "il continuo rifiuto" dei vertici degli Stati interessati di raccogliere questi allarmi lanciati da "voci che conoscono la regione (mediorientale) e le sue dinamiche". "Qui la realtà - ha detto la gola profonda sentita dalla Bbc - è che noi non stiamo solo mancando di prevenire qualcosa, stiamo diventando attivamente complici". Nel testo si accusa Israele di "non avere limiti" nelle sue operazioni militari a Gaza: operazioni che hanno già provocato "migliaia di morti civili evitabili" e che, tramite "il blocco deliberato degli aiuti", sta "mettendo migliaia di civili di fronte al rischio di una lenta morte per fame". Non solo: i firmatari evocano pure, a carico delle politiche dei rispettivi governi, "il rischio plausibile di contribuire" (attraverso una sorta di favoreggiamento) a "gravi violazioni del diritto internazionale, del diritto di guerra e perfino a pulizia etnica o genocidio". 

11:24
Hamas: risponderemo "molto presto" alla proposta d'accordo

Un alto funzionario di Hamas ha detto all'Associated Press che il gruppo palestinese risponderà "molto presto" sulla proposta di accordo per una sospensione dei combattimenti nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi. La stessa fonte ha rimarcato che un cessate il fuoco duraturo è la componente più importante per Hamas, e che tutto il resto può essere negoziato. La proposta di accordo è stata definita la scorsa settimana da Stati Uniti, Israele, Qatar ed Egitto. Al Cairo, un alto funzionario egiziano con conoscenza diretta dei contatti ha detto all'Ap che Hamas non ha presentato una risposta formale, ma ha inviato segnali positivi.

10:05
Milizia filoiraniana in Iraq: proseguiremo gli attacchi contro gli americani

La milizia filoiraniana Al-Nujaba in Iraq minaccia di proseguire con gli attacchi contro le truppe Usa in Medio Oriente. "Qualsiasi attacco (Usa) avrà una risposta adeguata", afferma il leader del gruppo, Akram al-Kaabi, in una dichiarazione diffusa via X. Gli obiettivi sono "porre fine" alle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, scattate dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele, e arrivare al ritiro "degli occupanti americani dall'Iraq".

09:41
Attacco a Damasco: almeno 3 morti, tra cui un pasdaran 

Sono almeno tre i morti tra le milizie filoiraniane in Siria dove un raid attribuito a Israele ha colpito obiettivi a sud della capitale Damasco. Tra le vittime ci sarebbe un pasdaran, un consigliere dei Guardiani della rivoluzionaria iraniana. Sul suo sito web l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, ha scritto che "nell'ottavo raid di quest'anno in territorio siriano, attacchi aerei israeliani hanno colpito all'alba un sito degli Hezbollah libanesi ad Aqraba e un altro obiettivo nella zona di Al Ghazlaniyah sulla strada per l'aeroporto internazionale di Damasco".

08:38
Presidente iraniano Raisi: "Non cominceremo una guerra, ma risponderemo"

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affermato che il suo Paese non comincerà una guerra, ma che "risponderà con forza" a chiunque lo intimidisca. "Non inizieremo alcuna guerra, ma se qualcuno vuole maltrattarci riceverà una risposta forte", ha detto Raisi in un discorso televisivo, come riportano i media di Stato. 

08:30
Idf: uccise dozzine di agenti di Hamas a Khan Yunis

L'Idf afferma che le truppe israeliane hanno ucciso dozzine di agenti di Hamas nell'area di Khan Yunis ieri, mentre i combattimenti continuano in tutte le aree della Striscia di  Gaza. Secondo l'Idf, nella parte occidentale di Khan Yunis, la Brigata dei paracadutisti ha ucciso circa 20 uomini armati, per lo più in combattimenti ravvicinati. I paracadutisti hanno anche fatto irruzione in diversi siti di Hamas nella zona, sequestrando armi.

08:25
Attacco a Damasco: almeno 2 morti delle milizie filoiraniane

Sarebbe di almeno due morti tra le fila delle milizie filoiraniane il bilancio dell'attacco missilistico a sud della capitale siriana Damasco, attribuito a Israele per il lancio di missili dalle Alture del Golan. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya, che cita l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. 

 

08:02
Hamas smentisce il Qatar: "Non c'è ancora alcuna intesa"

Hamas gela l'entusiasmo qatariano per quella che il ministero degli Esteri dell'emirato ha definito "una prima conferma positiva" da parte del movimento radicale su "una proposta di tregua consolidata". I recenti colloqui a Parigi tra funzionari del Qatar, degli Stati Uniti, israeliani ed egiziani potrebbero portare, secondo il portavoce del ministero, a una nuova pausa nei combattimenti "nelle prossime due settimane". Ma una fonte vicina ad Hamas ha detto che "non c'è ancora intesa sulla struttura" dell'accordo - le fazioni hanno osservazioni importanti - e che "la dichiarazione del Qatar è affrettata e non vera".

07:48
Esplosioni a Damasco: per i media siriani sono missili israeliani partiti dal Golan

Esplosioni sono state avvertite alle prime ore di oggi nella capitale siriana Damasco. Lo riferiscono alcuni media, mentre l'agenzia ufficiale siriana cita una fonte militare di Damasco che parla di missili lanciati dalla zona delle Alture del Golan in direzione della parte sud di Damasco, alcuni dei quali abbattuti. L'attacco avrebbe causato solo danni. Le notizie dei media ufficiali rilanciate da al-Arabiya attribuiscono l'operazione a Israele. La notizia arriva dopo che ieri ufficiali Usa hanno confermato l'approvazione di piani per una serie di raid, nell'arco di giorni, contro obiettivi in Iraq e Siria, compresi personale e strutture iraniane. 

06:24
Cameron (Regno Unito): "Valutiamo di riconoscere uno Stato palestinese"

Il Regno Unito potrebbe riconoscere ufficialmente uno Stato palestinese dopo un cessate il fuoco a Gaza senza attendere l'esito di quelli che potrebbero essere anni di colloqui tra  Israele e palestinesi su una soluzione a due Stati. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Cameron. Durante una visita in Libano ieri, Cameron ha affermato che nessun riconoscimento potrebbe arrivare finché Hamas resta a Gaza, ma che potrebbe avvenire mentre i negoziati israeliani con i leader palestinesi continuano. Il riconoscimento da parte del Regno Unito di uno Stato indipendente di Palestina, incluso nelle Nazioni Unite, "non può avvenire all'inizio del processo, ma non deve essere la fine del processo", ha aggiunto l'ex primo ministro. "Potrebbe essere qualcosa che prenderemo in considerazione man mano che questo processo diventerà più reale", ha detto Cameron. "Ciò che dobbiamo fare è dare al popolo palestinese un orizzonte verso un futuro migliore, il futuro di avere uno Stato proprio". 

03:02
Unrwa: senza finanziamenti ci fermiamo entro fine febbraio

La situazione dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, è arrivata a un punto di crisi tale che rischia di fermarsi entro la fine di febbraio, se non arriveranno nuovi finanziamenti. Lo riporta la Cnn. Quasi venti governi hanno sospeso 440 milioni di dollari di fondi destinati all'organizzazione, dopo le accuse di collusione con Hamas che hanno riguardato dodici dipendenti. Nove di questi sono stati licenziati, due sono morti. "Se il finanziamento continuerà a essere sospeso - ha dichiarato il commissario generale dell'agenzia Philippe Lazzarini - noi saremo probabilmente costretti a fermare le operazioni entro fine febbraio". La Unrwa sta attualmente assistendo più di un milione di palestinesi nella Striscia di Gaza.

00:58
Israele: andremo avanti con la campagna militare fino a Rafah

Le forze israeliane continueranno la loro campagna militare fino a Rafah, ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. "La brigata di Hamas a Khan Younis è stata dispersa: completeremo la missione lì e proseguiremo fino a Rafah", ha scritto Gallant su Twitter. "La grande pressione che le nostre forze esercitano sugli obiettivi di Hamas - si legge nel post - ci avvicina al ritorno dei sequestrati, più di ogni altra cosa: continueremo fino alla fine, non c'è altro modo".