Roma, 19 gennaio 2024 – Lo stato di Israele avrebbe “finanziato la creazione del gruppo fondamentalista islamico palestinese Hamas, nel tentativo di indebolire l'Autorità Nazionale Palestinese (Anp)”. Lo ha detto il capo della politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell, senza approfondire il presunto finanziamento.
Intanto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto sulla crisi di Gaza, dichiarando che "qualora servisse a Gaza, in una fase di transizione, una missione di pace, noi siamo pronti a inviare i nostri militari con l'Onu come portatori di pace".
E’ atteso per lunedì prossimo a Bruxelles il Consiglio degli Affari Esteri Ue al quale dovrebbero partecipare in presenza i ministri degli Esteri di Israele e Palestina.
Nuovi raid degli Stati Uniti in Yemen stanno colpendo le postazioni Houthi. I ribelli yemeniti filoiraniani hanno rivendicato un altro attacco con missili balistici contro una nave cisterna americana Chem Ranger nel Mar Rosso, senza però provocare feriti o danni.
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Le ultime notizie
Gli Stati Uniti hanno attaccato oggi nuovamente obiettivi della milizia Houthi nello Yemen. Ad annunciarlo è stato il portavoce della Casa Bianca, John Kirby.
Un gruppo armato della Striscia di Gaza ha diffuso un video che mostra un ostaggio israeliano, e affermando che è morto.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno discusso degli sforzi in corso per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti a Gaza durante la loro telefonata di oggi.
Gli Usa sono seriamente preoccupati dalla notizia su un teenager palestinese-americano ucciso in Cisgiordania: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
Joe Biden ha avuto una conversazione telefonica con il premier israeliano Benjamin Netanyahu sugli sviluppi a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca
Pakistan e Iran hanno concordato una "de-escalation" dopo lo scambio di attacchi degli ultimi giorni. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Islamabad Jalil Abbas Jilani dopo un colloquio con il collega Hossein Amir-Abdollahian. I ministri hanno anche discusso del ritorno degli ambasciatori nelle due capitali. In una nota il governo pachistano ha ricordato le relazioni fraterne tra i due paesi, mentre Jilani ha auspicato di lavorare con Teheran sulla base di uno "spirito di fiducia reciproca e cooperazione". E ha sottolineato che il rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità deve essere alla base di questa cooperazione.
Lo stato di Israele ha finanziato la creazione del gruppo fondamentalista islamico palestinese Hamas, nel tentativo di indebolire l'Autorità Nazionale Palestinese (Anp). Lo ha dichiarato il capo della politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu - osserva il Jerusalem Post - ha negato le accuse dei suoi oppositori nello stato ebraico e di alcuni media mondiali, secondo cui il suo esecutivo ha trascorso anni a sostenere attivamente Hamas a Gaza. "Sì, Hamas è stato finanziato dal governo di Israele nel tentativo di indebolire l'Autorità nazionale palestinese guidata da al Fatah", ha detto
Borrell in un discorso all'Università di Valladolid, senza approfondire il presunto finanziamento.
C'è stata una conversazione telefonica tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdullahian e il ministro degli Esteri pakistano Jalil Abbas Jilani. E' stata la prima volta che i due diplomatici hanno discusso dell'attuale escalation. Amir-Abdollahian ha detto al collega che l'Iran rispetta la sovranità e l'integrità territoriale del Pakistan. Jilani ha replicato che Islamabad e' disposta a lavorare con Teheran "su tutte le questioni basate sullo spirito di fiducia reciproca e cooperazione".
"Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l'invio di armi e l'esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele. Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra". Lo ha detto la segreteria del Pd Elly Schlein chiudendo il seminario dei deputati al Pd.
L'esercito israeliano (Idf) e l'agenzia di intelligence Shin Bet hanno annunciato che il vice capo dell'unita' di propaganda della Jihad islamica palestinese è stato ucciso ieri in un attacco aereo nella Striscia di Gaza. Secondo Idf e Shin Bet, Wael Abu Fanounah era responsabile della pubblicazione dei video del gruppo terroristico, compresi quelli del lancio di razzi contro Israele, e della creazione di video di propaganda degli ostaggi. Abu Fanounah avrebbe in precedenza ricoperto altre posizioni di rilievo nella Jihad islamica, inclusa quello di assistente di Khalil Bahtini, il comandante del gruppo nel Nord di Gaza.
I ministri degli Esteri di Israele e Palestina parteciperanno in presenza al Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo a Bruxelles. Lo dicono fonti diplomatiche. L'agenda, al momento, prevede una colazione con il ministro egiziano prima del Consiglio vero e proprio. Poi i 27 si concentreranno sull'Ucraina. Chiuso il capitolo sarà il turno del ministro israeliano. Quindi un pranzo con gli emissari di Arabia Saudita, Giordania e Lega Araba. Infine l'incontro con il rappresentante palestinese.
Il primo ministro pakistano ad interim, Anwaar-ul-Haq Kakar, ha convocato per oggi e presiederà un Consiglio di sicurezza nazionale per cui sono stati convocati i capi dell'esercito e dell'intelligence militare, dopo lo scambio di attacchi con l'Iran. "Il primo ministro ha convocato una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale che avrà luogo oggi ", venerdì 19 gennaio, ha detto all'Afp un portavoce del suo ufficio.
Almeno 12 persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano vicino all'ospedale Shifa a Gaza City, comunicano i media palestinesi rilanciati da testate israeliane. Secondo quanto riferito, l'attacco aereo ha colpito un edificio residenziale, uccidendo almeno 12 persone e ferendo un numero imprecisato di persone.
"Qualora servisse a Gaza una missione di pace, in una fase di transizione, noi siamo pronti a inviare i nostri militari con l'Onu come portatori di pace". Lo ha detto a Raido24 il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha negato ci sia una richiesta americana di allargare la missione Unifil in Libano, dove nella missione Onu da anni sono impegnati oltre mille militari italiani. "La missione in Libano è una missione delle Nazioni Unite", ha precisato. "Più c'è un'altra missione italiana a Beirut che serve ad addestrare i militari libanesi".
Gli Stati Uniti non sono in guerra con i ribelli Houthi sostenuti dall'Iran nello Yemen, nonostante i ripetuti attacchi contro obiettivi appartenenti al gruppo, dice un portavoce del Pentagono. "Non cerchiamo la guerra. Non intendiamo dire che siamo in guerra. Non vogliamo vedere una guerra regionale", ha detto la portavoce del Pentagono Sabrina Singh. Ha poi sottolineato che gli
Houthi continuano a lanciare missili da crociera e missili antinave contro marinai innocenti e navi mercantili nel Mar Rosso. E parla di "azioni difensive" intraprese "in conformità con gli ordini permanenti del Segretario e del Presidente, riflettendo il diritto intrinseco a difenderci da un attacco o dalla minaccia di un attacco imminente" ha aggiunto.
Funzionari egiziani stanno conducendo colloqui con i rappresentanti degli Houthi dello Yemen e con l'Iran, loro sponsor, nel tentativo di riportare la calma nelle acque internazionali dopo che gli attacchi Houthi hanno gravemente colpito le rotte marittime del Mar Rosso. Lo riporta la testata araba Al-Araby Al-Jadeed. Negli ultimi giorni, "si sono svolti intensi incontri sulla sicurezza egiziana con leader di spicco del gruppo Ansar Allah", ha detto al notiziario un anonimo funzionario egiziano, usando il titolo ufficiale del gruppo Houthi. Secondo quanto riferito, il Cairo ha criticato gli attacchi del 12 gennaio guidati dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro obiettivi Houthi in Yemen, così come i successivi raid occidentali, sostenendo che la soluzione della crisi non può essere militare. "E' meglio spingere per una soluzione che acceleri la fine della causa principale, ovvero la guerra in corso nella Striscia di Gaza", ha detto il funzionario egiziano ad Al-Araby Al-Jadeed, riferendosi all'affermazione degli Houthi secondo cui stanno prendendo di mira le navi con legami con Israele come dimostrazione di sostegno ai palestinesi di Gaza. Nell'ambito degli sforzi dell'Egitto per calmare le acque internazionali, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian dovrebbe visitare il Cairo nei prossimi giorni, aggiunge la testata.
Migliaia di persone si sono riunite a Tel Aviv ieri sera tardi per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e la pace con i palestinesi. Le manifestazioni si stanno svolgendo di nuovo in Israele mentre cresce la rabbia nei confronti dell'amministrazione Netanyahu che non è riuscita a liberare i prigionieri nonostante l'intensità della guerra. Durante le proteste erano presenti anche alcune famiglie dei prigionieri, con molti manifestanti che portavano cartelli con la scritta ''La pace inizia con la speranza'' e ''La pace è l'unica soluzione''. Ieri si è svolta anche la manifestazione nel giorno del primo compleanno di Kfir Bibas, il più piccolo tra gli ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre.
Più di 40 persone sono state uccise dopo l'ultima ondata di attacchi israeliani in tutta la Striscia di Gaza. Lo riferisce al Jazeera, precisando che 29 corpi senza vita sono stati portati all'ospedale al-Aqsa di Deir el-Balah, mentre altri 12 sono stati portati all'ospedale al-Shifa, appena funzionante, nella città di Gaza. Almeno 3 di loro sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City. Le forze israeliane hanno continuato a bombardare Khan Younis e a trasferire rinforzi militari nell'area.
Gli Houthi promettono il libero passaggio alla navi russe e cinesi che attraversano il Mar Rosso. Lo ha detto in un'intervista all'agenzia russa Izvestia, ripresa dall'Afp, un alto funzionario
Houthi, affermando che la navigazione nel Mar Rosso, in concomitanza con lo Yemen, è sicura per le navi che non solo collegate a determinati paesi, in particolare Israele e quindi "le spedizioni da Russia e Cina sono sicure". "Inoltre - ha aggiunto -, siamo pronti a garantire il passaggio sicuro delle loro navi nel Mar Rosso, perché la libera navigazione gioca un ruolo significativo per il nostro Paese". Invece, prosegue il funzioario Houthi, gli attacchi alle navi "in qualche modo collegate a Israele" continueranno.
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato la morte di un altro soldato, a causa delle ferite riportate durante i combattimenti nel Sud della Striscia di Gaza, portando a 194 il bilancio dei militari uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas. L'ultimo caduto è Ori Gerby, 20 anni, dell'unità di ricognizione della Brigata Givati, di Herzliya. Lo riporta il Times of Israel.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto all'Iran e dl Pakistan di "esercitare la massima moderazione per evitare un'ulteriore escalation delle tensioni" dopo uno scambio di attacchi militari tra i Paesi. Lo ha detto il suo portavoce Stephane Dujarric. "Il Segretario generale sottolinea che tutte le preoccupazioni relative alla sicurezza tra i due Paesi devono essere affrontate con mezzi pacifici, attraverso il dialogo e la cooperazione, in conformità con i principi di sovranità, integrità territoriale e relazioni di buon vicinato", ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite.
Gli Stati Uniti, attraverso il Comando centrale, confermano che "terroristi Houthi sostenuti dall'Iran hanno lanciato due missili balistici antinave" sulla imbarcazione "Chem Ranger, una nave battente bandiera dell'Isola Marshall, negli Stati Uniti". Si tratta di una nave cisterna gestita dalla Grecia che era al largo dello Stretto di Aden. Il Centcom sottolinea che "Non sono stati segnalati feriti o danni alla nave. La nave ha continuato la navigazione". L'equipaggio ha osservato "i missili colpire l'acqua vicino alla nave".
In più di tre mesi dall'inizio di una guerra sono almeno 24.620 i palestinesi uccisi mentre gran parte della Striscia di Gaza è ridotta in macerie. Lo scrive Al Arabiya dopo l'annuncio che
Israele sta pianificando di ridurre le sue operazioni di terra e passare a tattiche su scala più ridotta.