Roma, 18 settembre 2024 – Nuovo attacco contro Hezbollah: se ieri erano esplosi migliaia di cercapersone, oggi la trappola era nascosta nei walkie-talkie, fa sapere Axios citando due fonti. "Israele ha fatto esplodere migliaia di walkie-talkie utilizzati in Libano da membri di Hezbollah in una seconda ondata dell'operazione di intelligence iniziata con le esplosioni dei cercapersone". I dispositivi ricetrasmettitori, ma anche di altri strumenti device wireless sono detonati improvvisamente. A Sidone si registrano esplosioni anche di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Il bilancio provvisorio parla di 20 morti e circa 400 feriti.
Ieri anche l’ambasciatore iraniano in Libano era tra le migliaia di feriti dell’esplosione a catena dei ‘cercapersone’ di Hezbollah. Mojtaba Amani ha perso un occhio e ha riportato altre ferite gravissime nella deflagrazione del suo dispositivo. Circa 500 agenti di Hezbollah hanno perso la vista in seguito all'esplosione.
Secondo tre funzionari statunitensi citati da Axios, Israele avrebbe attivato il piano “nel timore che il complotto stesse per essere scoperto dal gruppo terroristico”. Sarebbero 12 morti (tra cui una donna e due bambini) e almeno 2.500 i feriti. Il Mossad avrebbe collocato un potente esplosivo nei cercapersone, l’esplosione attivata da un segnale acustico.
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Il ministero della Salute libanese ha annunciato che il numero dei morti per le esplosioni dei walkie talkie è salito 20. I feriti sono oltre 450. Lo riporta il Guardian.
La seconda ondata di esplosioni di dispositivi ha causato danni anche a Baalbek, situata nel Libano orientale. Una fonte ospedaliera a della città ha detto all'agenzia AFP che 25 persone sono rimaste ferite dopo l'esplosione dei walkie-talkie.
Un alto funzionario israeliano ha riferito al sito Ynet che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, potrebbe fermare l'escalation verso una guerra totale accettando una proposta di mediazione sostenuta dagli Stati Uniti. Se Nasrallah non accettasse il piano proposto dagli americani, Israele è pronta a proseguire con tutte le sue forze.
"Il bilancio delle vittime delle esplosioni di oggi di dispositivi di telecomunicazione radio è salito a 14 morti e 450 feriti'', rende noto il ministero della Salute libanese.
Il governo di Beirut si sta preparando a "possibili scenari" di un grande attacco israeliano, ha affermato il premier libanese Najib Mikati, secondo l'agenzia di stampa libanese Nna, ripresa dalla Dpa. Durante una riunione del comitato di emergenza del governo, Nasser Yassin, ha dichiarato: "Abbiamo presentato i possibili scenari in caso di attacchi israeliani diffusi".
Dai primi accertamenti dell'inchiesta libanese si scopre che i cercapersone appartenenti ai membri di Hezbollah che sono esplosi a centinaia in Libano ieri erano dotati di trappole esplosive e pre-programmate per esplodere. Secondo un funzionario della sicurezza libanese i risultati preliminari di un'indagine condotta dalle autorità libanesi hanno dimostrato che "i dispositivi erano pre-programmati per esplodere e contenevano materiali esplosivi collocati accanto alla batteria".
In contemporanea alle esplosioni dei walkie talkie in Libano, ci sono state esplosioni nel quartier generale delle milizie sciite a Mosul in Iraq. Lo riferisocno fonti al canale tv saudita 'Al -Hadth', ripreso dai media israeliani.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà venerdì per discutere dell'ondata di esplosioni di dispositivi, dai cercapersone ai walkie talkie, usato da presunti membri di Hezbollah in Libano. La riunione, richiesta dall'Algeria, è in programma alle 15 ora locale (le 9 in Italia). detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres: "Quanto è accaduto è molto serio non solo per il numero delle vittime, ma perché è l'indicazione del grave rischio di una drammatica escalation in Libano, e bisogna fare tutto il possibile per evitare questa escalation".
"Il centro di gravità si sta spostando verso nord attraverso il trasferimento di risorse e forze. Siamo all'inizio di una nuova fase del conflitto, questo richiede da noi coraggio, determinazione" ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant alla base dell'aeronautica militare Ramat David.
"Utilizzare dispositivi, realizzati per il benessere degli esseri umani, come strumento per uccidere e annientare indica il collasso dell'umanità e il dominio della ferocia e della barbarie" così il neo presidente dell'Iran, Masoud Pezeshkian, ha commentato la serie di esplosioni di dispositivi per le telecomunicazioni appartenenti a membri di Hezbollah, che da ieri stanno causando morti e feriti anche tra cittadini comuni in varie zone del Paese. Un fatto che "dimostra ancora una volta che le nazioni occidentali e gli americani sostengono pienamente la criminalità, gli omicidi e gli assassinii ciechi del regime sionista".
"L'obiettivo" di Tel Aviv con l'attacco in Libano "è convincere Hezbollah che è nel suo interesse staccarsi da Hamas e perseguire un accordo separato per porre fine ai combattimenti con Israele, indipendentemente da un cessate il fuoco a Gaza", scrive Axios citando una fonte non precisata.
Fonti ufficiali hanno garantito che non ci sono militari italiani coinvolti nell'attacco ad un'auto dell'Unifil a Tiro. Gli uomini a bordo dell'auto sarebbero di origini malesi.
Israele aveva avvertito gli Usa di un'operazione in Libano martedì ma non aveva fornito dettagli. Lo riferiscono fonti ufficiali alla Cnn.
È salito a 9 il numero dei morti nelle esplosioni simultanee dei walkie talkie oggi a Beirut e in diverse località del sud del Libano. Lo riferisce il ministero della Salute libanese. I feriti sono almeno 300.
Dopo gli attacchi con i cercapersone e i walkie talkie esplode la rabbia Hezbollah contro Israele. Il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, Hashem Safieddine, ha minacciato pubblicamente la vendetta: "Questi attacchi saranno sicuramente puniti in modo unico, ci sarà una vendetta sanguinosa". Safieddine è cugino e stretto collaboratore del leader Hasan Nasrallah. "Il nemico dovrebbe sapere che non siamo sconfitti, che non ci piegheremo, che non ci ritireremo e che non saremo influenzati da ciò che sta facendo", ha aggiunto Safieddine.
Le immagini sui social e sui media libanesi sulle esplosioni di oggi in diverse parti del Libano mostrano diversi dispositivi radio Vhf di marca Icom (società giapponese), modello IC-V82, danneggiati o semi distrutti, sottolinea il Guardian.
Il ministero dell'Informazione libanese ha riferito poco fa di due raid aerei israeliani nel sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. L'attacco aereo, simultaneo alle esplosioni di walkie-talkie di membri di Hezbollah, è avvenuto nelle località di Blida e Kfar Kila.
Centinaia di feriti e almeno tre morti è il bilancio provvisorio dopo le esplosioni di walkie-talkie registratesi oggi a Beirut e nella valle della Bekaa.
Nella città libanese di Sidone e in altre località meridionali, si registrano esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Lo riferiscono media locali a Beirut.
I walkie-talkie esplosi oggi in diverse città del Libano sono stati acquistati da Hezbollah cinque mesi fa, quasi nello stesso periodo in cui sono stati acquistati i cercapersone che ieri sono deflagrati causando la morte di almeno 12 persone, lo rende noto Reuters.
Secondo l'Agenzia nazionale d'informazione libanese tre persone sarebbero morte nell'esplosione di ordigni non identificati a Sohmor, nella pianura della Bekaa. Stando ad alcune testimonianze questa volta ad esplodere sarebbero stati i walkie-talkie appartenenti ai membri di Hezbollah.
Le esplosioni dei walkie talkie oggi sono avvenute nella periferia sud di Beirut dove si stavano svolgendo i funerali di membri di Hezbollah uccisi ieri negli attacchi con i cercapersone in Libano.
L'emittente saudita al Hadath ha affermato che le esplosioni dei cercapersone in Libano e Siria hanno ucciso anche 19 membri del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniane (Irgc) in Siria. I decessi si sono verificati nella regione di Deir Ezzor, nella Siria orientale. Altri 150 membri dell'Irgc sono rimasti feriti.
Le esplosioni udite non erano nuove esplosioni di cercapersone ma di centinaia di walkie-talkie usati da Hezbollah. Le esplosioni si sono verificate nella periferia meridionale di Beirut, a Nabatieh, Tiro e Saida nel Libano meridionale. Una fonte di Hezbollah ha confermato che si tratta di walkie-talkie usati dal gruppo. Le esplosioni sono state di piccole dimensioni, simili all'attacco di ieri.
L'azienda Bac Consulting, indicata dalla taiwanese Gold Apollo come produttrice dei cercapersone esplosi in Libano e Siria, non ha siti di produzione in Ungheria. Lo precisa il governo ungherese, aggiungendo che "i dispositivi in questione non sono mai stati sul suolo nazionale".
I media libanesi scrivono di altre diverse esplosioni in differenti zone del Libano nelle ultime ore. E non solo nel sobborgo di Dahiyeh a Beirut, roccaforte Hezbollah dove ieri si è registrato il massimo dell'attacco hacker ai cercapersone di Hezbollah. Le esplosioni sarebbero state causate ancora una volta dai dispositivi di comunicazione utilizzati dall'organizzazione filo iraniana. Un corrispondente di al-Jazeera ha parlato di esplosioni anche fa a Dahiyeh.
Il generale Ori Gordin, capo del Comando settentrionale delle forze di difesa israeliane, ha dichiarato che l'esercito è determinato a cambiare la situazione della sicurezza al confine con il Libano il prima possibile, nel contesto di crescenti tensioni con Hezbollah. "La missione è chiara: siamo determinati a cambiare la realtà della sicurezza il prima possibile. L'impegno dei comandanti e delle truppe qui è completo, con la massima prontezza per qualsiasi compito che sarà richiesto", ha detto Gordin.
Almeno 10 razzi sono stati lanciati poco fa contro Israele dal Libano, hanno reso noto le Forze di difesa israeliane (Idf), precisando che i razzi sono caduti in aree disabitate senza causare danni.
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha negato che gli Stati Uniti fossero a conoscenza o coinvolti nelle esplosioni dei cercapersone in Libano. Durante la sua visita in Egitto, il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che il cessate il fuoco a Gaza è il modo migliore per garantire la stabilità della regione.
Il governo libanese ha diffuso le generalità dei tre civili uccisi, di cui due minori e una donna, nell'attacco hacker contro miliziani di Hezbollah e attribuito a Israele. Secondo il ministero della salute libanese, si tratta di Fatima Abdallah, 10 anni, della regione di Baalbeck, e di Muhammad Bilal, della periferia sud di Beirut. L'infermiera Atta Dirani è stata colpita mentre lavorava in un ospedale nella regione di Baalbeck. In tutto si registrano migliaia di feriti, centinaia dei quali in condizioni gravi. Ma non ci sono al momento cifre definitive delle vittime dell'attacco.
“Il Medio Oriente, così come l'Ucraina, sono due grandi sfide in cui la Ue deve giocare da protagonista. Occorre arrivare alla pace, anche se non mi nascondo ed è evidente a tutti che esistono molte difficoltà in questo tragitto. La situazione è complicata. E si complica sempre di più. Continuiamo ad invitare tutti, Israele, l'Iran e i suoi alleati come gli Houthi e Hezbollah, perché si arrivi a un cessate il fuoco”. A dichiararlo, in un'intervista a 'Il Messaggero' è il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Vorrei ricordare, oltretutto, che noi abbiamo in Libano un grosso contingente nella missione dell'Unifil al confine tra il sud del Libano e il Nord di Israele”, sottolinea poi Tajani. “Si tratta di mille soldati, impegnati in una delicatissima e apprezzatissima operazione di pace. Abbiamo anche un piccolo ma importante contingente a Beirut, e perciò siamo investiti direttamente in questa crisi. E lavoriamo per la stabilità”.
Il capo dell'Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah terrà un discorso domani in merito all'esplosione dei cercapersone avvenuta ieri in tutto il Libano e in cui sono morte nove persone e circa tremila sono rimaste ferite. Lo ha annunciato il Partito di Dio in una dichiarazione.
L'attacco di Israele alle apparecchiature di comunicazione in Libano è una "prova di genocidio". Lo sostiene il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani, ripreso da Ynet. "Israele mette di nuovo a rischio la pace e la sicurezza della regione e ciò richiede un'azione internazionale urgente", aggiunge Kanaani.
Il segretario di stato americano, Antony Blinken, è arrivato al Cairo nel quadro della sua decima visita in Medio Oriente dal 7 ottobre. Nella capitale egiziana, Blinken parlerà con i suoi interlocutori - tra loro il presidente, Abdel Fatah al-Sisi - degli sforzi in atto per arrivare ad un cessate il fuoco. A renderlo noto il Dipartimento di Stato americano, citato dal Times of Israel.
I cercapersone di cui erano in possesso gli esponenti di Hezbollah colpiti nell'attacco di ieri hanno emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima di esplodere. Lo riferisce al New York Times un membro del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, secondo il quale i dispositivi hanno emesso un segnale di circa 10 secondi, durante i quali i possessori li hanno avvicinati al volto per cercare di leggere il messaggio. In particolare, secondo la stessa fonte, il cercapersone dell'ambasciatore iraniano in Libano ha emesso un segnale acustico di alcuni secondi prima che il diplomatico lo prendesse e venisse investito dall'esplosione.
Hezbollah ha annunciato in nottata la morte di altri tre esponenti del gruppo. Il bilancio totale dei morti di ieri nell'attacco con i cercapersone esplosivi e nei raid sul Libano meridionale sale così a 12, riporta oggi il Times of Israel. Da ottobre, Hezbollah ha denunciato l'uccisione da parte israeliana di 453 esponenti del gruppo.
Nove persone sono morte, almeno 3mila sono state ricoverate in ospedale in Libano, 200 delle quali in condizioni critiche. Cinquecento feriti hanno perso la vista. É questo il bilancio aggiornato delle vittime delle esplosioni dei cercapersone in dotazione agli operativi di Hezbollah, secondo quanto scrive YNet.
Il Mossad avrebbe collocato una certa quantità di un potente esplosivo, il tetranitrato di pentaeritrite (petn), all'interno dei cercapersone di Hezbollah, che sarebbero esplosi a causa dell'aumento delle temperature delle batterie. Lo hanno riferito fonti a Sky News Arabia, mentre funzionari della sicurezza libanesi hanno rivelato che i dispositivi di comunicazione erano arrivati in Libano cinque mesi fa, ma sarebbero stati intercettati dal Mossad. All'interno di ognuno di essi i servizi israeliani avrebbero posizionato una quantità di esplosivo inferiore a 20 grammi.
Mojtaba Amani, ambasciatore iraniano in Libano, ha perso un occhio ed è rimasto gravemente ferito all'altro ieri nell'esplosione del 'cercapersone' che aveva con sé. A riferirne è il New York Times, citando membri dei Guardiani della Rivoluzione secondo cui le ferite riportate dal diplomatico sono più gravi di quanto inizialmente riferito. Amani verrà trasferito a Teheran per le cure. Il quotidiano - citato dal Times of Israel - riporta anche la notizia di video circolati sui social che ritraggono Amani dopo la deflagrazione in una strada libanese.
Israele avrebbe attivato il piano messo a punto per far esplodere i cercapersone di cui erano in possesso i membri di Hezbollah "nel timore che il complotto stesse per essere scoperto dal gruppo terroristico". A riferirne sono tre funzionari statunitensi citati da Axios. "Era una situazione in cui si rischiava di perdere le capacità non utilizzate", ha dichiarato un funzionario statunitense illustrando le ragioni che hanno spinto Israele a compiere l'attacco ieri.
Un ex funzionario israeliano citato da Axios ha poi spiegato che Israele aveva pianificato di ricorrere all'uso dei cercapersone esplosivi in apertura di un'eventuale guerra totale con il gruppo. Negli ultimi giorni tuttavia era emerso il timore che le trappole esplosive potessero essere scoperte. Due esponenti di Hezbollah, riferisce infatti il sito Al Monitor, citato da Axios, avrebbero recentemente espresso dubbi e si sarebbero insospettiti in merito ai dispositivi.
Quattro soldati israeliani sono rimasti uccisi, numerosi altri feriti durante i combattimenti che si sono svolti ieri nel sud di Gaza, a Rafah. A darne notizia - citando i nomi dei quattro giovanissimi militari e precisando che tra loro c'è la prima donna soldato ad essere uccisa durante l'offensiva di terra dell'Idf contro Hamas nella Striscia di Gaza - sono le Forze di Difesa israeliane. Nello stesso incidente in cui sono rimasti uccisi i quattro soldati, altri cinque militari sono rimasti feriti, tre dei quali in modo grave. Sale così a 348 il bilancio dei soldati israeliani uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas a Gaza e nelle operazioni militari lungo il confine con la Striscia. In un altro incidente, un ufficiale di un'unità di ricognizione è stato gravemente ferito da colpi di RPG a Rafah, ieri, rende noto l'esercito israeliano, citato dal Times of Israel.