Roma, 16 aprile 2024 – Ore cruciali per il Medio Oriente quando ormai è chiara l’intenzione di Israele: contrattaccare. Per Tel Aviv è una corsa contro il tempo: fra pochi giorni si potrebbe “chiudere la finestra” che renderebbe possibile il raid contro l’Iran. Secondo quanto riporta la Cnn, citando funzionari statunitensi e fonti di intelligence, la risposta di Israele sarà ''ristretta e limitata'', ma colpirà l'interno del territorio iraniano. Pressing della comunità internazionale per fermare l’escalation. Un’eccezione è Erdogan, che getta benzina sul fuoco: “Netanyahu – ha detto il presidente turco – è il principale responsabile” dell’attacco dell’Iran.
"C’è l’Iran dietro Hamas, vinceremo a Gaza e ci difenderemo da tutte le altre parti”, ha affermato Netanyahu che ha convocato per oggi un nuovo gabinetto di guerra. Teheran intanto avverte: abbiamo un’arma mai usata prima. Il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, in una telefonata con l'emiro del Qatar, ha spiegato che ci sarà una “risposta ampia e dolorosa al minimo atto che prenda di mira gli interessi iraniani”. Raisi ha avuto anche un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin che lo ha invitato alla moderazione. “Un'escalation in Medio Oriente sarebbe una catastrofe”, ha detto detto il leader del Cremlino. “Risponderemo in modo ancora più feroce in caso di azioni contro i nostri interessi”, avrebbe risposto Raisi secondo la versione ufficiale di Teheran. In un contesto di alta tensione, due droni armati arrivati dal Libano sono esplosi oggi nel nord di Israele, nell’area di Beit Hillel. L’attacco è stato rivendicato da Hezbollah che sostiene di aver colpito piattaforme del sistema di difesa missilistico israeliano Iron Dome. Raid mirato dell’Idf nel sud del Libano: ucciso Abu Jaafar Baaz, esponente di Hezbollah.
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Per ripristinare il traffico marittimo nel Mar Rosso, minacciato dagli Houthi, servono più fregate a disposizione della missione navale Ue Aspides per pattugliare l'area. Lo ha detto il contrammiraglio Vasileios Gryparis, comandante strategico della missione. "Poiché il traffico è diminuito di oltre il 50%, ora è possibile scortare qualsiasi nave che lo richieda. Finora abbiamo accompagnato 79 navi e nessuna ha subito danni: questo è un punto di riferimento su cui possiamo basarci per aumentare il numero delle navi sotto protezione", ma "con i mezzi attualmente a nostra disposizione, questo non è possibile", ha spiegato Gryparis.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accusa il premier israeliano Benyamin Netanyahu di essere "il principale responsabile" per l'attacco dell'Iran contro Israele.
Israele risponderà all'attacco dell'Iran "nel momento e nel luogo" che riterrà opportuni, collaborando con gli Stati Uniti "per costruire un'alleanza globale e regionale contro Teheran". Lo ha ribadito oggi il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, durante una conferenza organizzata dal quotidiano Israel Hayom. "L'Iran è un problema globale e regionale, e anche una minaccia per Israele - ha affermato Gantz - Per questo il mondo dovrebbe agire militarmente contro Teheran e imporre sanzioni per fermare la sua aggressione".
Nella sua conversazione telefonica con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha ribadito che il suo Paese "risponderà fermamente e in modo più feroce, esteso e doloroso di prima a qualsiasi azione contro gli interessi nazionali". E' quanto si legge nella nota diffusa da Teheran sui contenuti del colloquio tra i due leader e diffusa dall'agenzia Irna.
Sarà ''ristretta e limitata'' la risposta militare di Israele al lancio di droni e missili dall'Iran, ma colpirà l'interno del territorio iraniano. Lo hanno dichiarato un funzionario autorevole dell'Amministrazione Usa e una fonte dell'intelligence americana alla Cnn, sottolineando che Israele ritiene di dover rispondere a quello che è un attacco senza precedenti da parte dell'Iran. In ogni caso, Israele non ha detto agli Stati Uniti ufficialmente quali potrebbero essere i suoi piani e quando potrebbe attaccare, ha detto l'alto funzionario dell'Amministrazione Usa citato dall'emittente. "Speriamo che ci diano qualche avvertimento in modo da essere pronti a proteggere il nostro personale, non solo militare, ma diplomatico in tutta la regione", ha detto il funzionario citato a condizione di anonimato.
L'Iran non la passerà liscia per l'attacco di sabato scorso a Israele. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. "Non possiamo restare fermi - ha aggiunto citato dai media - davanti a questo tipo di aggressione, l'Iran non ne uscirà impunemente". "Risponderemo - ha detto - al tempo e al posto giusto e nel modo che sceglieremo".
Nel raid aereo israeliano compiuto nel sud del Libano è rimasto ucciso oggi un esponente militare di Hezbollah, identificato come Abu Jaafar Baaz. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui l'attacco ha preso di mira l'autovettura su cui Baaz viaggiava nei pressi di Tiro, nella località di Ayn Baal.
Raid mirato di Israele nel sud del Libano: colpita un'auto a Ain Baal, ci sarebbe almeno una vittima e diversi feriti. Lo ha riferito al-Jazeera, con la notizia che viene confermata dai media israeliani. Resta da capire quale fosse l'obiettivo di Tel Aviv e chi sia la vittima dell'attacco mirato
Nel colloquio con Raisi, invitando alla moderazione, Putin ha detto al suo omologo che una escalation in Medio Oriente "sarebbe una catastrofe". Secondo quanto riportato dal Cremlino Raisi avrebbe sottolineato che Teheran non "è interessata" a una escalation e che l'attacco su Israele sarebbe stata un'azione "circoscritta".
Colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo iraniano Ibrahim Raisi. Il leader del Cremlino gil ha rivolto un appello alla "moderazione" nella delicata situazione in Medio Oriente
Due droni armati sono arrivati dal Libano all'interno del territorio israeliano e sono esplosi nell'area di Beit Hillel. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Secondo i media, ci sono tre feriti lievi. Non sarebbero scattate le sirene di allarme anti aereo. L'attacco è stato rivendicato da Hezbollah che ha riferito di aver "colpito con successo le piattaforme dell'Iron Dome, causando vittime tra il personale". In precedenza Ie milizie Hezbollah avevano riferito di aver attaccato un gruppo di soldati israeliani nelle vicinanze del sito di Birkat Risha.
L'Iran ha risposto all' attacco all'ambasciata a Damasco. Adesso Netanyahu non alimenti l'escalation rispondendo, e non usi questa situazione per deviare la prospettiva da quello che sta succedendo nella Strisca di Gaza». Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, parlando a Berlino in conferenza stampa con Annalena Baerbock. Safedi ha anche sostenuto che "ci sono molti elementi estremisti nel governo di Netanyahu che devono essere fermati"
La Germania vuole nuove sanzioni europee sui droni iraniani dopo l'attacco di Teheran contro Israele. Lo ha detto la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock a Berlino, in conferenza stampa con il collega giordano Ayman Safadi
"L'escalation in corso è molto pericolosa per tutti noi" e "noi non accetteremo che si renda la Giordania un ulteriore terreno di guerra". Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi oggi a Berlino. "Noi siamo per la pace e l'escalation attuale è molto pericolosa per tutti noi", ha aggiunto sottolineando di mandare «un messaggio molto chiaro sia all'Iran che a Israele".
Il segretario al Tesor
o Usa Janet Yellen sta preparando nuove sanzioni contro l'Iran, assicurando che gli Stati Uniti "non esiteranno" a infliggere sanzioni economiche in risposta all'attacco senza precedenti della Repubblica Islamica contro Israele. Lo riporta Axios.Gaza "fa parte di un sistema più grande. C'è l'Iran dietro Hamas, dietro Hezbollah, dietro gli altri, ma siamo determinati a vincere lì e a difenderci in tutte le arene". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando le nuove reclute dell'Idf. "Gli obiettivi - ha detto secondo il suo ufficio sottolineando lo 'spirito 'di Israele - sono tre: eliminare Hamas, riavere i rapiti e garantirci che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele".
L'Unione Europea è stata informata in anticipo dell'attacco iraniano con missili e droni contro Israele. Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, nell'intervista rilasciata a 'Le Monde'. “Siamo stati avvertiti con diversi giorni di anticipo”, ha dichiarato Borrell nell'intervista, senza specificare da dove provenissero le informazioni, quando gli è stato chiesto se l'Ue fosse sorpresa dalla mossa di Teheran.
L'alto diplomatico europeo ha inoltre riferito che dopo l'attacco, il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir Abdollahian, lo ha informato che “sono state attaccate solo installazioni militari, rendendo chiaro che si è trattato di una risposta controllata”. Borrell ha sottolineato che, se l'Iran avesse voluto davvero causare danni significativi a Israele, non avrebbe inviato droni che hanno impiegato sei ore per raggiungere gli obiettivi.
L'apparato di difesa israeliano preme per una risposta militare all'attacco dell'Iran e il premier Benyamin Netanyahu sembra deciso ad appoggiarlo. Lo ha detto ad Haaretz una fonte familiare con il dibattito in corso nel Gabinetto di guerra che deve decidere quale risposta dare a Teheran. La stessa fonte ha aggiunto che la forte pressione internazionale su Israele avrà effetti sulla decisione. Secondo le previsioni e proprio in vista di questo aumento della pressione, Haaretz ha sostenuto che se c'è una finestra per compiere l'attacco e questa si chiuderà tra pochi giorni.
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha inviato lettere a 32 Paesi chiedendo di sanzionare ulteriormente l'Iran e di dichiarare il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica un'organizzazione terroristica. Lo ha scritto il ministro su X, invitando i suoi omologhi a “frenare e indebolire l'Iran: deve essere fermato adesso, prima che sia troppo tardi”.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi minaccia una risposta ampia e dolorosa a qualsiasi attacco dovesse colpire il suo paese. “Risponderemo in modo massiccio, ampio e doloroso al minimo atto che prenda di mira gli interessi iraniani e a tutti i suoi autori. Il cieco sostegno fornito da alcuni Paesi occidentali all'entità sionista costituisce la base della tensione nella regione”, ha affermato il capo di Stato iraniano. In una telefonata con l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, Raisi ha affermato: “Come avevamo annunciato ufficialmente in precedenza, l'operazione Waad Al-Sadiq è stata implementata con successo con l'obiettivo di punire l'aggressore”.
L'esercito israeliano ha attaccato “decine di infrastrutture terroristiche di Hamas” nel centro della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui in raid aerei sono centrati “edifici militari, tunnel e postazioni di lancio” della fazione islamica. Secondo la stessa fonte, la 162ma Divisione corazzata ha “attaccato e ucciso numerosi terroristi che stavano avanzando verso i soldati”.
“L'Italia deve fare di più per essere pronta a ogni eventualità”. Lo dice Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze (Covi), in un'intervista a 'Il Tempo'. “L'attenzione è massima – aggiunge – abbiamo sempre il dovere di mitigare eventuali rischi. L'Italia farà la sua parte, ma nessuno degli Stati europei, come sosteneva Einaudi, è in grado di supportare il costo di una difesa autonoma”.
“Nelle situazioni complesse – spiega – bisogna essere sempre vigili. Abbiamo una pianificazione di contingenza pronta per quanto concerne i nostri uomini e donne all'Estero, così come abbiamo avviato tutte le procedure per quanto riguardala protezione delle nostre forze. In base alle direttive impartiteci dal ministro Crosetto e dall'ammiraglio Cavo Dragone, il Covi ha attuato quanto previsto”.
“Come ha ribadito il ministro Crosetto, l'Italia deve certamente fare di più per essere pronta. Lo strumento militare viene impiegato sulla base delle delibere del governo e su autorizzazione del Parlamento. Detto ciò, abbiamo il dovere di farci trovare preparati di fronte a ogni eventualità. La situazione internazionale fa sì che ci debba essere tanta cautela e che si pianifichi sempre al meglio”, conclude Figliuolo.
La risposta all'Iran non metterà in pericolo i Paesi arabi della regione. Questa l'assicurazione – secondo la tv Kan – che Israele ha dato a Egitto, Giordania e agli Stati del Golfo informandoli che la sua azione contro l'Iran sarà effettuata in modo da non coinvolgere loro in una eventuale contro risposta da parte di Teheran. La mossa di Israele è arrivata dopo che i comandanti iraniani hanno minacciato lo Stato ebraico e i suoi alleati di un attacco maggiore se ci fosse stata una reazione armata israeliana ai 300 e passa droni e missili lanciati da Teheran.
L'Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari domenica, il giorno in cui ha attaccato Israele. Lo ha sottolineato il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi. Durante una conferenza stampa a margine di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'impianto ucraino di Zaporizhzhia, Grossi è stato interrogato sulla possibilità di una rappresaglia israeliana contro le strutture nucleari iraniane. “Siamo ancora preoccupati per questa possibilità”, ha risposto il direttore generale dell'Aiea. “Quello che posso dirvi è che i nostri ispettori in Iran sono stati informati dal governo iraniano che (domenica, ndr) tutti gli impianti nucleari che ispezioniamo ogni giorno sarebbero rimasti chiusi per motivi di sicurezza”, ha aggiunto.
La riapertura degli impianti iraniani era fissata per la giornata di ieri, ma è stata rimandata. “Ho deciso di non far tornare gli ispettori finché la situazione non sarà completamente calma. Riprenderemo martedì”, ha spiegato. Questa chiusura “non ha avuto alcun impatto sulle nostre attività di ispezione. Ma, naturalmente, continuiamo a chiedere la massima moderazione”, ha proseguito.
I funzionari statunitensi non si aspettano che la risposta israeliana all’attacco di sabato notte prenda di mira alti funzionari iraniani, ma che colpisca le spedizioni o le strutture di stoccaggio con parti di missili avanzati, armi o componenti che vengono inviati dall'Iran a Hezbollah. L'emittente specifica che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni tra funzionari statunitensi e israeliani avvenute prima che l'Iran lanciasse più di 350 droni e missili contro Israele: mentre Israele si stava preparando per l'attacco iraniano la scorsa settimana, i funzionari israeliani hanno informato gli omologhi Usa sulle possibili opzioni di risposta.
Gli Stati Uniti ritengono che la risposta di Israele all'attacco senza precedenti dell'Iran di sabato sarà probabilmente limitata e potrebbe concentrarsi su obiettivi chiave al di fuori dell'Iran. Lo hanno detto alla Nbc quattro funzionari statunitensi, secondo i quali la mancanza di gravi danni causati da Teheran potrebbe indurre Gerusalemme a cercare una risposta meno aggressiva. Invece di colpire direttamente l'Iran – cosa che, hanno avvertito gli alleati di Israele, metterebbe la regione in una spirale di guerra totale – i funzionari dicono alla Nbc che Israele potrebbe colpire i rappresentanti dell'Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.
Intanto, ieri alla Casa Bianca, Biden ha incontrato il premier dell'Iraq, Mohammed Shia' Al Sudani. "La conversazione spaziava dalla stabilità regionale e dall’espansione delle opportunità per le famiglie irachene al rafforzamento della sovranità e della sicurezza dell’Iraq", ha fatto sapere il presidente statunitense Joe Biden.
La Cina ritiene che l'Iran possa “gestire bene la situazione ed evitare ulteriori turbolenze nella regione" mediorientale, salvaguardandone al tempo stesso la sovranità e la dignità. È il messaggio che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha trasmesso al suo omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian, secondo una nota diffusa dall'agenzia ufficiale Xinhua.
Amir-Abdollahian ha detto a Wang che l'Iran è consapevole delle tensioni regionali, è disposto a dar prova di moderazione e non ha intenzione di ulteriori escalation, riporta Xinhua. Wang condanna l'attacco israeliano, ringraziando l'Iran per non aver preso di mira i Paesi vicini mentre bombardava Israele. Wang ha anche detto al ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita Faisal bin Farhan Al Saud che la Cina è disposta a collaborare con Riad per evitare un'ulteriore escalation in Medio Oriente.
Riad, da parte sua, "si aspetta fortemente" che la Cina svolga un ruolo attivo e importante in questo senso e che è disposta a rafforzare la comunicazione e il coordinamento con Pechino per promuovere un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza.
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 12 giovani palestinesi sono stati arrestati durante raid israeliani effettuati stamattina in Cisgiordania. In particolare – specifica la Wafa - cinque persone sono state fermate nella zona orientale di Jenin, quattro a sud di Qalqilya e tre a Hebron.
Alti funzionari di Cina e Stati Uniti si sono incontrati ieri a Pechino per discutere di cooperazione e gestione delle differenze in varie aree, tra cui la tensione nel Mar Cinese Meridionale, in Ucraina, nel Medio Oriente e nella penisola coreana. Il vice ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, insieme all'ambasciatore statunitense Nicholas Burns e ad altri rappresentanti diplomatici statunitensi, hanno avuto “colloqui costruttivi”, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri cinese pubblicata sul suo sito web. Entrambe le parti hanno convenuto di "continuare ad attuare la visione comune per mantenere i contatti a tutti i livelli e rafforzare le relazioni bilaterali", ha affermato il Ministero.
Il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin, afferma di aver parlato ieri con il suo omologo israeliano Yoav Gallant per discutere "delle conseguenze degli attacchi senza precedenti dell'Iran del 13 aprile che le forze statunitensi, israeliane e partner hanno contrastato in un'operazione difensiva combinata". Nella conversazione, Austin ha "ribadito il fermo sostegno degli Stati Uniti alla difesa di Israele" e "riaffermato l'interesse condiviso dei due paesi per la stabilità regionale", spiega lo stesso segretario alla Difesa americano in un post pubblicato oggi sul suo account X.
Due uomini palestinesi di 21 e 30 anni sono stati uccisi e altri tre feriti a colpi d'arma da fuoco da coloni israeliani ad Aqraba, a sud di Nablus, in Cisgiordania: lo rendono noto le autorità locali, citate dai media internazionali.