Roma, 6 novembre 2024 – L’offensiva israeliana sul Libano, per quanto riguarda le operazioni di terra, verrà ampliata: ad annunciarlo è stato Herzi Halevi, capo di stato maggiore delle Forze di difesa. Il conflitto non accenna quindi a rallentare: l’Idf promette di continuare a “colpire gli obiettivi di Hezbollah secondo i piani in tutta la regione, nel sud del Libano, nella Valle della Bekaa, a Beirut e in Siria”. Allo stesso tempo, l’organizzazione filo-iraniana continua a lanciare missili su Israele: oggi le sirene hanno risuonato più volte anche a Tel Aviv, dove è stata colpita una base vicino all’aeroporto Ben Gurion. Missili anche sul kibbutz Kfar Masaryk, un residente è morto: si tratterebbe di un 18enne che stava lavorando i campi e che sarebbe stato colpito dalle schegge del razzo.
Continuano le proteste a seguito del licenziamento del ministro della Difesa Yohav Gallant: i manifestanti chiedono a Benjamin Netanyahu di reintegrarlo nel governo, nonché un accordo per la liberazione degli ostaggi ancora a Gaza, l’abrogazione della legge che esonera gli ebrei ultraortodossi dalla leva militare e una commissione d’inchiesta sugli eventi del 7 ottobre 2023. Sul caso si è espressa anche l’Alta corte, che ha accolto la petizione che chiede il reintegro del ministri e ha ordinato al premier di chiarire la situazione entro le 12 di domani.
Le notizie in diretta
La polizia israeliana ha annunciato che una persona è morta in un attacco missilistico di Hezbollah nel kibbutz Kfar Masaryk. Si tratta di un residente locale - un 18enne secondo i media - e non di un lavoratore straniero come inizialmente supposto. Fatali sarebbero state le schegge del razzo.
L'Alta corte di Israele ha accolto la petizione che chiede il reintegro del ministro della Difesa licenziato Yohav Gallant. Ha dunque ordinato al premier Benyamin Netanyahu di chiarire la situazione entro domani alle 12.
Hezbollah ha rivendicato l'attacco con droni e missili contro una base navale vicino alla città israeliana di Haifa. Abbiamo "colpito la base navale Stella Maris a nord-ovest di Haifa con una salva di missili di alta qualità e uno squadrone di droni d'attacco", ha dichiarato il gruppo in un comunicato. Nel pomeriggio, il partito libanese è riuscito a colpire il parcheggio dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
Si prospetta un'altra notte di proteste a Gerusalemme, dove i manifestanti si sono radunati attorno alla Knesset per chiedere che al ministro della Difesa Yohav Gallant venga restituito l'incarico. Non è l'unica richiesta a Netanyahu: i presenti desiderano anche un accordo per la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, l'abrogazione della legge che prevede l'esenzione dalla leva per i giovani ultraortodossi e l'istituzione di una commissione d'inchiesta sugli eventi del 7 ottobre 2023.
L'esercito israeliano deve prepararsi ad ampliare l'offensiva di terra in corso contro Hezbollah in Libano: ad annunciarlo è stato il generale Herzi Halevi, capo di stato maggiore dell'Idf. Ha aggiunto che le Idf continuano a "colpire gli obiettivi di Hezbollah secondo i piani in tutta la regione, nel sud del Libano, nella Valle della Bekaa, a Beirut e in Siria".
Violenti bombardamenti hanno preso di mira la città di Baalbeck e i suoi dintorni, nel Libano orientale, senza essere preceduti da ordini di evacuazione da parte dell'esercito israeliano. Nel sud del Libano, secondo l'Agenzia nazionale d'informazione (Ani), gli attacchi israeliani hanno preso di mira anche la città di Nabatiye. Il governatore della regione di Baalbeck, Bachir Khodr, ha affermato che almeno 30 persone sono state uccise e 35 ferite nell'attacco messo a segno da Israele con una ventina di raid.
Due droni lanciati verso Israele dal Libano sono stati abbattuti dall'aviazione dello stato ebraico. Lo ha dichiarato l'esercito dello stato ebraico. Secondo le Idf, i droni sono stati intercettati prima di entrare nello spazio aereo israeliano.
Le sirene d'allarme sono scattate nel centro di Tel Aviv. L'Idf ha reso noto che alcuni razzi sono stati lanciati dal Libano verso numerose aree del centro di Israele. Secondo l'Idf, nella giornata Hezbollah ha lanciato su Israele 120 razzi.
Nessun luogo di Israele "e' al riparo dai nostri attacchi": lo ha detto il capo di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo in cui ha anche annunciato che "decine di migliaia di combattenti sono pronti a combattere". Decine di migliaia di combattenti di Hezbollah sono pronti alla guerra contro Israele, esattamente 40 giorni dopo l'uccisione a Beirut del suo predecessore Hassan Nasrallah. Ammettendo la sofferenza del Libano sotto gli attacchi israeliani, Qassem ha aggiunto che "stiamo facendo soffrire anche loro e la resistenza sta costruendo il futuro"
Un tribunale della Rivoluzione nel nord est dell'Iran ha condannato a morte quattro cittadini originari dell'Azerbaijan con l'accusa di ''spionaggio a favore di Israele''. Lo riporta l'agenzia di stampa Fars spiegando che i quattro sono stati arrestati dalle forze speciali iraniane. Tre dei condannati a morte sono stati riconosciuti colpevoli di aver aiutato il Mossad a spostare l'attrezzatura utilizzata nell'assassinio dello scienziato nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh nel 2020.
Un drone lanciato verso Israele dall'Iraq è stato abbattuto poco prima di entrare nello spazio aereo israeliano dall'aeronautica militare, ha riferito l'Idf. La Resistenza islamica in Iraq, organizzazione di milizie filo-iraniane, ha affermato di aver lanciato un velivolo senza pilota "contro un obiettivo militare nel sud di Israele".
Un razzo lanciato dal Libano è caduto ed è esploso in uno dei parcheggi dell'aeroporto internazionale di Tel Aviv. Non ci sarebbero feriti, riferisce l'Idf. Un volo in decollo per Parigi è stato fermato sulla pista dello scalo.
La Protezione civile del Libano ha annunciato di aver estratto trenta corpi e resti umani dalle macerie di un edificio nella città di Barja, a sud di Beirut, colpito ieri sera da Israele. La ricerca continua, senza alcuna idea di quanti sopravvissuti e corpi siano ancora intrappolati sotto le macerie. "Speriamo che non ci sia nessun altro, ma i vicini hanno detto che c'erano ancora delle persone", ha detto un funzionario della protezione civile, citato dall'Afp. L'attacco aereo ha colpito un'area solitamente non presa di mira dalle operazioni militari israeliane. È arrivato senza preavviso. L'esercito israeliano non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo e non è ancora noto chi fosse l'obiettivo.
Il primo a festeggiare il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu è prevedibilmente stato il ministro della Sicurezza nazionale, l'ultraconservatore Itamar Ben Gvir: "Mi congratulo con il Primo Ministro per la decisione di licenziare Gallant. Con Gallant, che è ancora profondamente intrappolato nella sua stessa concezione, è impossibile ottenere una vittoria completa", ha scritto Ben Gvir su X. Il leader dell'opposizione israeliana, il centrista Yair Lapid, ha invece definito la partenza di Gallant in piena guerra "un atto di follia" e ritiene che Netanyahu pensi più di tutto a garantire la sua "sopravvivenza politica", considerandola al di sopra della sicurezza di Israele e di quella del paese
"Scendete in piazza", ha scritto il leader del Partito democratico, Yair Golan. La delusione per questa notizia non è stata nascosta da Benny Gantz, un altro leader dell'opposizione ed ex ministro del Gabinetto di Guerra, che ha lasciato a causa dei disaccordi con Netanyahu. "La politica a scapito della sicurezza nazionale", ha affermato in un messaggio sui suoi social network. Allo stesso modo, il licenziamento di Gallant è arrivato come una doccia fredda sui parenti degli ostaggi perchè ritengono che un tale "cambiamento improvviso" potrebbe avere ripercussioni sulla ricerca di un accordo con Hamas che consenta la liberazione dei loro cari. "Ci auguriamo che Israel Katz dia priorità all'accordo sugli ostaggi e lavori a stretto contatto con i mediatori e la comunita' internazionale per garantire il loro rilascio immediato", si legge in una dichiarazione del Forum delle famiglie degli ostaggi.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è congratulato con "il mio amico Donald Trump" che ha rivendicato la vittoria alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. "Spero che le relazioni Turchia-Stati Uniti si rafforzino, che le crisi e le guerre regionali e globali, in particolare la questione palestinese e la guerra Russia-Ucraina, giungano al termine", ha scritto il presidente turco su X.
"Sono dispiaciuto, triste e preoccupato per la scelta di sostituire il Ministro Gallant alla guida del Ministero della Difesa israeliano". Lo scrive il ministro della Difesa Guido Crosetto su X. "La sua serietà, la sua onestà intellettuale e la sua disponibilità anche a confronti duri ma sempre rispettosi mancheranno a me ma ancor di più ad Israele. La sua visione del futuro ed il suo reale impegno per creare le condizioni della fine del conflitto e della liberazione degli ostaggi rappresentavano per me una speranza e mi spingevano ad impegnarmi per aiutarlo perché ciò avvenisse. Da oggi sarà più difficile anche alimentare la speranza. Almeno per me".
La decisione del premier israeliano Benjamin Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant il giorno in cui si tengono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti indica che che il premier punta a evitare contraccolpi da parte dell'amministrazione Biden, colta di sorpresa e la cui attenzione è rivolta altrove. Lo ha detto un funzionario americano al Times of Israel. Il ministro della Difesa Yoav Gallant "è stato un partner importante in tutte le questioni relative alla difesa di Israele" e "in quanto stretti partner, continueremo a lavorare in modo collaborativo con il prossimo ministro della Difesa di Israele". Lo ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, citato dai media israeliani, dopo il licenziamento di Gallant annunciato dal premier Benjamin Netanyahu.
Israel Katz è stato nominato ministro della Difesa: ha accettato il ruolo assegnatogli dal premier Benjamin Netanyahu al posto di Yoav Gallant "con un senso di missione e un profondo impegno per la sicurezza dello Stato di Israele e dei suoi cittadini". Come ha fatto sapere in una dichiarazione diffusa sui social network e riportata dalla stampa israeliana, il ministro punta a "far progredire l'apparato di difesa verso la vittoria contro i nostri nemici e per raggiungere gli obiettivi della guerra: il ritorno di tutti gli ostaggi come missione più importante, la distruzione di Hamas a Gaza, la sconfitta di Hezbollah in Libano, la limitazione dell'aggressione iraniana e il ritorno sicuro dei residenti del nord e del sud alle loro case". Ma le proteste non si fermano.
È salito ad almeno 20 morti il bilancio dell'attacco aereo israeliano a Burja, nella provincia del Monte Libano, situata a circa 32 chilometri a sud di Beirut. Le operazioni di salvataggio dopo l'attacco contro la città costiera proseguono e il bilancio è definito "provvisorio" dal ministero. Con questo nuovo attacco, il numero dei morti in Libano supera ormai i 3.020 e quello dei feriti i 13.550, dall'inizio degli scontri tra Israele e il gruppo sciita libanese Hezbollah, poco più di un anno fa. Secondo le stime dei media libanesi, due terzi delle vittime sono state uccise negli attacchi israeliani dalla fine di settembre: da allora, oltre 1,2 milioni di persone hanno dovuto lasciare le proprie case, mentre le autorità del Paese hanno allestito un totale di 1.138 rifugi, di cui 969 "hanno raggiunto la loro capacita' massima".
Salgono a 40 i manifestanti arresti a Tel Aviv durante le proteste contro Nentanyahu.
Il presidente israeliano Isaac Herzog, in un post sul social network X, ha espresso il suo disappunto per la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant, scrivendo che la divisione è "l'ultima cosa" di cui Israele ha bisogno. "L'ultima cosa di cui lo Stato di Israele ha bisogno in questo momento è sconvolgimento e divisione nel mezzo della guerra", ha scritto il capo dello Stato ebraico. "La sicurezza dello Stato di Israele - ha aggiunto - deve prevalere su tutte le altre considerazioni".
Cinque persone sono state arrestate dalla polizia israeliana nelle proteste inscenate nelle principali città del Paese dopo che Benjamin Netanyahu ha 'licenziato' il ministro della Difesa Yoav Gallant. Tre persone sono state fermate a Gerusalemme "per aver attaccato la polizia e rotto le barriere" di sicurezza intorno alla residenza del premier, mentre ad Haifa sono stati fermati altri due manifestanti che avevano cercato di interrompere il traffico.
Migliaia di israeliani sono scesi in strada a Tel Aviv per contestare il siluramento dell'ormai ex ministro, per contrasti sulla gestione della guerra a Gaza. Gli slogan chiedono al ministro degli Esteri Israel Katz, chiamato anche alla Difesa, di considerare come una priorità il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.