Roma, 22 aprile 2024 – Si è dimesso il capo dell’intelligence militare israeliana: Aharon Haliwa ha dichiarato di assumersi la colpa di non aver impedito l’attacco del 7 ottobre. “Hamas ha commesso un attacco a sorpresa mortale contro lo Stato di Israele. La divisione di intelligence sotto il mio comando non è stata all'altezza del compito che ci era stato affidato”, ha scritto Haliva nella lettera di dimissioni, arrivate dopo 38 anni di servizio. “Da allora porto con me quel giorno nero. Porterò per sempre con me il terribile dolore della guerra”, ha aggiunto.
Questa mattina, in una Gerusalemme blindata per i festeggiamenti della Pasqua ebraica, si è verificato un attacco terroristico: due palestinesi hanno cercato di investire dei pedoni e poi di sparare, ma la mitragliatrice si sarebbe inceppata. Arrestati.
Israele starebbe preparando l'evacuazione dei civili da Rafah, nel sud di Gaza, verso Khan Yunis ed altre aree, segnale inequivocabile che l'inizio dell'annunciata operazione di terra si starebbe avvicinando. Lo hanno riferito funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal, secondo cui le operazioni di evacuazione durerebbero da due a tre settimane e verrebbero condotte da Israele in coordinamento con gli Stati Uniti, l'Egitto ed altri Paesi arabi come gli Emirati.
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Israele starebbe preparando l'evacuazione dei civili da Rafah, nel sud di Gaza, verso Khan Yunis ed altre aree, segnale inequivocabile che l'inizio dell'annunciata operazione di terra si starebbe avvicinando. Lo hanno riferito funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal, secondo cui le operazioni di evacuazione durerebbero da due a tre settimane e verrebbero condotte da Israele in coordinamento con gli Stati Uniti, l'Egitto ed altri Paesi arabi come gli Emirati. I civili verrebbero trasferiti in zone allestite con tende, centri per la distribuzione del cibo e strutture mediche. Sempre secondo le stesse fonti, Israele prevede di spostare le truppe su Rafah gradualmente e di focalizzarsi sulle zone dove ritiene si nascondano i leader di Hamas. L'operazione nella città del sud dovrebbe durare circa sei settimane.
"A Gaza non ci sono progressi significativi sul rilascio degli ostaggi, sulla tregua immediata e sull'accesso di aiuti umanitari: la catastrofe per il popolo palestinese continua". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell al termine del consiglio Esteri-Difesa.
Israele deve ancora "fornire prove concrete" delle accuse mosse all'Unrwa, secondo cui alcuni membri dell'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi avrebbero collaborato all'assalto del 7 ottobre insieme ad Hamas e al gruppo armato Jihad islamica. Lo fa sapere il quotidiano britannico The Guardian, anticipando la principale conclusione di un rapporto che uscirà questa sera, il cosiddetto 'Colonna Report'. Si tratta di un'indagine indipendente richiesta dalle Nazioni Unite per far luce sulle accuse mosse dalle autorità di Tel Aviv a fine gennaio a carico di una dozzina di funzionari, e che sono già costate all'agenzia la sospensione dei fondi da parte di alcuni dei Paesi più ricchi del mondo, tra cui Stati Uniti, Canada, Germania e anche Italia. Questo nonostante gli appelli del capo dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, e del segretario Onu Antonio Guterres, a rivedere una decisione che ha un impatto sulla popolazione della Striscia di Gaza, da ottobre completamente dipendente dagli aiuti umanitari, dopo la decisione di Israele di bloccare l'ingresso di beni essenziali come cibo, medicinali, acqua e energia elettrica. Il Colonna Report, dal nome dell'ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna che ha coordinato il lavoro, fa sapere che l'Unrwa ha regolarmente fornito a Israele elenchi aggiornati dei suoi dipendenti, e che "dal 2011 il governo israeliano non ha segnalato all'Unrwa alcuna preoccupazione relativa a qualsiasi membro del personale".
Tajani, l’Italia favorevole alle sanzioni Ue per l’Iran. “Discuteremo anche in base al lavoro che abbiamo fatto nel G7, ma qui siamo a livello comunitario, di eventuali sanzioni da applicare all'Iran, soprattutto per quanto riguarda la cessione di droni e eventualmente di missili a Houthi ed Hezbollah, così come è stato fatto per la cessione alla Federazione Russa. Noi siamo favorevoli a infliggere queste sanzioni, vedremo di che tipo discuteremo, ma era già chiaro, per quanto ci riguarda, nel messaggio contenuto nel documento del G7”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in punto stampa a margine del Consiglio Esteri a Lussemburgo rispondendo a una domanda sulla fornitura di Samp-T italiani all'Ucraina.
Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha esortato il primo ministro Benjamin Netanyahu a dimettersi, seguendo l'esempio del capo dell'intelligence militare delle forze armate, Aharon Haliva, che ha annunciato l'addio all'incarico per i fallimenti legati all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Il leader di 'Yesh Atid' ha lodato Haliva per la sua decisione “giustificata e rispettata” e ha sostenuto che “il primo ministro Netanyahu avrebbe dovuto fare lo stesso”. Secondo Lapid, il capo di governo non si è mai assunto alcuna responsabilità per i fatti del 7 ottobre, rinviando a una commissione d'inchiesta dopo la fine della guerra l'incarico di valutare l'accaduto e indicare i responsabili.
Le armi nucleari non hanno posto nella dottrina nucleare iraniana. Lo afferma oggi il Ministero degli Esteri dell’Iran, pochi giorni dopo che un comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica aveva avvertito che Teheran potrebbe cambiare la sua politica nucleare se messo sotto pressione dalle minacce israeliane. “L'Iran ha ripetutamente affermato che il suo programma nucleare serve solo a scopi pacifici. Le armi nucleari non trovano posto nella nostra dottrina nucleare”, ha affermato il portavoce del ministero, Nasser Kanaani, durante una conferenza stampa a Teheran.
Teheran ha sempre insistito sul fatto che il suo programma nucleare fosse strettamente per scopi pacifici, un'affermazione che Israele e gran parte del mondo occidentale respingono. In seguito all'attacco senza precedenti contro Israele della scorsa settimana, il comandante dell'Irgc, responsabile della sicurezza nucleare, Ahmad Haghtalab aveva dichiarato la settimana scorsa che le minacce di un contrattacco da parte di Israele potrebbero portare Teheran a “rivedere la sua dottrina nucleare e deviare dalle sue considerazioni precedenti”.
Il raid attribuito a Israele e condotto venerdì scorso sulla zona intorno a Isfahan, nell'Iran centrale, non ha raggiunto alcun obiettivo. Lo ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, sottolineando che l'attacco “non ha avuto alcun valore particolare”, tanto da non meritare nemmeno l'etichetta di “operazione”. Israele, ha aggiunto nel corso di un punto stampa, “non è riuscito a raggiungere a livello percepibile nessuno dei suoi obiettivi”.
“L'intelligence sotto il mio comando non è stata all'altezza del compito assegnato”: dal 7 ottobre “porto con me quel giorno nero e il dolore della guerra”. È quanto si legge nella lettera di dimissioni scritta dal capo dell'intelligence di Israele, Aharon Haliva, che dopo 38 anni di servizio ha deciso di rinunciare all'incarico assumendosi la responsabilità dei fallimenti che hanno permesso l'attacco di Hamas contro il sud di Israele. “Sabato 7 ottobre 2023 Hamas ha commesso un attacco a sorpresa mortale contro lo Stato di Israele. La divisione di intelligence sotto il mio comando non è stata all'altezza del compito che ci era stato affidato”, ha scritto Haliva. '”Da allora porto con me quel giorno nero. Giorno dopo giorno, notte dopo notte. Porterò per sempre con me il terribile dolore della guerra”, ha aggiunto.
La fazione filo-iraniana in Iraq Kataib Hezbollah ha smentito di aver diffuso un comunicato in cui di fatto rivendicava l'attacco a una base che ospita forze Usa in Siria, affermando che questo era “solo l'inizio” e che gli attacchi contro gli americani e i loro alleati sarebbero ripresi dopo una pausa di circa tre mesi. Sul proprio canale Telegram, citato da Reuters online, il gruppo parla di “notizie fabbricate”.
Tre navi cariche di aiuti umanitari, frutto di una mobilitazione internazionale, attendono solo il via libera delle autorità turche per salpare dal porto turco di Tuzla, a Istanbul, dirette verso Gaza. “Le navi sono pronte”, ha dichiarato l’organizzatrice Ann Wright. L’ex diplomatica americana ha sottolineato che la missione è ora “legata alle decisioni delle autorità turche”.
La flotta sarebbe infatti inizialmente dovuta partire ieri, ma la situazione nel Mediterraneo è diventata “complessa”, come rilevato dalla stessa Wright. Le tre imbarcazioni sono in attesa e da Ankara non è ancora giunto il semaforo verde. Gli organizzatori, uniti sotto il nome di ‘Freedom Flottilla Coalition’, sono da anni impegnati in missioni di questo tipo: progetti che finirono sotto i riflettori nel marzo 2020, quando un durissimo intervento delle forze armate israeliane causò la morte di 10 persone a bordo di una nave umanitaria turca, la Mavi Marmara.
Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato due persone sospettate di aver effettuato lo speronamento con un'auto a Gerusalemme che ha causato il ferimento di tre persone. Lo riferisce Haaretz.
Si è dimesso Aharon Haliwa, il capo dell'intelligence militare israeliana. Le sue dimissioni sono arrivate dopo i fallimenti legati all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Haliwa ha dichiarato di assumersi la colpa di non aver impedito quanto accaduto. "É la prima figura israeliana di alto livello a dimettersi nell'ambito dell'aggressione", scrive Al Jazeera.
“Stiamo chiedendo in ogni modo possibile a Israele di non attaccare Rafah e di proteggere i civili. Insisterò ancora: c'è oltre un milione di persone che verrebbero massacrate se ci fosse un attacco di Israele. Posso solo insistere, e tutti i Paesi membri insistono, perché ciò non avvenga. Ma io non sono al comando dell'esercito israeliano". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Lussemburgo.
La polizia israeliana ha confermato che c'è stato un attacco terroristico oggi a Gerusalemme, dove un'auto ha investito due pedoni. I terroristi che erano alla guida dell'auto si sono dati alla fuga abbandonando la mitragliatrice perché si era inceppata, riferiscono gli agenti di polizia citati dal Times of Israel. Israele è blindata in vista della Pasqua ebraica.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di respingere qualsiasi sanzione sull'esercito del suo Paese, dopo che gli Stati Uniti hann lasciato trapelare che intendono tagliare gli aiuti a un'unità militare dello Stato ebraico, la Netzah Yehuda, per presunte violazioni dei diritti umani in Cisgiordania. "Lotterò con tutte le mie forze" contro questa decisione, ha detto ieri il premier israeliano, secondo quanto si legge sul sito della Bbc.
Da parte sua, il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha invitato gli Stati Uniti a tornare indietro sui suoi passi, affermando che il mondo sta osservando le relazioni tra Stati
Uniti e Israele più da vicino che mai. "Qualsiasi tentativo di criticare un'intera unità getta un'ombra pesante sulle azioni dell'Idf", si legge in una dichiarazione di Gallant. "Questa non è la strada giusta per partner e amici".
I miliziani sciiti iracheni Hezbollah affermano di aver deciso di riprendere gli attacchi contro le forze statunitensi nel paese dopo aver visto pochi progressi nei colloqui per ottenere il ritiro delle truppe Usa durante la visita del premier Mohammed Shia Al Sudani a Washington. Era dall'inizio di febbraio che non si registravano attacchi. Lo riportano i media internazionali. "Quello che è successo poco fa è solo l'inizio", ha detto il gruppo sostenuto dall'Iran in quello che sembra un riferimento all'attacco di ieri sera dal nord dell'Iraq contro una base che ospita le forze americane in Siria
Almeno cinque razzi sono stati lanciati dalla città irachena di Zummar, a nord-ovest di Mosul nella provincia di Nineveh, verso una base militare americana nel nord-est della Siria. Lo hanno riferito fonti della sicurezza irachena alla Xinhua a condizione di anonimato. Si tratta del primo attacco contro le forze americane dall'inizio di febbraio, quando i gruppi sciiti di Hezbollah, sostenuti dall'Iran in Iraq, hanno fermato i loro attacchi contro le truppe americane.
L'attacco è stato condotto il giorno dopo che il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani è tornato da una visita negli Stati Uniti dove ha incontrato il presidente americano Joe Biden. In una nota stampa diffusa dalle forze di sicurezza irachene si legge che "elementi fuorilegge hanno colpito con razzi una base della coalizione internazionale nel cuore del territorio siriano intorno
alle 21.50" ora locale. In seguito a questo attacco è stata avviata una "vasta operazione di ricerca e ispezione" per individuare gli autori dei lanci, si legge nel comunicato.
I corpi di 180 persone sarebbero stati trovati dai servizi di emergenza palestinesi in una fossa comune presso il complesso medico Nasser nella città di Khan Younis, nel sud di Gaza, ha riferito l'emittente Al Jazeera. I corpi, compresi quelli di donne anziane e bambini, sono stati scoperti nel cortile dell'ospedale durante il fine settimana, sottolinea l'emittente.
Il 7 aprile, le truppe israeliane si sono ritirate dalla città dopo che il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che le forze di difesa israeliane hanno eliminato il movimento palestinese Hamas come struttura militare sul posto.