Roma, 30 ottobre 2024 – Condizioni “assolutamente disperate” a Gaza. A riferirlo è l’Unrwa, agenzia dell’Onu, messa al bando da Israele. Anche oggi l’Idf ha bombardato la zona umanitaria di Khan Younis, nel sud della Striscia: colpite le tende degli sfollati, con numerose vittime. Per Tel Aviv nascondevano militanti di Hamas e della Jihad palestinese. E sale ancora il bilancio dell’attacco della scorsa notte, arrivato a 143 persone uccise. I mediatori starebbero preparando un piano di tregua di meno di un mese, che prevede il rilascio degli ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi. Israele valuta una tregua anche in Libano: il gabinetto di guerra starebbe discutendo di un cessate il fuoco di 60 giorni. Il nuovo leader di Hezbollah detta le sue condizioni. Intanto le operazioni continuano: l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di tre città della valle della Beqa, Baalbek, Ain bourday e
Durous.
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Le forze di sicurezza dell'Iran hanno annientato un gruppo separatista affiliato a Israele che tentava di entrare nel territorio iraniano per compiere un sabotaggio. Secondo l'Irna, il gruppo aveva pianificato di entrare nella provincia nord-occidentale dell'Azerbaigian occidentale dalla regione del Kurdistan iracheno con l'obiettivo di creare disordini in strada, terrore e insicurezza. Durante l'operazione uno dei principali leader del gruppo terroristico è stato ucciso e altri due sono stati arrestati. Sono state confiscate anche diverse armi
Riportare a casa gli ostaggi è al momento la missione "più importante" per i militari israeliani che operano nella Striscia di Gaza. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, parlando alle truppe a Rafah. "Il vostro obbligo è creare pressione militare. Il nostro obbligo, il livello politico, è di arrivare a un accordo", ha premesso Gallant, citato dal Times of Israel, e "spero che lo faremo". "Voi fate pressione, fate ciò che è necessario, e noi arriviamo a un accordo perché voi create le condizioni", ha dichiarato il ministro, secondo cui riportare gli ostaggi "è la nostra missione più importante a Gaza in questa fase".
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha espresso "grave preoccupazione" per l'approvazione in Israele della legge che mette al bando l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Il Consiglio di Sicurezza ha inoltre invitato Israele a "rispettare i propri obblighi internazionali" e a "rispettare le prerogative e le immunità" dell'Agenzia, bersaglio di veementi critiche da parte dello Stato ebraico per il coinvolgimento di diversi membri nell'attacco di Hamas del 7 ottobre.
Il nuovo segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha annunciato che il suo movimento accetterà un cessate il fuoco con Israele, ma a certe condizioni. "Se Israele decide di fermare la guerra, lo accetteremo alle condizioni che ci vanno bene. Finora, nessuna proposta accettabile per Israele e adatta a noi è stata messa in discussione", ha precisato.
Poche ore dopo che Israele aveva lanciato un appello di evacuazione per l'area alcuni raid hanno colpito la città di Baalbek, nel Libano orientale, e la sua periferia. Lo ha riferito un corrispondente dell'Afp. Il sindaco di Baalbek, Mustafa al-Shall, ha confermato che gli attacchi hanno colpito la città e i suoi dintorni. I media statali hanno affermato che "aerei da guerra nemici hanno lanciato una serie di attacchi sull'area Asira della città di Baalbek" e in una città vicina.
I residenti di Baalbek, in Libano, stanno uscendo di corsa dalle loro case dopo che l'IDF ha ordinato l'evacuazione della principale città orientale del Libano e dei suoi sobborghi per la prima volta in più di un mese di guerra. L'esercito israeliano ha esortato i residenti di Baalbek e dei villaggi circostanti ad andarsene immediatamente, avvertendo che sta preparando attacchi contro obiettivi di Hezbollah. Le strade principali che escono dalla città sono intasate di veicoli mentre i civili fuggono in preda al panico. I veicoli della difesa civile girano per la città esortando tutti ad andarsene immediatamente tramite altoparlante. "La città è quasi vuota", dice il corrispondente circa un'ora dopo l'avviso di evacuazione. "L'[esercito israeliano] agirà con la forza contro gli interessi di Hezbollah nella vostra città e nei vostri villaggi", ha affermato il portavoce militare dell'IDF Avichay Adraee in un post su X. Il post includeva una mappa dell'intera città nella valle orientale della Beqaa e dei suoi sobborghi, un'area in cui il gruppo terroristico Hezbollah sostenuto dall'Iran detiene il potere.
I mediatori che cercano di ottenere un cessate il fuoco a Gaza sono pronti a proporre a Hamas una tregua "a breve termine", di meno di un mese: lo ha dichiarato all'AFP una fonte a conoscenza dei colloqui. La proposta prevede lo scambio di ostaggi israeliani con palestinesi nelle carceri israeliane e l'aumento degli aiuti a Gaza, ha aggiunto la fonte. "I funzionari statunitensi ritengono che se si riuscirà a raggiungere un accordo a breve termine, questo potrebbe portare a un accordo permanente".
I miliziani del gruppo libanese Hezbollah hanno rivendicato un attacco con "droni d'assalto" a una base militare israeliana a Tirat Carmel, città situata a sud di Haifa, a quasi 40 chilometri dal confine con il Libano. "L'obiettivo è stato colpito con precisione", si legge nel comunicato diffuso da Hezbollah.
Il ministro israeliano dell'Energia, Eli Cohen, membro del gabinetto di sicurezza, ha riferito che all'interno del gabinetto sono in corso discussioni sui termini di una tregua con Hezbollah nel Sud del Libano. "Ci sono discussioni, penso che ci vorrà più tempo", ha detto alla radio pubblica israeliana. Secondo la televisione israeliana Channel 12 sul tavolo ci sarebbe un cessate il fuoco di 60 giorni.
Israele esige il ritiro degli Hezbollah a Nord del fiume Litani, lo spiegamento dell'esercito libanese lungo il confine israeliano, un meccanismo internazionale di intervento e di applicazione della tregua, nonché la garanzia che Israele mantenga la sua azione di libertà in caso di minacce, secondo il canale. In base ai media israeliani, il consigliere per il Medio Oriente del presidente americano Joe Biden, Brett McGurk, e Amos Hochstein, il suo inviato speciale, dovrebbero lasciare gli Stati Uniti oggi per incontrare il primo ministro israeliano e altri funzionari israeliani per discutere le condizioni per un accordo possibile cessate il fuoco con Hezbollah.
Nel nord della Striscia di Gaza le "condizioni sono assolutamente disperate", secondo Sam Rose, vicedirettore per gli affari dell'Unrwa a Gaza, sottolineando che "è davvero difficile per noi sapere esattamente cosa sta succedendo, vista l'intensità dei combattimenti e data la nostra mancanza di accesso". Parlando con Al Jazeera da Khan Younis, Rose ha detto che
Israele ha negato il permesso di portare aiuti nel nord dell'enclave, ad eccezione di un paio di missioni negli ospedali. "La nostra capacità di fornire servizi è sostanzialmente ridotta. L'Unrwa si è fermata, la protezione civile non opera più. Anche gli sforzi e la missione per recuperare corpi e persone intrappolate sotto le macerie sono stati negati negli ultimi giorni", ha aggiunto Rose. Sim
L`esercito israeliano ha ordinato agli abitanti delle città di Baalbeck, Ain Bourday e Duris, nella valle della Beqa, di evacuare "immediatamente le loro case" in vista di attacchi "contro obiettivi di Hezbollah". L'ordine è arrivato su X dal portavoce in lingua araba dell'esercito, Avichay Adraee, che ha pubblicato la mappa della zona interessate e i percorsi da seguire per allontanarsi dalle località. Sim
La Radio dell'esercito israeliano ha riferito dell'esplosione di un drone nella zona industriale settentrionale di Nahariya, che ha colpito una fabbrica che produce componenti per aeromobili, causando danni di lieve entità. L'esercito ha affermato che sta indagando sul perché l'Uav sia stato rilevato solo poco prima dell'impatto e perché non siano suonate le sirene, ma non ci sono stati feriti nell'incidente. In una dichiarazione separata, l'esercito israeliano ha affermato di aver abbattuto tre velivoli senza pilota nel Nord del paese che provenivano dal Libano. Inoltre è stato anche rilevato un missile terra-terra lanciato dal Libano, che è stato disintegrato a mezz'aria con successo.
In cinque settimane di guerra in Libano, oltre 100 bambini sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani. Una media di circa due bambini al giorno. Lunedì scorso, nella valle orientale della Bekaa almeno 60 persone, tra cui due bambini, sono state uccise dai bombardamenti israeliani durante la notte, in uno degli attacchi più letali nella valle da quando si è intensificato il conflitto lo scorso 23 settembre. Questi gli ultimi dati diffusi oggi da 'Save the Children', l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Secondo il Ministero della Salute Pubblica, più di un milione di persone, circa un quinto della popolazione, sono state costrette a lasciare le proprie case. Da ottobre dell'anno scorso, quasi 2.700 persone, tra i quali oltre 150 bambini, sono state uccise e più di 12.500 ferite. "Siamo sull'orlo di una crisi umanitaria che è prima di tutto una crisi dell'infanzia. Stiamo osservando la stessa dinamica a cui abbiamo assistito in oltre un anno di guerra a Gaza: un alto numero di vittime tra i civili, compresi i minori, operatori sanitari in servizio uccisi, oltre 50 attacchi a strutture sanitarie, presidi Onu colpiti e giornalisti aggrediti", dice Jennifer Moorehead, direttrice di Save the Children in Libano.
Un drone lanciato dal Libano ha colpito la scorsa notte una fabbrica che produce componenti per l'aviazione nella città di Nahariya, nel nord di Israele, causando danni lievi. Lo ha riferito l'esercito israeliano, citato dal Times of Israel. L'esercito ha fatto sapere di aver avviato un'indagine per capire come mai il velivolo sia stato rilevato solo poco prima dell'impatto e perché non siano scattate le sirene. L'attacco non ha causato vittime.
"Il fatto che queste leggi siano state approvate non significa che ci prepariamo ad andarcene. Non si può disfare unilateralmente un trattato multilaterale. Se un paese mette se stesso in una condizione di violazione della legge internazionale, non è automatico che l`intero sistema Onu segua quello che dice. Quanto accaduto è oltraggioso". Così Jonathan Fowler, funzionario per la comunicazione dell'Unrwa, ha commentato a Repubblica la decisione del parlamento israeliano di mettere al bando l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.
"Non possiamo permettere che le nostre operazioni a Gaza si fermino - ha poi aggiunto - dobbiamo guardare negli occhi la gente della Striscia. Dobbiamo pensare a loro, ma anche al rischio del collasso dei sistemi sanitari, educativi e sociali in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Se queste leggi venissero implementate, creerebbero anche un precedente pericoloso per le altre situazioni di conflitto in tutto il mondo. Il multilateralismo non sarà perfetto, ma è il sistema migliore che abbiamo".
Il capo di stato maggiore delle forse di difesa israeliane, tenente generale Herzi Halevi, ha avvertito ieri Teheran di non condurre ulteriori attacchi contro Israele in risposta ai bombardamenti mirati israeliani contro obiettivi militari iraniani nel fine settimana, che sono stati a loro volta una risposta al massiccio attacco missilistico lanciato da Teheran il primo ottobre. Parlando agli equipaggi della base aerea di Ramon, nel sud di Israele, Halevi ha affermato che se la repubblica islamica "commettesse l'errore e lanciasse un'altra raffica di missili contro Israele, sapremmo di nuovo come colpirla" ma questa volta utilizzando "capacità che non abbiamo ancora utilizzato", colpendo duramente "sia le capacità che i luoghi che questa volta abbiamo risparmiato"
Un drone è caduto nelle prime ore di oggi sulla città costiera di Nahariya, nel nord di Israele: lo ha reso noto l'esercito Idf su Telegram, aggiungendo che il velivolo senza pilota è stato rilevato dai sistemi dell'Idf poco prima della caduta. Sull'episodio è in corso un'indagine, si legge in un comunicato. Il Jerusalem Post riporta che le schegge del drone hanno colpito e danneggiato un edificio della città e le sirene d'allarme non si sono attivate. Non ci sono al momento informazioni su eventuali feriti o vittime.
Gli aerei da combattimento israeliani hanno bombardato la zona umanitaria di Khan Younis, nel sud della Strscia di Gaza, per colpire presunti terroristi di Hamas e della Jihad islamica palestinese. Secondo una dichiarazione dell'Idf - riportata da The Times of Israel - l'esercito ha utilizzato munizioni di precisione e altre misure per ridurre il numero di vittime civili. I media locali - citati da Al Jazeera - sostengono che sono state colpite le tende degli sfollati, provocando numerose vittime.
L'esercito israeliano sostiene di aver colpito i militanti di Hamas e della Jihad palestinese, precisando di avere utilizzato munizioni di precisione e altre misure per ridurre il numero di vittime civili. Secondo Idf, "i gruppi terroristici stanno sistematicamente utilizzando civili e infrastrutture civili" come la zona umanitaria "per pianificare e attuare il terrore".
Una nuova proposta per un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas è stata recentemente presentata ai mediatori: lo riferiscono i media israeliani. In particolare, secondo Ynet, il capo del Mossat, David Barnea, ha presentato agli interlocutori del Qatar una proposta per il rilascio di 11-14 ostaggi da Gaza in cambio di un certo numero di prigionieri di sicurezza palestinesi da Israele e una tregua di un mese nell'enclave palestinese. Fra gli ostaggi che verrebbero rilasciati nell'accordo ci sarebbero tutte le donne e i bambini rimasti detenuti dal gruppo terroristico, secondo le notizie di stampa. Mentre Ynet attribuiva la proposta al team negoziale di Israele, Channel 12 ha riferito che erano stati i mediatori del Qatar a presentare il quadro. Il rapporto di Channel 12 ha affermato che la proposta prevedeva il rilascio di 11 ostaggi viventi.
L'accordo ipotizzato non richiederebbe un ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza nè una fine completa dei combattimenti, entrambi punti critici nei precedenti round di negoziati falliti, poichè Hamas ha insistito che non accetterà niente di meno. Sebbene il numero non sia stato determinato, l'agenzia di stampa Walla ha riferito che Israele rilascerà circa 100 prigionieri palestinesi in cambio degli 11-14 ostaggi.
Oltre all'offerta di un cessate il fuoco di un mese in cambio del rilascio di 11-14 ostaggi, Hamas verrà informata anche di altri due possibili accordi parziali, afferma il resoconto dei media. Il primo è l'offerta avanzata dai mediatori egiziani per un cessate il fuoco di due giorni per scambiare quattro ostaggi israeliani con alcuni prigionieri palestinesi. Una seconda proposta che il Qatar dovrebbe presentare alla leadership di Hamas è stata elaborata dalla Russia e include il rilascio di due ostaggi con cittadinanza russa, Alexander (Sasha) Trufanov e Maxim Herkin.