Roma, 3 novembre 2024 – È iniziato il raid israeliano a Baalbek, la roccaforte di Hamas nel Libano orientale. È la risposta dell’Idf ai 10 razzi libanesi lanciati questa mattina tra la baia di Haifa e la Galilea, in Israele. Migliaia di iraniani hanno manifestato all’ambasciata Usa a Teheran per il 45esimo anniversario della presa degli ostaggi nell'ambasciata degli Stati Uniti nel 1979. Gli slogan: “A morte Israele e l’America”
A Gaza è in corso “la peggiore offensiva dall’inizio della guerra”. Colpita la clinica di Jabalia durante le vaccinazioni antipolio, l’Unicef: “Uccisi 50 bambini”.
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Eliezer Feldstein, portavoce dell’ufficio di Benyamin Netanyahu, è stato arrestato e interrogato diversi giorni fa dallo Shin Bet per le fughe di notizie riservate provenienti dall’ufficio del premier israeliano. Lo riporta Ynet. Il nome del sospettato è stato annunciato dopo che un ordine restrittivo sulle informazioni è stato revocato dal tribunale di Rishon LeZion. "Ci potrebbe essere stato un danno alla capacità delle agenzie di sicurezza di raggiungere l’obiettivo di liberare gli ostaggi", secondo il giudice. Feldstein avrebbe dato a media internazionali informazioni riservate per favorire la propaganda israeliana.
Il ministero della Sanità del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato domenica un nuovo bilancio di 43.341 vittime nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele più di un anno fa. Almeno 27 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato in una nota, aggiungendo che 102.105 persone sono state ferite nella Striscia dall'inizio della guerra, scatenata da un attacco senza precedenti di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023.
Diversi attacchi hanno colpito la regione orientale di Baalbek in Libano, una roccaforte di Hezbollah, dopo che l'esercito israeliano ha emesso un avviso di evacuazione per l'area. Lo riporta Afp. Il media riferisce di almeno tre attacchi sulla zona, che negli ultimi giorni è stata teatro di pesanti raid aerei da parte di Israele
Una raffica di circa 30 razzi è stata lanciata sulla Galilea nell'ultima ora. Lo ha reso noto l'Idf aggiungendo che alcuni sono stati intercettati. Non ci sono per il momento segnalazioni di feriti. Separatamente, un drone lanciato dal Libano è stato abbattuto dalle difese aeree israeliane.
"Questo è stato un fine settimana di morte per gli attacchi nel nord di Gaza. Solo nelle ultime 48 ore, secondo le notizie, oltre 50 bambini sono stati uccisi a Jabalia, dove gli attacchi hanno raso al suolo due edifici residenziali che ospitavano centinaia di persone. Ieri mattina, il veicolo personale di un membro dello staff dell'Unicef impegnato nella campagna di vaccinazione contro la polio è stato colpito da quello che riteniamo essere un quadricottero (drone, ndr) mentre attraversava Jabalia - Elnazla. L'auto è stata danneggiata. Fortunatamente, il membro dello staff non è rimasto ferito. Ma è rimasta profondamente scossa. Nel frattempo, secondo le notizie, almeno tre bambini sono stati feriti da un altro attacco in prossimità di una clinica di vaccinazione a Sheikh Radwan, mentre era in corso una campagna di vaccinazione antipolio. Lo dichiara in un comunicato la direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell.
"Gli attacchi a Jabalia, alla clinica di vaccinazione e al membro dello staff dell'Unicef - ricorda Russell - sono ulteriori esempi delle gravi conseguenze degli attacchi indiscriminati contro i civili nella Striscia di Gaza. Insieme al terribile numero di bambini morti a nord di Gaza a causa di altri attacchi, questi ultimi eventi si combinano per scrivere un altro capitolo oscuro in uno dei periodi più bui di questa terribile guerra".
“I civili e le strutture civili, compresi gli edifici residenziali, così come gli operatori umanitari e i loro veicoli - continua - devono sempre essere protetti in conformità con il diritto internazionale umanitario. Gli ordini di sfollamento o di evacuazione non consentono alle parti in conflitto di considerare tutti gli individui o gli oggetti presenti in un'area come obiettivi militari, né le esentano dall'obbligo di distinguere tra obiettivi militari e civili, di essere proporzionali e di prendere tutte le precauzioni possibili negli attacchi.
“Eppure questi principi sono stati violati più e più volte - di ancora Catherine Russell - lasciando decine di migliaia di bambini uccisi, feriti e privati dei servizi essenziali per la sopravvivenza. Gli attacchi ai civili, compresi gli operatori umanitari, e a ciò che resta delle strutture e delle infrastrutture civili di Gaza devono cessare. L'intera popolazione palestinese a nord di Gaza, soprattutto i bambini, è a rischio imminente di morte per malattie, carestia e per i bombardamenti in corso”.
L'Unicef chiede a Israele “un'indagine immediata sulle circostanze dell'attacco al suo personale e che vengano intraprese azioni per individuare i responsabili”. L'Unicef chiede inoltre agli Stati membri di “usare la loro influenza per garantire il rispetto del diritto internazionale, dando priorità alla protezione dei bambini. È ormai tempo di porre fine a questa guerra". ha concluso la direttrice dell'Unicef.
Un giornalista iraniano-americano, che aveva lavorato per un'emittente finanziata dal governo degli Usa, sarebbe detenuto in Iran da mesi. Lo hanno annunciato le autorità Usa. La prigionia di Reza Valizadeh è stata confermata all'Associated Press dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Il giornalista ha lavorato per Radio Farda, un'emittente di Radio Free Europe/Radio Liberty, supervisionata dall'Agenzia statunitense per i media globali. Ad agosto, Valizadeh ha pubblicato due messaggi nei quali si evince che era tornato in Iran.
"Sono arrivato a Teheran il 6 marzo 2024. Prima di allora, avevo avuto delle trattative in sospeso con il dipartimento di intelligence (della Guardia rivoluzionaria)", scrive il reporter. "Alla fine sono tornato nel mio Paese dopo 13 anni senza alcuna garanzia di sicurezza, nemmeno verbale". Da settimane, scrive l'Ap, circolano voci secondo cui Valizadeh sarebbe stato arrestato. La 'Human Rights Activists News Agency', che monitora i casi in Iran, ha affermato che è stato fermato all'arrivo nel Paese all'inizio di quest'anno, ma in seguito rilasciato. È stato quindi nuovamente arrestato e inviato alla prigione di Evin, dove ora dovrà affrontare la Corte rivoluzionaria iraniana, che di solito tiene udienze a porte chiuse, ha riferito l'agenzia.
Il Dipartimento di Stato Usa ha confermato all'Ap di essere "a conoscenza di segnalazioni secondo cui questo cittadino con doppia cittadinanza statunitense-iraniana è stato arrestato in Iran" quando gli è stato chiesto di Valizadeh. "Stiamo lavorando con i nostri partner svizzeri per raccogliere maggiori informazioni su questo caso", afferma mentre Teheran non ha rilasciato commenti.
Migliaia di iraniani si sono riuniti oggi nel centro della capitale Teheran e in tutto il Paese per celebrare il 45esimo anniversario della crisi degli ostaggi dell'ambasciata americana del 1979, brandendo bandiere iraniane e palestinesi, nonché quelle del movimento sciita libanese Hezbollah, sostenuto dall'Iran. Molti portavano cartelli con gli slogan "Morte all'America" e "Morte a Israele" in persiano e inglese. Di fronte alla folla di Teheran, il generale Hossein Salami, capo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie, ha lanciato i suoi strali contro gli Stati Uniti e il loro alleato israeliano. Israeliani e americani "non possono sopravvivere massacrando i musulmani, li avvertiamo sempre che se non cambiano comportamento, andranno verso il collasso e la distruzione", ha detto in un discorso trasmesso in televisione. Da questa mattina i media statali trasmettono inni rivoluzionari che denunciano i "crimini" degli Stati Uniti contro l'Iran. Proteste simili hanno avuto luogo in molte altre città del Paese.
L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione della zona di Baalbek, nel Libano orientale, in vista di nuovi raid contro obiettivi di Hezbollah nella zona e nella vicina Douris. "Vi trovate nei pressi delle strutture e dei beni associati a Hezbollah, che le Forze di difesa israeliane (Idf) prenderanno di mira a breve", ha affermato il portavoce di lingua araba dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, in un post su X indirizzato ai residenti di Baalbek e Douris.
Almeno 18 persone sono morte negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nel corso delle ultime ore. Undici vittime si registrano nella zona settentrionale della Striscia, dove Israele ha mobilitato una terza brigata da combattimento venerdì notte. Secondo fonti locali, aerei da guerra israeliani hanno bombardato la casa della famiglia Al-Najjar a Jabalia, a nord dell'enclave, uccidendo almeno tre persone e ferendone altre, ha riferito l'agenzia palestinese Wafa. A Beit Lahia, adiacente a Jabalia e anch'essa sotto ordine di evacuazione israeliana e assedio militare, altri sei abitanti di Gaza sono stati uccisi in un secondo attacco aereo, secondo le stesse fonti.
Il nord di Gaza si trova ad affrontare la peggiore offensiva militare dall'inizio della guerra, nella quale, secondo fonti mediche, sono già morti circa 1.400 abitanti di Gaza, da quando aerei, veicoli e carri armati israeliani si sono raggruppati in questa zona con l'intenzione, secondo fonti militari, di farlo impedire il raggruppamento dei miliziani di Hamas. L'Esercito ha confermato oggi in un comunicato la continuazione dei bombardamenti e degli attacchi a Yabalia, dove ha affermato di aver eliminato decine di miliziani, nonché lo spiegamento della Brigata Kfir in questa zona. Nel centro e nel sud della Striscia, l'esercito ha affermato di aver localizzato armi ed eliminato miliziani, mentre fonti locali hanno riferito della morte di un civile in un attacco aereo nel nord-est di Rafah (sud), dove Israele continua a demolire strutture e case palestinesi.
In visita in Israele, il capo del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), Michael Kurilla, ha tenuto una valutazione della situazione su questioni di sicurezza strategica con il capo dello stato maggiore, Herzi Halevi. In una dichiarazione su X, l'Idf ha riferito che i due hanno discusso della preparazione congiunta come parte della risposta alle "minacce in Medio Oriente, con un focus sull'Iran". Kurilla ha visitato la batteria di difesa aerea americana Thaad, che è stata recentemente dispiegata in Israele. L'esercito israeliano ha affermato che continuerà ad "approfondire il suo rapporto con le forze armate statunitensi".