Roma, 4 dicembre 2024 - L’Onu spinge sulla soluzione dei due Stati per riportare la pace in Medio Oriente. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per arrivare all’adozione di una roadmap per una risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese e la creazione di due Stati.
A giugno verrà convocata a New York una “Conferenza internazionale di alto livello per la soluzione pacifica della questione palestinese”. Il documento invita Israele a "cessare immediatamente e completamente ogni forma di violenza, compresi gli attacchi militari, le distruzioni e gli atti di terrore" nei territori palestinesi occupati.
Sulla tregua in Libano, il ministro israeliano Katz: “Se crolla l’accordo non faremo distinzioni tra Libano ed Hezbollah. Penetreremo più in profondità”.
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Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha chiesto al tribunale distrettuale di Gerusalemme di ridurre la sua prevista testimonianza nel processo per corruzione da tre a due volte a settimana, citando il suo fitto programma dovuto a riunioni sulla sicurezza e alla necessità di comunicare con funzionari all'estero. Lo ha riferito l'emittente pubblica Kan. Netanyahu ha chiesto inoltre di non testimoniare per più giorni consecutivi, di poter iniziare a testimoniare un'ora dopo l'orario previsto delle 9 e di concludere la sua presenza in tribunale entro le 15. Nella richiesta, il premier afferma che vorrebbe parlare con i giudici a porte chiuse prima di iniziare a testimoniare. L'inizio della testimonianza è previsto il 10 dicembre.
L'esercito libanese ha completato il suo dispiegamento nel sud, mentre l'esercito israeliano inizia a ritirarsi dai villaggi in cui è entrato. Continua la tensione al confine meridionale del Libano, con quotidiane violazioni israeliane dell'accordo di cessate il fuoco, parallelamente agli sforzi interni ed esterni compiuti per impedire che scoppi di nuovo la guerra. Nel momento in cui si registrava il ritiro dell'esercito israeliano, con i suoi soldati e veicoli, dai villaggi nel sud del Libano, l'agenzia di stampa libanese Nna ha riferito di un massiccio dispiegamento dell'esercito nei quartieri e nelle strade della città di Tiro e dei suoi dintorni nel sud del Paese per mantenere la sicurezza, sottolineando che ciò "segna l'inizio della ridistribuzione dell'esercito nel sud, soprattutto nei villaggi di confine".
Funzionari palestinesi hanno riferito oggi che i movimenti Fatah e Hamas stanno per raggiungere un accordo per nominare un comitato di tecnocrati politicamente indipendenti per amministrare la Striscia di Gaza dopo la guerra. Ciò porrebbe effettivamente fine al governo di Hamas e potrebbe aiutare a far progredire i colloqui di cessate il fuoco con Israele. Un funzionario dell'Autorità Nazionale Palestinese ha confermato ieri che è stato raggiunto un accordo preliminare dopo settimane di negoziati al Cairo. Il funzionario ha aggiunto che il comitato avrebbe 12-15 membri, la maggior parte dei quali provenienti da Gaza. Il comitato riferirebbe all'Autorità Nazionale Palestinese e lavorerebbe con parti locali e internazionali per facilitare l'assistenza umanitaria e la ricostruzione.
Secondo un funzionario di Hamas, il gruppo attualmente al governo a Gaza e Fatah hanno già concordato i termini generali ma stanno ancora negoziando su alcuni dettagli e sulle persone che faranno parte del comitato. Il funzionario ha affermato che un accordo dovrebbe essere annunciato ufficialmente dopo un incontro di tutte le fazioni palestinesi al Cairo, senza però fornire una tempistica. Il funzionario di Hamas ha aggiunto che l'accordo emergente realizzerà uno degli obiettivi di guerra di Israele, ponendo fine al governo del gruppo islamico a Gaza.
I precedenti tentativi di unità tra l'Autorità Nazionale Palestinese e Hamas sono falliti, spesso a causa della competizione per il potere tra le due fazioni rivali. Ancora oggi ci sarebbero oppositori agli attuali colloqui all'interno di Fatah. Jibril Rajoub, segretario generale del comitato centrale di Fatah, ha denunciato il potenziale accordo, affermando che è stato "un errore persino accettare il principio di discutere questa questione". Il funzionario del partito del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha aggiunto che l'accordo consoliderebbe la divisione tra la Cisgiordania e Gaza accettando due amministrazioni diverse. Secondo Rajoub, inoltre, Hamas dovrebbe invece lasciare che l'Autorità Nazionale Palestinese riprenda l'amministrazione del territorio. "Rappresentiamo l'unità della terra e del governo", ha detto ai giornalisti nella città di al-Bira, in Cisgiordania.
La tregua in Libano appare sempre più appesa a un filo. Se il fragile accordo di cessate il fuoco con Hezbollah dovesse essere rotto, "agiremo con ancora maggiore forza e penetreremo più in profondità", ha minacciato ieri il ministro della Difesa israeliano Israel Katz il quale ha sottolineato che a quel punto le forze israeliane "non faranno più distinzioni tra Libano e Hezbollah". Katz, che ieri si è recato in visita nel nord di Israele, ha affermato che il governo libanese deve "autorizzare l'esercito regolare a far rispettare" i termini della tregua "tenendo Hezbollah lontano dal Litani e smantellando tutte le sue infrastrutture". Ha aggiunto: "Se il cessate il fuoco crolla, non ci saranno più esenzioni per lo stato del Libano. Faremo rispettare l'accordo con il massimo impatto e tolleranza zero. Se fino ad ora abbiamo fatto distinzioni tra Libano e Hezbollah, non sarà più così".
Kash Patel, scelto dal presidente eletto Donald Trump per dirigere l'Fbi, è stato informato dal Bureau di essere stato preso di mira da hacker iraniani. A riferirlo è stata la Cnn, citando due fonti a conoscenza della questione. Secondo una di queste, si ritiene che gli hacker abbiano avuto accesso ad almeno alcune delle comunicazioni di Patel.
Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello umanitario per raccogliere 47,4 miliardi di dollari per aiutare 190 milioni di persone l'anno prossimo in un mondo martoriato dai conflitti e dai cambiamenti climatici. "Il mondo è in fiamme", ha detto il capo umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher presentando l'appello a Ginevra, spiegando che "la combinazione di conflitto, crisi climatica e disuguaglianza ha creato un disastro perfetto".
"Stiamo affrontando una crisi multipla su scala globale e sono le persone più vulnerabili a pagarne il prezzo", ha osservato. L'anno scorso l'Onu è riuscita ad aiutare 116 milioni di persone in tutto il mondo. Si stima che circa 305 milioni di persone avranno bisogno di aiuti umanitari il prossimo anno, ma i 47,4 miliardi di dollari richiesti - leggermente meno di quelli richiesti un anno fa - mirano a fornire assistenza solo a 190 milioni di loro.
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione in cui viene convocata una conferenza di alto livello volta a promuovere una soluzione dei due Stati per il conflitto israelo-palestinese e a ribadire l'appello per una pace "globale, giusta e duratura" in Medio Oriente. Il testo, adottato con 157 voti a favore, otto contrari e sette astensioni, pone le basi per la celebrazione della "Conferenza internazionale di alto livello per la soluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati", che si terrà dal 2 al 4 giugno 2025 a New York.
La risoluzione chiede anche l'adozione di una dichiarazione finale dopo l'incontro nella città statunitense che delinei una roadmap per una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese e la creazione di due Stati. Il documento invita Israele a "cessare immediatamente e completamente ogni forma di violenza, compresi gli attacchi militari, le distruzioni e gli atti di terrore" e le "nuove attività di insediamento" nei territori palestinesi occupati, ad evacuare "tutti" i coloni e a porre fine alle "loro azioni illegali". Inoltre, ricorda che lo Stato ebraico, in quanto potenza occupante, deve rispettare gli obblighi descritti nel parere consultivo della Corte internazionale di giustizia.