Domenica 17 Novembre 2024

Hezbollah accetta la tregua con Israele, gli Usa stringono i tempi per l’accordo

Un missile intercettore dell’Idf è caduto su Eilat, aveva appena abbattuto un drone lanciato dall’Iraq: aperta un’inchiesta. Ucciso il capo della propaganda del movimento islamista libanese. Parenti degli ostaggi accusano Netanyahu: "Propaganda criminale contro la tregua con Hamas"

Roma, 18 novembre 2024 – Hezbollah ha accettato la proposta americana sulla tregua con Israele. La fumata bianca è arrivata nelle ultime ore, ma i negoziati continuano per chiudere i punti rimasti in sospeso. L'inviato americano Amos Hochstein dovrebbe arrivare a Beirut martedì per riesaminare alcuni termini della proposta e verificare che siano in linea con la Costituzione libanese. Poi andrà a Tel Aviv per chiudere l’accordo.

Sirene sul Mar Rosso, un missile intercettore è caduto su Eilat dopo che l’Idf ha abbattuto un drone lanciato dall’Iraq sulla sulla città israeliana. Nessun ferito, ma l’esercitò ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Tel Aviv conferma di avere "eliminato" a Beirut il portavoce di Hezbollah, Mohamad Afif, ritenuto il "capo della propaganda" del movimento islamista. 

Ultime notizie in diretta

epaselect LEBANON ISRAEL CONFLICT
Attacco israeliano a Beirut
05:59
Soldato morto a Gaza era il nipote di Eisenkot (ex capo di Stato maggiore)

Il capitano 22enne Yogev Pazy ucciso a Jabaliya, nel nord di Gaza, è il secondo nipote dell'ex capo di Stato maggiore, Gadi Eisenkot, a perdere la vita nel conflitto scoppiato dopo il 7 ottobre. Lo scorso dicembre ha perso la vita suo nipote Maor Eisenkot, 19 anni, meno di una settimana dopo l'uccisione nella Striscia del figlio Gal.

05:48
Hezbollah dice "sì" alla tregua con Israele

La risposta di Hezbollah alla bozza di accordo di cessate il fuoco con Israele, presentata dagli Stati Uniti, è stata "si, ma" e i negoziati continuano per chiudere i punti rimasti in sospeso. Lo riferisce il corrispondente di Axios dagli Usa dopo che la tv libanese Lbci ha detto che il Libano ha informato l'amministrazione Biden che Hezbollah ha dato una risposta positiva alla proposta di tregua con Israele. Secondo la tv libanese, inoltre, l'inviato americano Amos Hochstein dovrebbe arrivare a Beirut martedì per riesaminare alcuni termini della proposta per assicurarsi che siano in linea con la Costituzione libanese, e recarsi poi in Israele

05:40
Sirene sul Mar Rosso, abbattuto un drone iracheno su Eilat

L'Idf ha abbattuto un drone sparato dall'Iraq verso Eilat prima che entrasse in territorio israeliano. Il lancio è stato rivendicato dalla Resistenza islamica in Iraq, milizia filo-iraniana. Nella citta' sul Mar Rosso sono risuonate le sirene e video hanno mostrato un missile intercettore caduto sulla città nel tentativo di abbattere il drone. Sull'accaduto è stata aperta un'indagine, ha riferito l'esercito, precisando che non sono stati segnalati feriti.

 

05:30
Ucciso il capo della propaganda di Hazbollah

L'esercito israeliano ha confermato di avere "eliminato" l'addetto stampa di Hezbollah, Mohamad Afif, definito dalle Idf come il "capo della propaganda" del movimento islamista, in un attacco a Beirut. Mohamad Afif " è stato direttamente coinvolto nell'attivita' terroristica di Hezbollah contro lo Stato di Israele", ha affermato l'esercito in una nota. Hezbollah conferma che il suo responsabile media è stato ucciso in un "attacco" israeliano a Beirut. In un comunicato stampa, Hezbollah ha annunciato la morte del "grande leader dei media Hajj Mouhammad Afif al-Naboulsi, responsabile delle relazioni con i media" all'interno di Hezbollah, "in un attacco criminale sionista".
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MIDEAST ISRAEL PALESTINIANS GAZA CONFLICT
Nube di fumo dopo gli attacchi nella Striscia di Gaza
05:20
Parenti degli ostaggi accusano Netanyahu: "Propaganda criminale contro l'accordo"

Einav Zangauker, madre di Matan, ostaggio di Hamas dal 7 ottobre, ha attaccato il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che sono venuti alla luce nuovi dettagli dell'inchiesta in corso contro il suo portavoce Eli Feldstein, accusato insieme ad altri funzionari e militari di aver fatto filtrare documenti riservati per creare una pressione psicologica nell'opinione pubblica contro un accordo con Hamas, riducendo la pressione sul governo. "Mentre Matan e gli altri ostaggi languono nei tunnel, la banda di Netanyahu sta conducendo un'operazione di propaganda criminale contro l'accordo sugli ostaggi e contro le nostre famiglie, aiutando il nemico e danneggiando la sicurezza dello Stato", ha affermato la donna ad Haaretz. "Questo e' imperdonabile... Invece di porre fine alla guerra e salvare coloro che sono stati abbandonati per oltre un anno, Netanyahu li sacrifica per interessi personali criminali, lavorando contro di noi e contro il pubblico israeliano", ha aggiunto.

Sulla stessa linea Gil Dickmann, cugino di Carmel Gat, giustiziata da Hamas all'inizio di settembre: "Nel momento in cui Carmel è stata assassinata, un intero sistema al servizio di Netanyahu ha commesso reati di censura, ha danneggiato gli ostaggi e la sicurezza dello Stato e ha diffuso narrazioni inventate, tutto per indebolire le proteste, impedire alle famiglie di scendere in piazza e gridare, per distogliere l'attenzione da noi, in modo che la gente non parli dell'omicidio dei sei ostaggi".

"Signor Primo Ministro, gli ostaggi non sono i suoi nemici. Le loro famiglie non sono i suoi nemici - ha sottolineato Dickmann - Potrebbero essere il vostro più grande risultato. Fermi questa guerra contro di noi, li riporti a casa prima che sia troppo tardi". Il sospetto e' che la fuga di notizie veicolata da Feldstein possa aver danneggiato i negoziati in un momento in cui si cercava di raggiungere un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi a Gaza e il premier israeliano era sotto forte pressione da parte dell'opinione pubblica. A innescare le indagini congiunte di polizia, forze armate e Shin Bet sono stati due articoli apparsi all'inizio di settembre sulla stampa internazionale - Bild e Jewish Chronicle - e basati su presunti documenti militari classificati in modo da manipolare la 'piazza'.