Roma, 18 novembre 2024 – Hezbollah ha accettato la proposta americana sulla tregua con Israele. La fumata bianca è arrivata nelle ultime ore, ma i negoziati continuano per chiudere i punti rimasti in sospeso. L'inviato americano Amos Hochstein dovrebbe arrivare a Beirut martedì per riesaminare alcuni termini della proposta e verificare che siano in linea con la Costituzione libanese. Poi andrà a Tel Aviv per chiudere l’accordo.
Sirene sul Mar Rosso, un missile intercettore è caduto su Eilat dopo che l’Idf ha abbattuto un drone lanciato dall’Iraq sulla sulla città israeliana. Nessun ferito, ma l’esercitò ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Tel Aviv conferma di avere "eliminato" a Beirut il portavoce di Hezbollah, Mohamad Afif, ritenuto il "capo della propaganda" del movimento islamista.
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Israele ha anticipato il suo attacco con il cercapersone contro Hezbollah perché stava per essere scoperto. Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu in un discorso alla Knesset, dopo che già nei giorni scorsi aveva confermato per la prima volta la responsabilità israeliana nelle esplosioni di settembre che avevano fatto 40 morti e migliaia di feriti. ''Dal momento in cui ho saputo che stava per essere scoperto, ho deciso che era necessario agire immediatamente'', ha affermato Netanyahu, secondo cui l'attacco era previsto per il mese successivo. "C'era chi sosteneva che gli Stati Uniti dovessero essere informati in anticipo. Io sostenevo che non dovessero essere informati perché questo avrebbe potuto portare a una resistenza o a una fuga di notizie che è poi la stessa cosa - ha poi riferito il premier -. Ho detto di no in modo categorico e abbiamo agito''.
Israele "condurrà operazioni militari" contro Hezbollah anche nel caso di un accordo sulla tregua. Lo ha chiarito il premier israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo davanti alla commissione Esteri e Difesa della Knesset. "La cosa più importante non è (quello che c'è sulla) carta se c'è un (accordo), ma il fatto che saremo obbligati, per garantire la sicurezza nel nord (di Israele), ad effettuare sistematicamente operazioni contro possibili attacchi di Hezbollah, anche dopo un cessate il fuoco'', ha detto Netanyahu. Secondo il premier, ''non c'è alcuna prova che questo accordo sarà rispettato'' da Hezbollah, a cui "non permetteremo di tornare alla situazione in cui si trovava il 6 ottobre'' del 2023, alla vigilia dell'attacco di Hamas.
Gli allarmi nel centro di Israele e a Tel Aviv sono scattati per il lancio di un missile dal Libano, ha riferito l'Idf. Cinque persone sono rimaste ferite tra cui una donna in modo grave. Un autobus, fortunatamente senza passeggeri, è stato danneggiato. Un incendio è scoppiato nella zona di Ramat Gan.
Il ministero dell'Interno di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato l'uccisione di almeno 20 persone in un'operazione contro delle persone che tentavano di saccheggiare gli aiuti umanitari. "Più di 20 membri delle bande coinvolte nel furto dei camion degli aiuti umanitari sono stati uccisi in un'operazione di sicurezza condotta dalle forze di sicurezza in collaborazione con i comitati tribali", ha affermato il ministero in una nota.
Le sirene d'allarme stanno suonando nel centro di Tel Aviv dopo alcuni giorni di relativa calma. Lo ha constatato l' Ansa sul posto. Si sono udite alcune esplosioni. In precedenza, un raid israeliano non preannunciato ha colpito la zona del Parlamento e dell'ufficio del primo ministro a Beirut.
La calciatrice della nazionale libanese Celine Haydar è rimasta gravemente ferita alla testa durante un attacco effettuato sabato scorso dall'esercito israeliano a Chiyah, a sud di Beirut. La 19enne, secondo quanto riferito da L'Orient-Le Jour, sarebbe ancora in coma, in condizioni stabili ma critiche. "Céline stava camminando per strada a Dahiyé, vicino alla sua casa a Chiyah, una zona da cui era fuggita con la sua famiglia da diverse settimane a causa dei numerosi bombardamenti israeliani. Poi una pietra gli è caduta sulla testa a causa dei detriti provocati dallo scoppio di una bomba", ha raccontato Nour Ghadban, sua amica ed ex allenatrice, al quotidiano libanese francofono. La calciatrice gioca per la Beirut Football Academy (BFA), che la scorsa stagione ha vinto il campionato femminile libanese. Finora sono sei i calciatori uccisi negli attacchi israeliani in Libano.
Un attacco aereo israeliano ha colpito nella tarda serata di lunedì una zona a Beirut nei pressi della sede delle Nazioni Unite, del Parlamento, dell'ufficio del primo ministro e di diverse ambasciate. Lo riferiscono i media libanesi. Un reporter dell'Associated Press presente sulla scena ha descritto feriti in strada. L'obiettivo del raid aereo non è chiaro e l'esercito israeliano non ha emesso un preavviso.
Secondo la tv saudita al Hadath "il Libano ha presentato questa sera la sua risposta ufficiale alla proposta americana di fermare la guerra. La visita di Hochstein a Beirut è stata rinviata dopo aver appreso il contenuto della risposta". Il report afferma che "il governo libanese vede positivamente il contenuto della proposta ed è aperto alla discussione su diversi punti, in particolare la sua sovranità e stabilità".
Secondo indiscrezioni ottenute da Walla, il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel corso di un colloquio confidenziale ha stimato davanti ai membri della Commissione per gli affari esteri e la sicurezza della Knesset che la metà degli ostaggi a Gaza è ancora in vita, gli altri 50 sarebbero morti.
"Israele ha il diritto di difendersi dopo il peggior massacro degli ebrei dal tempo dell'Olocausto, ma come si difende questo conta molto". Lo ha detto Joe Biden parlando ai giornalisti prima dell'inizio della prima sessione del G20 di Rio de Janeiro. "Continueremo a fare pressioni per accelerare un cessate il fuoco che garantisca la sicurezza di Israele e porti a casa gli ostaggi e metta fine alle sofferenze del popolo e dei bambini palestinesi", ha continuato il presidente americano. "Chiedo a tutti qui di aumentare le pressioni su Hamas, che attualmente sta rifiutando questo accordo", ha concluso, rivolgendosi agli altri leader che partecipano al summit.
Hezbollah ha lanciato circa 60 razzi dal Libano che hanno attraversato il nord di Israele finora oggi, secondo un conteggio dell'IDF. Due persone sono rimaste leggermente ferite nella Galilea occidentale e sono stati causati danni a un edificio a Kiryat Shmona e a un pollaio a Margaliot secondo quanto riportano i media locali.
Almeno 17 persone, fra cui donne e bambini, sono morti quando due missili israeliani hanno centrato una casa nella cittadina di Beit Lahia nella Striscia di Gaza, rendono noto fonti palestinesi. L'edificio è stato completamente distrutto. Ieri a Beit Lahia altre 72 persone sono state uccise in un raid aereo contro una palazzina di cinque piani.
Un convoglio di 109 camion è stato saccheggiato due giorni fa dopo aver attraversato Gaza, con conseguente perdita di 98 camion. Lo ha detto un funzionario degli aiuti umanitari dell'UNRWA secondo quanto riportano i media israeliani. Il convoglio che trasportava cibo fornito dalle agenzie ONU UNRWA e dal Programma alimentare mondiale ha ricevuto da Israele l'ordine di partire con breve preavviso tramite una rotta non familiare dal valico di Kerem Shalom, ha detto Louise Wateridge, funzionaria senior per le emergenze dell'UNRWA. "Questo incidente evidenzia la gravita' delle sfide di accesso per portare aiuti nella parte meridionale e centrale di Gaza", ha aggiunto.
Nel nord della Striscia di Gaza la carestia è "imminente" e il numero delle persone coinvolte è destinato a triplicare, pertanto urge far entrare gli aiuti umanitari. A lanciare l'allarme è l'International Rescue Committee (Irc), alla luce delle ultime scoperte del Famine Review Committee dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sostenuto dalle Nazioni Unite. In una dichiarazione, l'Irc ha affermato che il rapporto, pubblicato due settimane fa, ha segnato un "deterioramento netto e allarmante" rispetto a quello del mese scorso, che prevedeva il triplicarsi del numero di persone che affronteranno carenze alimentari nei prossimi mesi.
Decine di lanciatori e razzi usati da Hezbollah sono stati localizzati e distrutti dai riservisti della 226a Brigata Paracadutisti durante le recenti operazioni nel Libano meridionale, afferma l'IDF. L'esercito israeliano afferma che la brigata di riserva ha operato in un'area da cui Hezbollah ha lanciato centinaia di razzi contro Israele nell'ultimo anno. Le truppe hanno localizzato diversi lanciarazzi multipli e postazioni di mortaio, insieme a nascondigli di razzi e altre attrezzature. I soldati israeliani hanno anche localizzato un sistema di tunnel scavato in una montagna nella zona. All'interno del tunnel, le truppe hanno trovato armi, equipaggiamento e cibo utilizzati dagli agenti di Hezbollah, secondo l'IDF.
È salito a 43.922 morti e 103.898 feriti il bilancio delle operazioni militari nella Striscia di Gaza iniziate dopo l'attacco terroristico contro Israele del 7 ottobre 2023. Ad aggiornare il bilancio è stato il ministero della Salute del governo di Gaza, controllato da Hamas, precisando che 76 persone sono morte nelle ultime 24 ore.
L'esercito israeliano ha annunciato che circa 30 proiettili sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele, il giorno dopo che gli attacchi israeliani sulla capitale Beirut hanno causato la morte di sei persone, tra cui il capo dell'ufficio stampa di Hezbollah, Mohammad Afif. "Dopo che le sirene d'allarme sono state attivate di recente nelle regioni dell'Alta e della Galilea occidentale, sono stati individuati circa 30 proiettili che sono entrati in territorio israeliano dal Libano", ha dichiarato l'Idf in un comunicato. "Alcuni sono stati intercettati e il resto è caduto in aree aperte", ha spiegato l'esercito.
Scuole chiuse oggi a Beirut, all'indomani di pesanti attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira il cuore della capitale libanese, uccidendo il capo dei media di Hezbollah, Mohammad Afif. L'esercito israeliano ha effettuato nuovi attacchi nella notte e lunedì mattina in diverse zone del sud del Libano, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa libanese Ani. Secondo il ministero della Sanità libanese, i due ultimi attacchi israeliani, effettuati nel centro della capitale, hanno provocato almeno sei morti. Mohammad Afif è stato ucciso nel primo attentato a Ras el-Nabaa, secondo una fonte della sicurezza. Il raid ha provocato anche "quattro morti, tra cui una donna, e 14 feriti, tra cui due bambini", ha affermato il ministero. Il secondo bombardamento, ieri sera, nel quartiere commerciale di Mar Elias, ha causato due morti e 13 feriti, secondo il ministero oltre a un incendio nel quartiere, oggi sotto controllo dopo aver fatto esplodere le riserve di carburante.
Durante la notte, Israele ha effettuato intensi bombardamenti nel governatorato libanese di Nabatieh, uccidendo sei paramedici e un'altra persona. Lo riferisce la National News Agency (Nna), precisando che nei "violenti raid" è stato colpito il centro dell'Autorità sanitaria islamica nel villaggio di Arab Salim, nel governatorato di Nabatieh, uccidendo altri sei paramedici. L'ultimo attacco ad Arab Salim è avvenuto mentre le forze israeliane lanciavano i raid "piu' violenti" su Nabatieh dall'inizio della guerra, secondo la Nna. Le forze israeliane hanno effettuato almeno dieci attacchi al centro della città e hanno colpito decine di città e villaggi in quel governatorato. Questi raid sono stati messi a segno nonostante le trattative aperte per raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, con l'inviato Usa atteso domani a Beirut.
L'esercito giordano ha confermato che un "oggetto volante" si è schiantato al suolo vicino al confine con Israele nella zona di Aqaba. Lo riporta l'agenzia di stampa Petra, apparentemente confermando i filmati in cui si vede un missile intercettore israeliano colpire una zona vicina alla città, che confina con la città israeliana di Eilat, sul Mar Rosso. L'intercettore è stato lanciato durante la notte per distruggere un drone in avvicinamento, secondo l'esercito israeliano. Il drone, ha precisato questa fonte, è stato poi abbattuto da un altro intercettore. Secondo Petra, non ci sono stati feriti gravi o danni dovuti al missile che ha colpito la città. A riportare la notizia è il Times of Israel.
Il capitano 22enne Yogev Pazy ucciso a Jabaliya, nel nord di Gaza, è il secondo nipote dell'ex capo di Stato maggiore, Gadi Eisenkot, a perdere la vita nel conflitto scoppiato dopo il 7 ottobre. Lo scorso dicembre ha perso la vita suo nipote Maor Eisenkot, 19 anni, meno di una settimana dopo l'uccisione nella Striscia del figlio Gal.
La risposta di Hezbollah alla bozza di accordo di cessate il fuoco con Israele, presentata dagli Stati Uniti, è stata "si, ma" e i negoziati continuano per chiudere i punti rimasti in sospeso. Lo riferisce il corrispondente di Axios dagli Usa dopo che la tv libanese Lbci ha detto che il Libano ha informato l'amministrazione Biden che Hezbollah ha dato una risposta positiva alla proposta di tregua con Israele. Secondo la tv libanese, inoltre, l'inviato americano Amos Hochstein dovrebbe arrivare a Beirut martedì per riesaminare alcuni termini della proposta per assicurarsi che siano in linea con la Costituzione libanese, e recarsi poi in Israele
L'Idf ha abbattuto un drone sparato dall'Iraq verso Eilat prima che entrasse in territorio israeliano. Il lancio è stato rivendicato dalla Resistenza islamica in Iraq, milizia filo-iraniana. Nella citta' sul Mar Rosso sono risuonate le sirene e video hanno mostrato un missile intercettore caduto sulla città nel tentativo di abbattere il drone. Sull'accaduto è stata aperta un'indagine, ha riferito l'esercito, precisando che non sono stati segnalati feriti.
L'esercito israeliano ha confermato di avere "eliminato" l'addetto stampa di Hezbollah, Mohamad Afif, definito dalle Idf come il "capo della propaganda" del movimento islamista, in un attacco a Beirut. Mohamad Afif " è stato direttamente coinvolto nell'attivita' terroristica di Hezbollah contro lo Stato di Israele", ha affermato l'esercito in una nota. Hezbollah conferma che il suo responsabile media è stato ucciso in un "attacco" israeliano a Beirut. In un comunicato stampa, Hezbollah ha annunciato la morte del "grande leader dei media Hajj Mouhammad Afif al-Naboulsi, responsabile delle relazioni con i media" all'interno di Hezbollah, "in un attacco criminale sionista".
Einav Zangauker, madre di Matan, ostaggio di Hamas dal 7 ottobre, ha attaccato il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che sono venuti alla luce nuovi dettagli dell'inchiesta in corso contro il suo portavoce Eli Feldstein, accusato insieme ad altri funzionari e militari di aver fatto filtrare documenti riservati per creare una pressione psicologica nell'opinione pubblica contro un accordo con Hamas, riducendo la pressione sul governo. "Mentre Matan e gli altri ostaggi languono nei tunnel, la banda di Netanyahu sta conducendo un'operazione di propaganda criminale contro l'accordo sugli ostaggi e contro le nostre famiglie, aiutando il nemico e danneggiando la sicurezza dello Stato", ha affermato la donna ad Haaretz. "Questo e' imperdonabile... Invece di porre fine alla guerra e salvare coloro che sono stati abbandonati per oltre un anno, Netanyahu li sacrifica per interessi personali criminali, lavorando contro di noi e contro il pubblico israeliano", ha aggiunto.
Sulla stessa linea Gil Dickmann, cugino di Carmel Gat, giustiziata da Hamas all'inizio di settembre: "Nel momento in cui Carmel è stata assassinata, un intero sistema al servizio di Netanyahu ha commesso reati di censura, ha danneggiato gli ostaggi e la sicurezza dello Stato e ha diffuso narrazioni inventate, tutto per indebolire le proteste, impedire alle famiglie di scendere in piazza e gridare, per distogliere l'attenzione da noi, in modo che la gente non parli dell'omicidio dei sei ostaggi".
"Signor Primo Ministro, gli ostaggi non sono i suoi nemici. Le loro famiglie non sono i suoi nemici - ha sottolineato Dickmann - Potrebbero essere il vostro più grande risultato. Fermi questa guerra contro di noi, li riporti a casa prima che sia troppo tardi". Il sospetto e' che la fuga di notizie veicolata da Feldstein possa aver danneggiato i negoziati in un momento in cui si cercava di raggiungere un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi a Gaza e il premier israeliano era sotto forte pressione da parte dell'opinione pubblica. A innescare le indagini congiunte di polizia, forze armate e Shin Bet sono stati due articoli apparsi all'inizio di settembre sulla stampa internazionale - Bild e Jewish Chronicle - e basati su presunti documenti militari classificati in modo da manipolare la 'piazza'.