Roma, 22 agosto 2024 – La Casa Bianca ha urgenza di concludere l'accordo sulla tregua a Gaza, ma i negoziati sembrano a “un pass”, come aveva riportato ieri il sito americano Politico. Blinken o dal baratro ha chiesto all’Egitto di controllare il corridoio Filadelfia – usato da Hamas per fare entrare le armi a Gaza – nel tentativo di fare pressione su Israele affinché si ritiri dalla zona.
Nelle ultime c’è stata la telefonata di Biden e Kamala Harris al premier Netanyahu “per discutere il cessate il fuoco
, l'accordo per il rilascio degli ostaggi e gli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni region ali", hanno dichiarato dallo staff del presidente Usa. Intanto nella notte almeno 11 persone sono rimaste uccise in un attacco israeliano a nord di Gaza. É stato un 19enne ad aiutare l’Idf a localizzare Deif, il capo di Hamas ucciso il 13 luglio.Hamas e jihad islamica a colloquio: "Qualsiasi accordo per un cessate il fuoco deve garantire la cessazione completa dell'aggressione e il ritiro completo delle forze israeliane, oltre a permettere l'inizio della ricostruzione e la revoca dell'assedio" hanno ribadito.
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Secondo fonti egiziane riportate riportate da un'emittente israeliana, Hamas sarebbe pronta ad accettare il veto israeliano su 50 nomi di prigionieri palestinesi da rilasciare in cambio degli ostaggi. La lista comprende 65 nomi di detenuti, che Israele rifiuta di rilasciare perché considerati troppo pericolosi o colpevoli di reati troppo gravi. Hamas, inoltre, accetterebbe che Israele mandi in esilio più prigionieri dei 150 reclamati da Israele.
Hamas ha in mente di vendicare l'assassinio del suo leader politico Ismail Haniyeh uccidendo cittadini israeliani all'estero. Lo ha svelato l'emittente televisiva israeliana Channel 12 News, citando fonti palestinesi. Questo sancirebbe di fatto un cambio di strategia dalla solita utilizzata da Hamas, che consiste nell'attaccare Israele entro i suoi confini. La capacità del gruppo islamico palestinese di lanciare attacchi dalla Striscia di Gaza è notevolmente ridotta dal massacro compiuto nel sud di Israele dello scorso 7 ottobre.
Il primo ministro isrealiano Benjamin Netanyahu, attraverso il suo ufficio, ha rilasciato una dichiarazione in cui definisce 'non veritieri' i resoconti secondo i quali Israele stia valutando il dispiegamento di una forza internazionale nel corridoio Filadelfia. "Il Primo Ministro Netanyahu insiste sul principio che Israele controllerà la rotta Filadelfia per impedire il riarmo di Hamas, che gli consentirebbe di ripetere le atrocità del 7 ottobre" ha affermato. Il tutto mentre proseguono al Cairo i negoziati sullo spiegamento di truppe israeliane al confine tra Egitto e Gaza.
"L'Asse della Resistenza vendicherà sicuramente l'omicidio del leader di Hamas (Ismail Haniyeh, ndr) a Teheran, ma è necessaria una pianificazione meticolosa per fornire una risposta dolorosa ed efficace" ha dichiarato il leader del movimento Ansarullah (Houthi), Abdul-Malik al-Houthi, in un discorso televisivo da Sana'a e trasmesso dal sito dell'emittente iraniana Press Tv. "L'Asse della Resistenza eseguirà sicuramente l'operazione di ritorsione, che sarà dolorosa ed efficace. Una pianificazione meticolosa è tra le ragioni alla base del ritardo nella sua attuazione", ha concluso al-Houthi, secondo cui Israele è in uno stato di "estrema paura e angoscia in attesa della risposta dell'Iran".
I negoziati su un accordo per Gaza non riguardano più solo Israele e Hamas, ma anche l'Egitto. La richiesta del premier israeliano Benjamin Netanyahu di mantenere truppe israeliane lungo il Corridoio Filadelfia, infatti, costituirebbe secondo il Cairo una violazione del trattato di pace israelo-egiziano. Lo scrive il Wall Street Journal, citando funzionari egiziani.
Nuovi ordini di sfollamento emessi dalle autorità israeliane hanno obbligato intere famiglie e operatori umanitari a un altro spostamento di massa dalle aree di Deir al-Balah. Si tratta di una delle uniche zone rimaste con infrastrutture essenziali e magazzini che conservano le forniture di aiuti nella Striscia di Gaza occupata. Molte famiglie palestinesi, già sfollate con la forza innumerevoli volte da ottobre, sono quindi costrette di nuovo a muoversi. Con loro gli operatori umanitari, che hanno ruolo fondamentale per fornire la limitata risposta di aiuto ancora possibile.
Fonti aeroportuali egiziane hanno segnalato in giornata "l'arrivo di una delegazione americana di alto livello al Cairo a bordo di un aereo privato per una visita in Egitto, durante la quale parteciperà agli sforzi negoziali per raggiungere un accordo su un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza". Nella capitale egiziana anche il direttore del Servizio generale di sicurezza israeliano, il capo del Mossad e il capo del dipartimento strategico dell'esercito israeliano.
Dodici donne israeliane sono prigioniere da 321 giorni nei tunnel di Hamas a Gaza: sette di queste sono civili, cinque le soldatesse ventenni. Al momento non sono ancora arrivate risposte in merito al fatto che siano ancora in vita o morte.
Il capo del Mossad, David Barnea, il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, e il capo della divisione strategica delle Forze di difesa israeliane (Idf), il generale Eliezer Toledano, si sono incontrati oggi al Cairo per effettuare colloqui con funzionari egiziani e statunitensi riguardo il Corridoio Philadelphia
Secondo il quotidiano saudita Asharq al-Awsat, citato dai media israeliani, la Jihad islamica palestinese sta ancora tenendo in ostaggio sette israeliani catturati il 7 ottobre. Il giorno successivo il leader della Jihad palestinese, Ziyad Nakhaleh, dichiarò che il gruppo stesse trattenendo piu' di 30 dei 251 ostaggi rapiti a Gaza durante il massacro guidato da Hamas nel sud di Israele. Alcuni di essi furono rilasciati a novembre durante una tregua di una settimana. Non e' stato ancora reso noto se qualcuno degli ostaggi della Jihad palestinese sia morto.
Il presidente del Consiglio consultivo di Hamas Muhammad Ismail Darwish ha incontrato ieri a Doha, in Qatar, il segretario generale della Jihad islamica, Ziad al-Nakhalah, e il suo vice, Muhammad al-Hindi, per parlare della situazione nella Striscia di Gaza. I media iraniani precisano che le due organizzazioni palestinesi hanno ribadito che "qualsiasi accordo" per un cessate il fuoco deve "garantire la cessazione completa dell'aggressione e il ritiro completo delle forze israeliane" dalla Palestina e "permettere l'inizio della ricostruzione e la revoca dell'assedio".
Truppe dell'Idf hanno ritrovato a Rafah, all'interno di borse marchiate Unrwa, oggetti bellici quali esplosivi, armi, giubbotti antiproiettile, e documenti dell'intelligence di Hamas. Lo fa sapere l'esercito israeliano, rivelando che il materiale è stato individuato durante la perquisizione di una struttura situata nei pressi di alcune scuole.
Dal 7 ottobre, data di inizio del conflitto, sono 40.265 palestinesi rimasti uccisi per gli attacchi israeliani a Gaza. A riferirlo, il ministero della Sanità della Striscia governata da Hamas. I feriti censiti sono 93.244. Nelle ultime 24 ore si contano 42 morti e 165 feriti.
Sono stati ritrovati proiettili sui corpi di alcuni ostaggi, recuperati due giorni dalle Forze Israeliane nella Striscia di Gaza. Tutto ciò, come riferito dai media israeliani, ha indotto i militari a ritenere che siano stati probabilmente assassinati da Hamas durante la prigionia. Non è stato specificato chi tra gli ostaggi sarebbe stato assassinato. La madre di Yagev Buchshtav, 35 anni, ha dichiarato alla radio Kan che nel cadavere del figlio sono stati ritrovati dei proiettili.
Funzionari sanitari palestinesi hanno dichiarato oggi che gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 22 persone a Gaza. Come riferisce Haaretz. Secondo fonti palestinesi, nella città di Beit Lahiya, nella parte settentrionale della Striscia, un attacco su una casa ha ucciso 11 persone, mentre un altro ne ha uccise sei, tra cui un giornalista locale, in una casa nel campo di Al-Maghazi nella parte centrale di Gaza, hanno detto i medici. Altri cinque sono stati uccisi in attacchi separati nel sud. I carri armati israeliani si stanno spingendo sempre più in profondità nella Striscia di Gaza, nelle zone centrali e meridionali. L'Idf ha affermato che nelle ultime 24 ore le sue forze hanno intensificato le operazioni a Deir Al-Balah e a Khan Younis, nel centro e nel sud, smantellando decine di strutture militari, individuando armi e uccidendo miliziani. L'esercito ha aggiunto che nei giorni scorsi le forze hanno ucciso 50 militanti nella zona di Rafah, nell'estremo sud dell'enclave.
Secondo il Jewish Chronicle è stato un ragazzo di 19 anni di Gaza a fornire le informazioni che hanno consentito all'Idf di colpire e uccidere il capo militare di Hamas Muhammad Deif il 13 luglio. Il giovane è uno dei tanti 'corrieri’ utilizzati dai miliziani per trasferire informazioni nei tunnel della Striscia. Secondo le fonti, Israele si avvale di migliaia di informatori a Gaza per ottenere le indicazioni necessarie a localizzare ed eliminare alti funzionari di Hamas e le infrastrutture terroristiche. Il Jewish Chronicle riferisce che i responsabili incontrano i loro informatori nei kibbutz vicino al confine con Gaza e comunicano telefonicamente solo in circostanze eccezionali. Tali circostanze includono la necessità di fornire informazioni sulla posizione di un alto funzionario di Hamas quando visita un luogo per almeno un'ora o due, o sulla posizione degli ostaggi quando si capisce che verranno trasferiti lo stesso giorno. In queste telefonate viene chiamato il numero di un arabo israeliano e l'interlocutore finge di essere un parente del cittadino di Gaza interessato a ciò che accade nell'enclave. L'uomo che ha fornito informazioni su Deif lo ha fatto in cambio di asilo negli Stati Uniti. Secondo il rapporto, non si trova più a Gaza.
Citando la "complessa situazione di sicurezza" in Libano, in particolare nel Sud del Paese, l'ambasciata cinese a Beirut ha invitato i suoi cittadini a lasciare il Paese il prima possibile "finché sono ancora disponibili voli commerciali".
"Di recente, la situazione al confine tra Libano e Israele ha continuato a essere tesa e le condizioni di sicurezza in Libano sono gravi e complesse", ha affermato l'ambasciata cinese a Beirut. La nota consiglia ai cittadini cinesi in Libano di "cogliere l'opportunità finché i voli commerciali sono ancora in funzione, di tornare in Cina o di lasciare il Paese il prima possibile". Nelle ultime settimane, diversi Paesi hanno esortato i propri cittadini libanesi ad evacuare il Paese, mentre aumentano le tensioni al confine con Israele. (
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha cambiato la sua posizione sulla presenza militare lungo il “corridoio di Filadelfia”. Lo ha dichiarato una fonte diplomatica anonima ai media israeliani. La fonte e' intervenuta per smentire un pezzo del Washington Post in cui funzionari americani, in forma anonima, riferiscono che Netanyahu ha offerto alcune concessioni sulla questione del controllo di questa zona cuscinetto tra Gaza e l'Egitto, dopo la sua telefonata ieri sera col presidente Usa, Joe Biden. Il corridoio di Filadelfia corre lungo il confine tra Gaza e l'Egitto, dove Hamas per anni ha introdotto di nascosto armi e componenti di armi. Netanyahu ha insistito sul fatto che Israele non si ritirera' per impedire ad Hamas di riarmarsi. La questione è tra quelle cruciali che sta tenendo in stallo i negoziati mediati da Usa, Qatr ed Egitto per una tregua e il rilascio degli ostaggi a Gaza.
Secondo il quotidiano qatariota al Araby al Jadeed, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha proposto che l'Egitto partecipi alle forze internazionali di mantenimento della pace nel corridoio Filadelfia per fare pressione su Israele affinché si ritiri dalla zona di confine tra Egitto e Gaza, in cambio di un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Secondo fonti del quotidiano, la proposta presentata martedì da Blinken al Cairo include un ruolo di supervisione per Israele sulla forza di mantenimento della pace. Il corridoio Filadelfia corre lungo il confine tra Gaza e l'Egitto ed è il punto usato da Hamas per anni per introdurre armi e componenti. Netanyahu insiste sul fatto che Israele non si ritirerà dall'asse per impedire ad Hamas di riarmarsi.
Il presidente degli Stati uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno tenuto una chiamata telefonica con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere gli sforzi in corso per negoziare un cessate il fuoco a Gaza e un accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo ha dichiarato la Casa Bianca in un comunicato. “Il presidente Biden ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere il cessate il fuoco, l'accordo per il rilascio degli ostaggi e gli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni regionali”, ha dichiarato la Casa Bianca. “Anche la vicepresidente Harris ha partecipato alla chiamata”.
La Casa bianca ha affermato in un comunicato separato che, durante la chiamata con Netanyahu, Biden ha sottolineato l'urgenza di concludere l'accordo. I due leader hanno anche discusso i prossimi colloqui al Cairo per rimuovere eventuali ostacoli rimanenti alla finalizzazione di un accordo, ha aggiunto il comunicato.
Almeno 11 persone sono rimaste uccise in un attacco israeliano a nord di Gaza. Lo ha affermato l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. L'attacco è avvenuto contro il villaggio di Beit Lahiya.