Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Israele-Hamas, Biden e Harris chiamano Netanyahu. Colloqui “sull'orlo del collasso”

Il sito statunitense Politico annuncia il nulla di fatto dei negoziati. Fonti egiziane: “Il capo di Hamas vuole garanzie sulla sua vita”. Al telefono il presidente Usa chiede “maggiore flessibilità” al premier israeliano. Iran: "Colpiremo quando Tel Aviv non se lo aspetta". Bombe di Tel Aviv sui depositi armi di Hezbollah in Libano

Roma, 21 agosto 2024 – Nessuna novità sul fronte dei negoziati per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas: “I colloqui sono sull'orlo del collasso”, riferisce il quotidiano statunitense Politico, citando due funzionari statunitensi e un funzionario israeliano, protetti dall’anonimato. Secondo un alto funzionario egiziano, il capo di Hamas, Sinwar, “pretende” garanzie sulla sua vita in caso di accordo. Blinken lascia Doha con una proposta: "Colma le lacune". In serata Biden ha chiamato Netanyahu: lo scopo ottenere dal premier israeliano “maggiore flessibilità”. Alla telefonata si è aggiunta anche Kamala Harris.

Intanto l’Idf bombarda siti di stoccaggio di armi di Hezbollah nella valle della Bekaa in Libano. La zona era abitata da civili, ci sono vittime. 

Le ultime notizie

Il leader di Hamas Yahya Al Sinwar  (Epa
Il leader di Hamas Yahya Al Sinwar (Epa)
20:07
Biden-Harris chiamano Netanyahu

Joe Biden ha parlato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu "per discutere del cessate il fuoco e dell'accordo di rilascio degli ostaggi e degli sforzi diplomatici per la de-escalation delle tensioni regionali". Lo rende noto la Casa Bianca, aggiungendo che anche la vice presidente Kamala Harris si è unita alla chiamata. 

18:25
L'addio del capo dell'intelligence israeliana: "Il 7 ottobre un mio fallimento"

Il maggiore generale Aharon Haliva, nel suo ultimo discorso come capo della Direzione dell'intelligence militare israeliana dopo aver annunciato le dimissioni aprile, ha dichiarato di essere responsabile per non aver dato un avvertimento prima dell'attacco di Hamas del 7 ottobre, lasciando intendere che si aspetta che anche altri ufficiali si assumano la responsabilità dei loro fallimenti. "Quel sabato non abbiamo portato a termine la missione più importante che ci è stata affidata, fornire un avvertimento per la guerra", ha affermato, citato dal Times of Israel. "La responsabilità per i fallimenti della Direzione dell'intelligence militare è mia". Haliva - che sarà sostituito dal maggiore generale Shlomi Binder - ha chiesto anche di istituire una commissione statale d'inchiesta su "tutti gli aspetti che hanno portato alla guerra, in modo che ciò che è successo a noi non accada mai più".

18:18
Biden parlerà con Netanyahu al telefono stasera per chiedere "maggiore flessibilità"

In serata il presidente Usa Joe Biden parlerà con il primo ministro Benjamin Netanyahu per esortarlo a mostrare maggiore flessibilità per concludere l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco a 
Gaza. Lo riferisce il sito di Walla. La richiesta di Netanyahu, secondo cui le forze dell'Idf restano schierate lungo l'asse di Filadelfia, è diventata un ostacolo significativo sulla via dell'accordo per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi. 

18:17
Netanyahu: "Pronti a qualsiasi scenario, offensivo e difensivo"

Nel corso di una visita alla base aerea di Ramat David, vicino ad Haifa, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è "pronto a qualsiasi scenario, sia difensivo che offensivo". Stando a quanto riportato dai media israeliani, Netanyahu ha definito l'aeronautica "il nostro pugno di ferro che sa come colpire il ventre molle dei nostri nemici". Nel corso della visita il premier è stato aggiornato "sul settore settentrionale israeliano e sulla prontezza al combattimento della base".

18:15
Le condizioni per l'accordo: l'esercito israeliano nel corridoio di Filadelfia 

Il canale saudita al Sharq ha riferito che le condizioni finali per il rilascio degli ostaggi presentate dal segretario di Stato americano Antony Blinken includono la presenza israeliana nell'asse Filadelfia, tra Gaza e l'Egitto, e la supervisione dell'Idf sul corridoio Netzarim che taglia la striscia da nord a sud. Secondo i termini proposti, Israele manderà 150 prigionieri palestinesi all'estero e nella prima fase dell'accordo avrà diritto di veto su 65 prigionieri. Inoltre, la proposta americana prevede l'introduzione di aiuti umanitari all'approvazione dell'accordo.

18:13
Gaza, Israele: "Distrutti 150 tunnel al confine con l'Egitto"

Le forze israeliane hanno demolito più di 150 tunnel lungo il corridoio di Filadelfia, la zona di confine tra Egitto e Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa di israele, Yoav Gallant, alle truppe di stanza nell'area del corridoio di Filadelfia. Gallant ha aggiunto che la Brigata Rafah di Hamas "è stata sconfitta". "La cosa più importante è ricordare quali sono gli obiettivi della guerra, raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, sia per quanto riguarda Hamas che per quanto riguarda gli ostaggi, e guardare a nord ora", dice Gallant secondo quanto riportano i media israeliani. "La Brigata Rafah è stata sconfitta, la Brigata Rafah nemica è stata sconfitta dalla 162a Divisione", ha aggiunto.

18:08
Tregua a Gaza, Sinwar vuole garanzie sulla sua vita

Un alto funzionario egiziano ha riferito agli omologhi statunitensi che, se ci sarà un accordo sulla tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi, il capo di Hamas Yahya Sinwar pretende che "la sua sicurezza dovrà essere garantita", intendendo che Israele dovrà impegnarsi a non cercare di eliminarlo dopo l'accordo. Lo riferisce Ynet. 

12:20
Tank israeliani al centro di Gaza, dove non si erano mai spinti

Carri armati israeliani sono stati avvistati ad est della città di Deir al Balah nel centro di Gaza, un'area dove finora i tank dello Stato ebraico non avevano mai manovrato, riferisce Ynet.

Un carro armato israeliano
Un carro armato israeliano
10:01
L'Idf ordina evacuazione di alcuni quartieri di Gaza City

L'Idf, l'esercito israeliano, ha ordinato l'evacuazione dei residenti di diversi quartieri di Deir el-Balah a Gaza, parte della zona umanitaria, in un post su X in lingua araba. Pubblicata una mappa con gli isolati designati nella parte meridionale della città che ora sono considerati una "zona di combattimento pericolosa". L'Idf fa sapere che presto "agirà con la forza" contro i combattenti nell'area. "Per la vostra sicurezza, vi esortiamo a evacuare immediatamente verso ovest. La zona in cui vi trovate è considerata una zona di combattimento pericolosa".
 

 

09:57
Hezbollah annuncia la morte di un suo combattente

Il movimento libanese Hezbollah ha annunciato la morte di uno dei suoi combattenti, Hussein Moustapha, nato nel 1975. È morto "sulla strada per Gerusalemme", secondo la formula usata da Hezbollah indicando un attacco israeliano. Secondo il quotidiano libanese online L'Orient le Jour l'attacco è avvenuto a Bint Jbeil, nel sud del Libano. 
 

09:45
Raid israeliano in Libano, ucciso funzionario di Fatah

Durante l'attacco israeliano nella città meridionale di Sidone, in Libano, è stato ucciso un funzionario di Fatah. Ne dannno notizia fonti palestinesi spiegando che si tratta del primo attacco di questo tipo segnalato a Fatah in oltre 10 mesi di scontri transfrontalieri. "L'attacco israeliano a Sidone ha ucciso il dirigente Khalil el-Moqdah", ha reso noto Fathi Abu al-Aradat, un membro anziano del movimento del presidente palestinese. Un rapporto all'Afp parla di un attacco mirato alla sua auto. Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah, secondo quanto scrive il quotidiano L'Orient le Jour online. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf) Khalil el-Moqdah "agiva per conto delle Guardie rivoluzionarie iraniane", l'esercito ideologico della Repubblica islamica dell'Iran, e assieme al fratello di essere stato "coinvolto nell'organizzazione di attentati terroristici" e nel "traffico di armi" nella Cisgiordania occupata. 

L'auto distrutta di Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah
L'auto distrutta di Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah
09:24
Ukmto: "Mercantile colpito da tre proiettili al largo dello Yemen"

La Ukmto, l'agenzia britannica per la sicurezza marittima ha reso noto che una nave mercantile è stata colpita da tre proiettili al largo della città portuale di Hodeida, controllata dai ribelli Houthi dello Yemen. Nel comunicato si legge: "La nave mercantile è stata colpita da due proiettili non identificati prima di essere colpita da un terzo". Non sono state segnalate vittime ma "la nave riferisce di non essere sotto comando", aggiunge l'agenzia. La nave era stata avvicinata in precedenza da due piccole imbarcazioni, la prima con a bordo da tre a cinque persone e la seconda circa dieci. Secondo l'Ukmto "le due piccole imbarcazioni hanno chiamato il mercantile, il che ha portato a un breve scambio di fuoco con armi leggere". Non è stata fatta alcuna rivendicazione immediata per l'attacco.
 

08:02
La minaccia dell'Iran: "Colpiremo Israele quando non se lo aspetta"

Dopo la missione iraniana alle Nazioni Unite, i delegati hanno rilasciato una dichiarazione in cui si ribadisce l'impegno a reagire contro Israele per l'assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran "in tempi e modi" che coglieranno di sorpresa Israele. "La risposta dell'Iran dovrebbe avere due chiari risultati: punire l'aggressore per terrorismo e violazione della sovranità nazionale dell'Iran, rafforzare il potere di deterrenza dell'Iran e portare il regime (israeliano) a un profondo rimorso per prevenire qualsiasi futura aggressione”, si legge nel testo riportato dall'agenzia Mehr.

“La risposta dell'Iran dovrebbe evitare un possibile impatto negativo su un possibile cessate il fuoco a Gaza”. Teheran colpirà "forse quando i loro occhi saranno puntati sul cielo e sullo schermo radar, verranno sorpresi da terra, e forse una combinazione delle due cose”, conclude la nota.

06:52
Hezbollah rivendica il lancio di razzi sulle Alture del Golan  

Hezbollah ha rivendicato il lancio di razzi verso la città di Katzrin sulle Alture del Golan in Israele affermando di aver preso di mira una base dell'esercito israeliano. Il gruppo libanese ha affermato di aver lanciato diverse raffiche di razzi Katyusha non guidati contro la base militare sulle alture del Golan in risposta a un attacco delle Idf nel Libano orientale. Secondo le Idf, nell'attacco sono stati lanciati circa 50 razzi, diversi sono stati intercettati dal sistema Iron Dome e alcuni hanno colpito Katzrin, causando gravi danni e ferendo una persona.

06:30
Negoziati, Blinken lascia Doha con una proposta: "Colma le lacune"

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha avuto un colloquio a Doha con il suo omologo del Qatar, Mohamed bin Abdulrahman Al Thani. I due hanno sottolineato che la proposta di tregua presentata venerdì scorso a Doha "colma le lacune esistenti" e potrebbe permette che accordo "venga rapidamente attuato", hanno riferito fonti ufficiali. I due "hanno discusso gli sforzi compiuti per negoziare un accordo di cessate il fuoco che allevierà le sofferenze del popolo palestinese e assicurerà il rilascio degli ostaggi", ha detto in un comunicato il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano.

I mediatori hanno anche detto che continueranno a lavorare insieme per "far capire che nessuna delle parti dovrebbe intraprendere passi che possano compromettere gli sforzi per raggiungere un accordo". Al Thani ha sottolineato "l'importanza di unificare gli sforzi regionali e internazionali per raggiungere un accordo che porti a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza", così come lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, ed evitare "le conseguenze di un'escalation regionale".

Il diplomatico americano è stato ricevuto ieri sera a Doha, dopo la sua visita in Egitto, solo dal ministro degli Esteri del Qatar, Mohamed bin Abdulaziz Al Khulaifi, e non dall'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, con il quale ha avuto un colloquio telefonico. Secondo Blinken, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe già accettato questa proposta, ma il movimento palestinese la respinge, indicando che questo nuovo testo risponde solo alle richieste del leader ebraico. Ieri sera, in un'apparizione alla stampa prima di lasciare Doha, il capo della diplomazia statunitense ha assicurato che i mediatori Egitto e Qatar stanno spiegando ad Hamas tutto il necessario affinché possa comprendere questo testo e finalmente accettarlo. Secondo quest'ultima proposta, rivelata all'Efe da una fonte di Hamas, Israele manterrebbe una "presenza ridotta" nel corridoio di Filadelfia - che collega l'Egitto a Gaza - e non si ritirerebbe da questo luogo nè da Netzarim, che divide l'enclave.

06:02
Libano, Israele bombarda siti di armi Hezbollah

Le Forze di difesa israeliane hanno confermato che i jet da combattimento hanno effettuato attacchi aerei notturni sui siti di stoccaggio di armi di Hezbollah nella valle della Bekaa in Libano, per la seconda notte consecutiva. I militari hanno fatto sapere che sono state identificate esplosioni secondarie dopo gli attacchi e che hanno anche preso di mira le difese aeree di Hezbollah nella zona "che rappresentavano una minaccia" per gli aerei israeliani. L'Idf accusa l'organizzazione islamista di aver piazzato risorse militari in aree popolate, in uno "sfruttamento cinico dei cittadini libanesi", dopo che il ministero della salute libanese ha affermato che una persona e' stata uccisa e almeno 20 ferite negli attacchi.

05:45
Negoziati sugli ostaggi: "Sono sull'orlo del collasso"

I colloqui per ottenere un cessate il fuoco e ostaggi in cambio di prigionieri sono "sull'orlo del collasso". Lo riferisce Politico, citando due funzionari statunitensi e un funzionario israeliano anonimi. Mentre Washington ha pubblicamente insistito nell'esprimere ottimismo, i funzionari affermano che gli sforzi per portare Hamas a bordo dell'ultima proposta, pubblicamente sostenuta da Israele, sono stati finora infruttuosi, con funzionari della Casa Bianca frustrati dalla retorica dura del gruppo terroristico palestinese.

Il sito statunitense afferma che questo "ha reso i funzionari statunitensi sempre più preoccupati che questa proposta vacillerà proprio come e' successo con le precedenti, con Hamas e Israele in disaccordo e senza un percorso chiaro per porre fine ai combattimenti o riportare a casa gli ostaggi".

"Non sappiamo se Sinwar vuole questo accordo. Ma se non lo otteniamo, c'è la possibilità che l'Iran attacchi e che questo degeneri in un vero e proprio scontro", hanno detto le fonti che pero' sperano ancora che Hamas possa accettare improvvisamente l'intesa, citando casi passati in cui ha già fatto dietrofront dopo essersi pubblicamente opposto.